Pierre-Auguste Renoir

Cézanne/Renoir a Palazzo Reale, Milano

Claude Renoir che gioca
ca. 1905 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie  

Terzo e ultimo figlio del pittore ormai sessantenne, Claude nasce nel 1901. 11 fratello maggiore, Jean, ricorda: "Coco è stato certamente uno dei modelli più stimolanti per Renoir." Numerosi disegni e dipinti ritraggono Claude fin dalla più tenera età: qui lo vediamo, con i lunghi capelli biondi, mentre sta giocando con dei soldatini di piombo.

Il clown
1909 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Ecco di nuovo Claude ("Coco"), ultimo nato dal matrimonio del pittore con Aline Charigot: ha otto anni, e indossa con un po' di impaccio un fiammante costume da carnevale. Renoir rinuncia alla spontaneità per una posa classica e monumentale, con il figlio a figura intera, inquadrato da una solenne colonna. Il costume da clown è tuttora conservato nella casa del pittore a Cagnes-sur-Mer.

Ritratto di un giovane e di una ragazza
1876 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Colta al volo, nell'istante di un passaggio di luci e ombre, animata da pennellate lunghe e nervose su uno sfondo di vegetazione, la tela risale alla fase impressionista del pittore. ll giovane uomo è probabilmente un amico di Renoir, il critico d'arte Georges Rivière (1855-1943), mentre la ragazza, non identificata, si ritrova in vari altri dipinti di Renoir, fra cui il celebre Ballo al Moulin de la Galette.

Paesaggio algerino
(Il burrone della donna selvaggia)
1881 Olio su tela
Parigi, Musée d'Orsay 

Renoir raggiunge per la prima volta l'Algeria nel febbraio del 1881; l'anno successivo seguirà un ulteriore soggiorno. Nel Nordafrica Renoir scopre nuovi colori, luci e piante mediterranee come l'agave e i fichi d'India. La natura selvaggia di questo luogo alla periferia di Algeri (il nome si riferisce a un caffè-ristorante nei dintorni) suggerisce a Renoir di adottare varie sfumature del blu, per rendere corpose le ombre che contrastano con i colori accesi.

Marina, Guernsey
1883 Olio su tela
Parigi, Musée d'Orsay 

Seguendo l'esempio di Courbet e di Boudin, oltre che dell'amico Monet, anche Renoir si confronta volentieri con le vedute marine. Nel settembre del 1883, Renoir visita le Isole del Canale, tra Francia e Inghilterra. La pennellata vibrante di Renoir sembra prendere spunto dal moto ondoso del mare e insegue i flutti spumeggianti della Manica che si scontrano sugli scogli, sotto un cielo nuvoloso. 

Il pero inglese
ca. 1873 Olio su tela
Parigi, Musée d'Orsay 

Nel momento della nascita dell'impressionismo, Renoir si confronta con "ritratto d'albero" preso dal vero a Louveciennes, nei dintorni di Parigi. Il modello, recente e autorevole, sono le analoghe opere di Corot e dei maestri attivi pochi anni prima nella foresta di Fontainebleau: Renoir tuttavia rinuncia a ogni indugio di carattere accademico o descrittivo, e si immerge nella natura rigogliosa con colori chiari e rapide pennellate. Le tre figure umane, appena abbozzate, sottolineano la maestosa monumentalità dell'albero.

Chiatte sulla Senna
ca. 1869 Olio su tela
Parigi, Musée d'Orsay 

Esempio precoce della pittura en plein air, questa veduta della Senna nei dintorni di Parigi è appartenuta a Paul Durand-Ruel, il coraggioso gallerista che per primo ha esposto le opere degli impressionisti. Dall'alta sponda del fiume Renoir osserva il passaggio di un convoglio di nere chiatte da trasporto, cogliendo il forte e felice contrasto tra i colori vivaci della vegetazione e dell'acqua e la dominante grigia del cielo attraversato dalle nuvole.

Paesaggio innevato
ca. 1875 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Il piccolo dipinto risale all'inverno 1874-75, ricordato come particolarmente freddo e nevoso per Parigi. A differenza degli amici e colleghi impressionisti, Renoir ha dipinto poche volte la neve. Secondo Ambroise Vollard, il pittore avrebbe affermato: "Non ho mai sopportato il freddo; quindi, per quanto riguarda i paesaggi invernali, c'è solo questa tela... e altri due o tre piccoli studi".

