Palazzo Morando Attendolo Bolognini

Pinacoteca

Tipica dimora dell'aristocrazia milanese del Settecento, contrappone alla sobrietà della facciata la raffinatezza del cortile porticato e delle soluzioni interne. Nel 1945 viene donata al Comune di Milano divenendo la sede di importanti esposizioni museali.
Dal 1963 al 1995 ha ospitato il Museo di Storia Contemporanea, prestigiosa collezione di documenti e cimeli relativi ai due conflitti mondiali e alla Resistenza, oggi conservata presso Palazzo Moriggía. Gli spazi a piano terra accolgono mostre dedicate alla moda, al costume e all'immagine.
Al primo piano si trovano la Pinacoteca e l'Appartamento monumentale, arricchiti dall'esposizione degli straordinari abiti antichi provenienti dalla collezione tessile del Castello Sforzesco.
I dipinti, in gran parte della collezione di Luigi Beretta, documentano la storia della città dal XVII al XIX secolo e mostrano l'aspetto di numerosi edifici e luoghi scomparsi. Le sale dell'appartamento, riccamente decorate, custodiscono arredi, quadri, porcellane e oggetti domestici. 

Costruito verso la fine del Cinquecento venne abitato da importanti famiglie, quali i Casati (fine XVI sec.-1713), i Villa (1733-1845) e i Weill-Schott (1877-1903). Le caratteristiche settecentesche riqualificazione dell'edificio trasformò l'edificio in una vera invece alla fine dell'Ottocento il fregio in facciata raffigurante una teoria di putti.
A partire dal 1903 Palazzo Morando diviene l'abitazione della contessa Lydia Caprara di Montalto e di suo marito Gia Giacomo Morando Attendolo Bolognini. Alla morte della contessa, nel 1945, il palazzo insieme agli arredi che ne facevano parte viene donato per legato testamentario al Comune di Milano che, coerentemente alla volontà della nobildonna, si impegna a farlo divenire una sede museale. 

Alla sobrietà della facciata che prospetta con discrezione su Via Sant'Andrea e dal bel balcone sagomato con ringhiera di ferro battuto, si contrappone un cortile porticato di nobile aspetto. Al suo interno il palazzo presenta i caratteri tipici delle dimore patrizie in stile rococò con scalone a due rampe in pietra: oltre ai saloni di rappresentanza, trovano posto stanze più intime per dimensione, decorazione e stucchi dorati, specchiere dalle cornici intagliate, caminetti, cineserie

Visitando il palazzo, attualmente, si presentano due percorsi espositivi distinti. Il primo consiste nella visita ad una pinacoteca che raccoglie l'eredità del Museo di Milano, nato nel 1934 con la donazione del commendator Luigi Beretta. Quest'ultimo, per tutta la sua vita aveva raccolto dipinti, stampe, cimeli volti a documentare le trasformazioni del tessuto urbanistico di Milano dal Settecento ai primi del Novecento. A tale nucleo si sono poi aggiunte opere delle raccolte civiche, testimonianza della storia della città.
L'altro percorso prevede la visita agli appartamenti della contessa Lydia Morando, dove, dopo aver ricollocato gli arredi originari, è stato ricostruito l'aspetto della residenza di inizio Novecento, conservando di fatto le tracce dei precedenti proprietari.