Ponte vecchio

Di origini romane, il ponte attraversa l’Arno nel suo punto più stretto, dove in tempi remoti esisteva un comodo guado. Si pensa che, fin dai primi tempi, non fosse che una passerella di legno (Ponte sublicio) costruito verso la metà del primo secolo a.C., dopo la fondazione di Florentia.

Del 4 novembre 1177, è il primo evento naturale trascritto: la piena del fiume portò via il ponte ancora di legno. Fu ricostruito con cinque arcate in pietra, ma con parti sopra ancora in legno, largo appena la metà dell’attuale, misurando solo 16 braccia (0,583 metri).

La carreggiata era ancora più limitata poiché il comune aveva costruito 43 botteghe, date in affitto per recuperare le spese sostenute. Nel corso del ‘200, l’incremento demografico e la crescita delle attività richiesero maggiori collegamenti tra le due rive del fiume.

La denominazione fu conferita a quello che era il più antico ponte fiorentino nel momento in cui fu costruito il ponte alla Carraia nel 1220, detto allora “ponte Nuovo” in contrasto con il pons Vetus.

Nel 1252 fu costruito in legno il ponte Santa Trìnità, ma cedette sotto la spinta della grande piena del 1333 che risparmiò solo il ponte alle Grazie. La nuova distruzione del 1557, sempre per via di un’alluvione, portò alla costruzione della struttura odierna.

Durante il XIII secolo, furono costruite sul Ponte Vecchio numerose botteghe ancora in legno, come quelle poste sul Ponte alle Grazie; botteghe di beccai (macellai), di borsai, di pescivendoli, di ortofrutticoli offrivano le loro merci in quello che divenne un vero e proprio mercato specializzato. Tutti questi ponti furono in modo più o meno gravemente danneggiati dalle alluvioni che periodicamente investivano Firenze.