Meille Jean Pierre

Jean Pierre Meille (1817-1887), pastore valdese. E' pastore della Chiesa valdese italiana di Torino fino al 1885.

Fonda i primi giornali valdesi, "L'Echo des Vallées Vaudoises" nel 1848 e "La Buona Novella", redatto a Torino e destinato all'evangelizzazione, nel 1851. E' autore di una biografia ufficiale del generale Beckwith.Il primo luogo di culto protestante di TorinoA Torino, durante il XVIII secolo la piccola colonia di stranieri protestanti, stabiliti a Torino per esercitare i mestieri del commercio e delle armi, trova la possibilità di esercitare il proprio culto sotto la protezione della Legazione britannica, che aveva cappellani residenti oppure riceveva visite sporadiche dai pastori valdesi provenienti dalle Valli, malgrado le proteste del clero e di parte della popolazione torinese che mal tollerava la presenza di concorrenti provenienti dall'estero negli affari. Soltanto nel 1825 il ministro plenipotenziario del re di Prussia presso la Corte sabauda, conte Waldburg-Truchsess, ottiene dal governo piemontese il permesso di fondare una Cappella delle Legazioni protestanti, prussiana, inglese e olandese, posta presso la propria ambasciata, dapprima in via dell'Ospedale e dal 1848 nel Palazzo Bellora (fig. 2) tra la via della Meridiana e il viale del Re, attualmente via Carlo Alberto e corso Vittorio Emanuele II. I ministri delle Legazioni chidono alla Tavola valdese l'invio di un pastore delle Valli che adempiesse la funzione di cappellano: Jean Pierre Bonjour dal 1827 al 1832 e Amedée Bert dal 1832 fino al 1849, quando è costituita la Chiesa valdese, ricoprirono questo incarico. La Cappella era riservata esclusivamente al personale diplomatico, agli stranieri e ai valdesi residenti nella città, ed era formalmente interdetta la presenza di cattolici ai culti. Le Lettere Patenti del 17 febbraio 1848 con cui il re Carlo Alberto concedeva ai valdesi i diritti civili e politici, pur sottolineando che l'esercizio dei culti diversi da quello cattolico erano solamente tollerati, provoca sentimenti di grande riconoscenza ed entusiasmo, soprattutto tra i membri della Comunità evangelica di Torino; i passi successivi sono la richiesta di aggregazione della comunità alla Chiesa valdese, fusione che avviene non senza discussioni, e la decisione di costruire un tempio in una zona centrale della città. Le prime richieste di poter avere un luogo di culto pubblico proposte dei valdesi non furono prese in considerazione dal governo, e soltanto alla fine del 1850 il re Vittorio Emanuele II concesse l'autorizzazione all'acquisto del terreno e all'edificazione del tempio nel quartiere detto della Meridiana, accanto al Valentino .

Il generale inglese Beckwith e l'industriale valdese Malan si incaricano di realizzare il progetto, sia contribuendo generosamente alla raccolta dei fondi, sia seguendo i lavori della costruzione, il cui progetto è affidato all'architetto Luigi Formento e la realizzazione all'impresario biellese Eugenio Gastaldi, sia informando puntualmente la Tavola dei progressi dell'opera. Il 29 ottobre 1851 è posta la prima pietra dell'edificio, con una cerimonia a cui partecipa il corpo diplomatico, la comunità protestante, i membri della Tavola valdesi e numerosi pastori delle Valli, e due anni dopo, il 15 dicembre 1853 il tempio è inaugurato.Pastore della comunità italiana Dal 1850 la Tavola valdese aveva invia a Torino il pastore Jean Pierre Meille affinché si occupasse della nascente comunità di lingua italiana, composta principalmente da piccoli artigiani torinesi e da un gruppo di fuorusciti politici di vari stati della penisola che frequentavano i culti protestanti. Meille inizia quell'anno la pubblicazione del settimanale "La Buona Novella", organo dell'evangelismo torinese, e nel 1854 è costituita ufficialmente la "Congregazione evangelica italiana", che vede ben presto moltiplicarsi i propri membri e attività. La coesistenza della "Congregazione" guidata da Meille, teologicamente formato dal "Réveil" [il Meille è amico di lunga data di Vinet], con la "Paroisse Vaudoise" affidata a Bert, esponente della teologia liberale tradizionale, fu sin dai primi anni difficile e portò alle dimissioni di quest'ultimo nel 1865, non senza frizioni e amarezze. La consistenza numerica delle due comunità risultava essere nel 1883 di 555 membri per la Chiesa di lingua francese e di 473 per quella di lingua italiana. Alla prima appartenevano ai valdesi d'origine stabiliti a Torino per motivi di lavoro, vale a dire imprenditori, commercianti, istitutori, impiegati, domestici e gli stranieri di varie nazionalità (specialmente svizzeri, tedeschi, inglesi, ma anche olandesi e russi di confessione luterana) che esercitavano nella capitale attività bancarie, commerciali o appartenevano al personale diplomatico. La Chiesa italiana raccoglieva personaggi di ceto più modesto, sovente artigiani specializzati, provenienti anche dai dintorni della città.Attorno alla predicazione e alla celebrazione degli atti liturgici si svilupparono altre attività, quali il Refuge, che svolgeva servizi di assistenza ai malati evangelici poveri, la scuola elementare, la biblioteca, le Sociétés des Demoiselles et des Dames pour l'Enfance pauvre.

Il past. Meille dà la spinta determinante alla fondazione della casa editrice evangelica Claudiana di Torino nel 1855.

Opere

  • Il Generale Beckwith. Sua vita e sue opere in mezzo ai Valdesi del Piemonte. Abridged by A. Meille from the work of J. P. Meille

Bibliografia