Bagnante che si asciuga una gamba
1914 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Questa bagnante è una delle ultime realizzate da Renoir. Il rapporto tra i luminosi nudi delle ragazze e una lussureggiante, libera natura è uno dei temi prediletti della maturità di Renoir: tuttavia, la qualità di questi nudi era controversa, come attesta una lettera di Mary Cassatt, collezionista e pittrice di talento, esponente dell'impressionismo americano: "Dipinge quadri, o meglio studi, di donne opulente dai capelli rossi con teste molto piccole, che sono quanto di peggio si possa immaginare". 

Bagnante dai capelli lunghi
ca. 1895 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Immersa in un paesaggio indefinito e senza tempo, come una figura della mitologia classica, la ragazza esce dall'acqua portando delicatamente al petto un telo bianco. La lunga chioma dorata fa eco all'impercettibile palpitare della vegetazione sullo sfondo che dona movimento alla scena. La soave pienezza del volto appare in perfetta armonia con l'incarnato e con le curve del corpo della modella. 

Donna nuda in un paesaggio
1883 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Il dipinto, di forte carattere classico, è il frutto delle lunghe visite di Renoir al Louvre e del suo amore per la pittura francese del Settecento: "la Diana al bagno di Boucher è il primo quadro che mi ha conquistato e ho continuato ad amarlo per tutta la vita, come accade con i primi amori", confida. La modella potrebbe essere la pittrice Suzanne Valadon (1865-1938), spesso ritratta da Renoir dopo il viaggio in Italia.

Donna con una lettera
1890-1895 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

La posa pensosa della giovane donna è piuttosto insolita per Renoir, che preferiva atteggiamenti più spontanei e vivaci. Senza perdere la sua inconfondibile freschena. Renoir, in effetti, pare volersi qui confrontare con simili soggetti di ragazze che leggono o meditano su una lettera nella pittura sal-settecentesca, da Vermeer a Fragonard.

Yvonne e Christine Lerolle al plano
ca. 1897 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Le due ragazze sono le figlie del pittore Henry Lerolle e di Madeleine Escudier, animatrice di un importante salotto culturale parigino frequentato da pittori, poeti e musicisti. Le due sorelle sono concentrate sulla musica dei pianoforte; alla parete si riconoscono quadri di Edgar Degas. Renoir ha studiato a lungo la composizione del dipinto, come testimoniano I numerosi disegni preparatori. 

Gabrielle e Jean
1895-1896 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Gabrielle Renard viene assunta dai Renoir nel 1894 per occuparsi di Jean, il secondogenito, appena nato. Diventa subito una figura di riferimento per la famiglia e una modella prediletta dal pittore. In questo sorridente dipinto Gabrielie tiene in braccio il piccolo Jean e gioca con lui con le figurine di una mucca e di una pastorella. Delizioso è il particolare della ciocca di capelli sfuggita sulla fronte della giovane donna.

Gabrielle in giardino
1905 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Entrata al servizio della famiglia Renoir come governante nel 1894, Gabrielle Renard (1879-1959) diventa una delle modelle preferite del pittore, figurando in oltre 200 dipinti. Più che un ritratto, quest'opera è uno studio di giochi di luce resi attraverso pennellate leggere e ariose. Per quanto successiva al periodo impressionista, la tela deve molto alle sperimentazioni di quella fase, soprattutto per l'uso efficace delle ombre colorate.

Ritratto di due giovinette
1890-1892 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Durante l'ultimo decennio dell'Ottocento Renoir ha dipinto spesso due ragazze che condividono un momento di intimità, scambiandosi confidenze, suonando il piano, leggendo una lettera. L'artista prediligeva volti dalle guance piene, gli occhi a mandorla, i lineamenti netti, I capelli lunghi e vaporosi. Le pose e le fisionomie delle medesime ragazzine ritornano In diversi dipinti, come le Fanciulle al plano qui in mostra.

