Qual luce insolita
Qual luce insolita,
nel cor mi splende?
Chi fa che sfolgori
Fra l'ombre orrende
Face si pura
Che rassicura
In mezzo a' triboli
Il dubbio al pié?
E' del Paraclito
Il santo raggio;
Che fra i pericoli
Del mio viaggio
La via m'addita
Che mena a vita,
Gesù quest'anima
Esulta in Te.
Fra dense tenebre,
Smarrito, errante,
Inconsapevole
Volgea le piante,
All'ombra in seno
Vidi un baleno
Che parve il fulgido
Chiaror del dì.
Alfin vivifico
Mi splende il giorno,
Veggo sorridermi
La terra intorno;
Gioia celeste
Il cor m'investe;
D'amore il vincolo
A Dio m'unì.
Or nella polvere
mi prostro e sclamo:
Che sono i miseri
Figli d'Adamo?
Fiacchi, caduti,
Vili, polluti,
Indarno agognano
Il Tuo favor.
So che il mio gemito
Sale al Tuo trono;
E la Tua grazia
Mi porgi in dono:
Di forse vivo
In Te sol vivo,
Mi è dolce il vivere
Solo per Te.
Sono ammirabili
I Tuoi consigli;
Per Te di Jeova
Fatti siam figli.
Un dì rubelli,
Or Tuoi fratelli:
chiuso l'Empireo
Per noi non è.
Ostia pacifica
Al Padre offeso,
Della Tua collera
Portasti il peso.
E a noi sul Moria
Di Tua vittoria
Prezzo ineffabile
Largisti il ciel.
Dell'acqua mistica
Bevemmo al fonte;
Dell'Agno innocuo
col segno in fronte.
Speriam verace
in Te la pace,
Sciolti dal sordido
Terreno vel.