Tiziano

e l'immagine della donna nel Cinquecento Veneziano

Palazzo Reale, Milano

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A Venezia, nel corso del Cinquecento, la donna conquista un ruolo di straordinaria importanza nella pittura profana. Una serie di fattori concomitanti: un governo "saggio", l'importanza come centro internazionale di commercio e di cultura, come sede dell'editoria più importante in Europa che attraeva intelletti straordinari, la stessa forma urbis che favoriva una vita sociale organizzata in vicinati nei quali le donne giocavano un ruolo importante, fanno di Venezia "la città delle donne". 

L’attenzione particolare di cui esse godevano ispirava le più erudite a richiedere nei propri scritti pari accesso alla cultura che, alla base dell'uguaglianza dei generi contribuiva così alla "querelle des femmes", il movimento proto-femminista forse più importante prima del XIX secolo. 

Con la sua visione sensuale del mondo, i colori naturalistici dei suoi incarnati radiosi e il tocco materico-sensuale del suo pennello, Tiziano, il più grande pittore del Cinquecento veneziano, creava un mondo nuovo e un'immagine nuova della donna, forte, bella, seducente e divina.

Contemporaneamente, i poeti e i letterati si dedicavano alle donne, in trattati, dialoghi, poesie e lettere. Nella gara fra pittori e poeti, come già anticipato da Leonardo da Vinci, l'immagine dipinta vinceva sulla parola nel risvegliare l'amore e stimolare il desiderio erotico. Al poeta spettava comunque paragonare con la sua "pittura in parole" l'immagine dipinta dell'adorata a quella reale. 

Bellezza, amore e poesia sono perciò i temi centrali delle immagini femminili di Tiziano e dei suoi contemporanei e successori, tra cui Giorgione, Palma il Vecchio, Lorenzo Lotto, Jacopo Tintoretto, Paris Bordon, Paolo Veronese e altri. Dai ritratti "di rappresentanza" alle immagini a mezza figura delle "Belle veneziane"; dalle coppie alle eroine e sante, dalle letterate e poetesse alle affascinanti figure mitologiche e allegoriche. Tra eros e ambiguità, virtù e voluttà, eroismo e seduzione, il potere delle donne emerge in tutta l'ambiguità dei gesti grazie alla loro bellezza, alla loro forza e al ruolo centrale che esse hanno giocato negli eventi universali del mondo.