Piazza del Duomo

La configurazione attuale della piazza è frutto di una serie di interventi ottocenteschi mirati a rendere maggiore uniformità tra i monumenti presenti. Si possono ammirare in un sol colpo d’occhio i monumenti principali del centro storico, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Qui si fronteggiano la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, iniziata da Arnolfo di Cambio nel 1296, con l’imponente Cupola di Filippo Brunelleschi (al quale si deve il progetto definitivo e la straordinaria tecnica con cui fu innalzata la grande struttura compiuta nel 1436) e l’antichissimo Battistero di San Giovanni pianta ottagonale.

Cattedrale Santa Maria del Fiore

Santa Maria del Fiore, la cui costruzione fu progettata da Arnolfo di Cambio, è la terza chiesa del mondo (dopo San Pietro a Roma, San Paolo a Londra) e la più grande in Europa al momento della sua ultimazione nel ‘400: è lunga 153 metri, larga 90 alla crociera ed alta 90 metri dal pavimento all’apertura della lanterna. Essa, terza e ultima cattedrale fiorentina, fu intitolata nel 1412 a Santa Maria del Fiore con chiara allusione al giglio, simbolo della città.
Le notevoli diversità di stile rivelate nelle sue parti sono la testimonianza del variare del gusto nel lungo periodo trascorso fra la sua fondazione ed il completamento.
La prima pietra della facciata venne posta l’8 settembre 1296, su progetto di Arnolfo di Cambio. Egli lavorò per il Duomo dal 1296 al 1302. Ideò una basilica dagli spazi classici, con tre ampie navate che confluivano nel vasto coro dove è posto l’altare maggiore, a sua volta circondato dalle tribune su cui poi si innesterà la Cupola.
Il progetto di Arnolfo era notevolmente diverso dalla struttura attuale della chiesa, come è possibile notare dall’esterno.
La figura del Padre Eterno sul frontone rappresenta il culmine dell’intera rappresentazione iconografica della facciata e in generale l’aspirazione massima del fedele cristiano. Dio è rappresentato entro il triangolo che simboleggia la Trinità, con un gesto di clemente benedizione e reggente un libro con l’alfa e l’omega, che indica come l’Eterno sia primo principio e fine ultimo di ogni cosa.
Sotto di esso si trovano i busti ad altorilievo entro quadrilobi di artisti che, tramite l’ispirazione religiosa, crearono grandiose opere di arte sacra, nella letteratura, nella musica, nell’architettura, pittura e scultura. Essi sono quasi tutti fiorentini o, per lo meno, gravitanti per un certo periodo sulla scena cittadina (come Raffaello).

L'interno, piuttosto semplice ed austero, dà una forte impressione di vuoto aereo.
La cupola è così divisa in sei registri e 8 spicchi. Ogni spicchio comprende dall'alto verso il basso a partire dalla finta lanterna centrale circondata dai 24 vegliardi dell'Apocalisse (tre in ogni spicchio), quattro scene dedicate an angeli, santi e personificazioni (lo Spirito Santo, le sette virtù, e le sette beatitudini).
Al centro della controfacciata l'orologio italico ha teste di evangelisti, affrescate negli angoli da Paolo Uccello (1443). L'orologio, di uso liturgico, è uno degli ultimi funzionanti che usa la cosiddetta hora italica, un giorno diviso in 24 "ore" di durata variabile a seconda delle stagioni, che comincia al suono dei vespri, in uso fino al XVIII secolo. I ritratti degli evangelisti non sono identificabili con il tradizionale ausilio degli animali-simbolo, ma attraverso i tratti fisionomici che richiamano l'animale (o, nel caso di Matteo, l'angelo) simbolico.

Alcune opere della cattedrale rispecchiano la sua funzione pubblica, con monumenti dedicati a illustri uomini e a comandanti militari di Firenze. 

Battistero di San Giovanni

Di fronte al Duomo si trova l’antichissimo Battistero di San Giovanni, che nel Medioevo si credeva che fosse stato un tempio pagano dedicato a Marte in epoca romana poi trasformato in una chiesa; gioiello del romanico, dall’aspetto fortemente caratterizzato da una combinazione di architettura romanica e paleocristiana, è ornato da porte in bronzo di Ghiberti e Andrea Pisano.
A pianta ottagonale, interamente rivestito di lastre di marmo bianco e verde di Prato, il Battistero è coperto da una cupola ad otto spicchi poggiante sulle pareti perimetrali, mascherata all’esterno dall’elevazione delle pareti sopra l’arcata del secondo livello e da un tetto a piramide schiacciata.