Canti e poesie
Eccoci a te dinanti
Signor che pio ne inviti,
Nel gran viaggio ansanti,
Spossati, esinaniti,
Col fascio sulle spalle,
Su perigliso calle,
In cui dovunque incontransi
Inciampi alla virtù.
Rinfranca il lasso piede,
La mente, il cor ristora;
Coi gaudj della Fede I nostri affanni infiora;
Pensando al regno eterno
Avrem la terra a scherno,
Fia volto in riso il gemito Di nostra schiavitù.
IL VANGELO.
Negli affanni dell'esiglio
Tu parlando al cor mi vieni,
Santo libro, che contieni
La parola del Signor;
Tu consiglio— nel periglio,
Tu conforto nel dolor.
Soavissima parola
E qual' alma a te ai serra?
Tu recasti sulla terra
Nuova scuola di virtù,
Nuova scuola— che consola
Fin cki geme in servitù!
Sol ch' io t'apra, già si calma
La mia mente tempestosa ;
Tu sei l' iride pietosa
D' ogni turbine crudel,
E la calma — di quest' alma
Sembra un' estasi del ciel.
Io ti leggo, e provo intanto
Tenerezza e maraviglia,
Nè l' umor su queste ciglia
Vien dal fonte del dolor.
LIbro santo — accogli il pianto
Che in te versa un grato cor.
Nel più puro amor fraterno
Per te l' alma è sublimata:
La ragion santificata,
Santo libro, io trovo in te,
E in te scemo — il Verbo eterno,
Che favella alla mia fè.
Par che oprando in mia presenza
Varie genti accolga intorn:
Tal mirarlo io spero un giorno.
Senza il mistico suo vel :
Chè innocenza — o penitenza
Apre all' uom la via del ciel.
So che indegno omai son fatto
Della gloria del mio Dio,
a tal prezzo offrir poss' io,
Ch' ei negarmela non può:
Ah per patto — del riscatto II suo sangue io gli offrirò
Nel promettere perdono
Al mortai che in te s' affida
virtù gli dai per guida Sulla via della pietà :
No, non sono — che tuo dono
Fè, Speranza e Carità !
Quando oppresso dalle ambasce '
M' abbandono a' miei lamenti,
Sol ch' io legga i documenti
Che derivano da te,
Da te nasce — in te si pasce Carità, Speranza e Fè.
Con tòrtissimi legami
L' uom tu stringi al suo dovere,
E s' ei lascia il buon sentiere Per fervor di gioventù,
Tu il richiami — coi dettami AI cammin della virtù.
Tu m' illumini, se cieco, Mi rialzi, se depresso,
E se cado in qualche eccesso,
Men fai subito pentir;
Ch' io ti reco — sempre meco
E con te desio morir.
Negli affanni dell' esiglio
Tu parlando al cor mi vieni,
Santo libro, che contieni
La parola del Signor ;
Tu consiglio — nel periglio,
Tu conforto nel dolor.