Pistrucci Filippo

Primo figlio di Federico Pistrucci e di Antonia Greco, romani. Antonia era figlia di un ricco mercante e Federico giudice della corte criminale e brevemente amministratore del Papa a Bologna per la Legazione delle Romagne. Filippo, con suo fratello più giovane Benedetto, mostrano precocemente il loro talento artistico nel modellare cera e nel disegno.

Abile e celebrato disegnatore, di lui si ricordano, tra gli altri, i ritratti di Ugo Foscolo e Gabriele Rossetti, come pure la sua opera iconologica. Acquafortista, uno dei primi e più importanti incisori a cimentarsi in Italia nello stile a contorno, in elaborate eleganti composizioni di stile neoclassico, animate scene, spesso drammatiche o fiabesche; sapienza anatomica e austera bellezza di panneggi, belle donne, fieri cavalli e guerrieri.

Filippo Pistrucci è pure attore e improvvisatore, soprannominato Eraclito, il “filosofo piangente”,come pure poeta estemporaneo. È membro dell’Accademia dei Rozzi di Siena e degli Arcadi (soprannominato Tearco Naupateo).

È conosciuto come uomo di alti sentimenti patriottici e cristiani. Ben presto fa parte del circolo di Giuseppe Mazzini

A 32-33 anni a Milano aveva comprato una Bibbia per interesse artistico, ma si la leggerà anni più tardi in Inghilterra “come Bibbia” Si applica spontaneamente al suo studio riconoscendo la provvidenzialità delle sue vicende e scopre la fede evangelica, convertendosene.

Coinvolto nei moti risorgimentali, giunge a Londra come rifugiato politico nel 1822 insieme a Camillo Mapei, con il quale opera nella chiesa evangelica italiana e raggiunge il fratello Benedetto Pistrucci (1783-1855), che lo aveva preceduto nel 1815 per ragioni di lavoro, come rinomato incisore, poi al servizio della zecca inglese.

Nel frattempo anche Giuseppe Mazzini, insieme a Filippo Pistrucci, si era dato da fare a Londra, aprendo una scuola gratuita italiana, che rimane aperta dal 10 novembre 1841 al 1848, rappresentando l’anello di congiunzione fra il movimento evangelico, che mirava alla redenzione morale e spirituale d’Italia e il movimento politico, che mirava alla redenzione della patria dal giogo dei tiranni e dalle potenze straniere. Pistrucci diventa uno dei più intimi confidenti del Mazzini e vive insegnando l’italiano. È pure amico di Gabriele Rossetti.

Egli, come il Mazzini, aveva capito che il segreto della vera e duratura redenzione dell’Italia stava solo ed unicamente nell’Evangelo. Nel 1847, la Scuola celebra il suo sesto anniversario. Sono presenti il fondatore Giuseppe Mazzini, il direttore Filippo Pistrucci, tutti gli alunni, piccoli e grandi, gli invitati fra i quali i poeti predicatori Camillo Mapei e Salvatore Ferretti: in tutto trecento persone. Gli alunni più diligenti sono solennemente premiati con la distribuzione di Bibbie, Nuovi Testamenti, altri libri e medaglie.

Carme popolare

Opere

    • ·VERSI ESTEMPORANEI DI FILIPPO PISTRUCCI ROMANO, dai Torchj di Onorato Porri, 1814. Prima edizione. Cm.17,4x11,1. Pg.(12), 136. Legatura in mz.pergamena con piatti marmorizzati. All’antiporta ritratto dell’Autore ad acquaforte inciso da Bonajuti su disegno di Fabio Gori.

    • I Messicani, The Mexicans. Dramma serio in un atto / A serious drama in one act, etc. (in Italiano ed inglese), (1829).

    • Manfredi, tragedia in cinque atti ed in versi (1834).

    • Marozia, tragedia in cinque atti ed in versi (1837).

    • Iconology; or the art of representing by allegorical figures the various abstract conceptions of the mind (1824)

    • Libro senza titolo, autobiografia di Filippo Pistrucci (1854).