Fanciulle al piano
ca. 1892 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

All'inizio degli anni novanta Renoir riceve l'incarico di dipingere un'opera importante per il Musée du Luxembourg: è la sua prima commissione ufficiale. II pittore elabora con cura una composizione con due giovani fanciulle al pianoforte, tanto da realizzarne sei versioni di grandi dimensioni, variando i dettagli degli abiti e dello sfondo, oltre che le posizioni delle teste e delle mani. La scelta finale ricadrà sulla tela oggi conservata al Musée d'Orsay, mentre questa è probabilmente una delle prime realizzate

Nudo femminile disteso (Gabrielle)
1906-1907 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Tornano le forme morbide, i capelli scuri e il volto rotondo di Gabrielle in questo dipinto sviluppato nel formato orizzontale: è un tema piuttosto raro nella produzione di Renoir, dove assai più frequente è il soggetto delle Bagnanti in un contesto naturale. Evidenti sono i rimandi ai nudi distesi della grande tradizione classica (le Veneri di Rubens e di Tiziano, o ancora la Maja desnuda di Goya), che Renoir aveva ammirato durante i viaggi in Italia nel 1881 e in Spagna nel 1892.

Ragazza bionda con una rosa tra i capelli
1915-1917 Olio su tela
Parígit Musée de l'Orangerie 

Con il suo fascino immediato, solare e disteso, il dipinto è quasi un fiducioso antidoto in un periodo davvero drammatico per Renoir. Tormentato da deformanti dolori articolari, angosciato per la sorte dei due figli soldati nella Grande Guerra, impotente davanti alla malattia mortale della moglie Aline, l'anziano pittore offre ancora un inno alla bellezza e alla freschezza di una ragazza in fiore.

Mazzo di fiori in un palco
ca. 1880 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Renoir ha dedicato alcuni dei quadri più felici alle serate eleganti a teatro, alle ragazze della buona società che si affacciano sorridendo alle balaustre dei palchi. In questo dipinto, con una suggestiva forza evocatrice, si concentra solo su un unico particolare, un mazzo di fresche roselline appoggiato sulla poltrona: lascia così a noi la possibilità di immaginarne l'affascinante destinataria.

Rose spumeggianti
ca. 1890  Olio su tela
Parigi, Musée d'Orsay 

Nel 1890, l'anno di questa tela, Renoir sposa la graziosa modella Aline Charigot (1859-1915). La donna ha una passione per i bouquet di fiori e ama disseminarli per la casa: "Quando mia moglie crea un bouquet, non mi resta che dipingerlo", diceva Renoir. L'artista, dal canto suo, ama le nature morte di soggetto floreale, viste in composizioni complesse o in studi più liberi, come possiamo osservare nelle varie opere esposte in questa mostra.

Mazzo di tulipani
1905 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Renoir amava dipingere i fiori perché - diceva - "rilassa la mente", e continuerà a farlo fino alla morte; d'altra parte, confida a Vollard, per lui un mazzo di fiori aveva la stessa intensità di colori e contrasti di una battaglia di Delacroix. Eseguito a Cagnes-sur-Mer, questo dipinto traboccante di tulipani su un vivace sfondo rosso fu acquistato da Paul Guillaume dopo essere sempre rimasto nell'atelier del pittore.

Bouquet
1901 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Ambroise Vollard, uno dei galleristi di Renoir, racconta che "Madame Renoir teneva sempre in casa dei fiori in questi vasi da 14 centesimi, di un verde così bello che a Renoir piaceva tanto soffermarsi alle bancarelle per ammirarli". L'esuberante composizione, in cui spiccano papaveri e rose dalle ampie corolle aperte, è caratterizzata anche dal riflesso di una finestra che si specchia sulla superficie lustra del vaso verde e sui fiori. 

Fiori in un vaso
1898 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Nel continuo e sempre vario esercizio su forme e colori dei suoi numerosi vasi e mazzi di fiori, Renoir in questo caso mette insieme una varietà di specie differenti per creare una combinazione elegante e ricercata. Tra le rose gialle e quelle rosa fanno capolino corolle bianche e foglie verdi: ne nasce un dialogo tra colori caldi e freddi, enfatizzato dallo sfondo luminoso e dai riflessi sul vaso. 

Pesche
1881 Olio su tela
Parigi, Musée de l'Orangerie 

Questa natura morta è stata dipinta da Renoir nel castello di Wargemont vicino a Dieppe in Normandia, in occasione di una visita agli amici di famiglia Bérard. Al bianco della tovaglia e della ceramica si contrappongono le sfumature rosa delle pesche e la delicata cromia dello sfondo la fruttiera in maiolica di Delft, usata quotidianamente durante i pasti, compare in altre tele eseguite nel corso dello stesso soggiorno.