Rossetti Gabriele

Studia in patria e, recatosi a Napoli, è nominato conservatore del Regio Museo. Di sentimenti liberali, diventa segretario al gabinetto della pubblica istruzione nel governo provvisorio del 1814 a Roma. I moti carbonari lo rendono sospetto alla polizia e diventa esule a Malta nel 1822 e due anni dopo a Londra.

Giunge in Inghilterra fra 140 profughi che, dopo il fallimento dei moti del 1820-21 si eano recati in Spagna a combattere con i costituzionali contro il corpo di spedizione francese, inviato a ristabilire la monarchia assoluta, in conformità alle decisioni del congresso di Verona. Il Rossetti si era rifugiato a Malta e di là nel 1824 aveva raggiunto l’Inghilterra con lettere di presentazione di John Hookham Frere per essere introdotto nella società inglese. I primi tempi, però, sono di miseria e di scoraggiamento.

Sposa nel 1826 a Londra sposa Francesca, figlia di Gaetano Polidori. Ha quattro figli: Dante Gabriele (che nel 1848 getta le basi del preraffaellismo in pittura, Guglielmo, critico e pubblicista, Maria e Cristina (sotto lo pseudonimo di Ellen Allayne), morta il 9.12.1894.Pubblica nel 1826 il “Commento analitico” di Dante.Nel 1827 concorre alla cattedra d’Italiano dell’Università di Londra, ma a lui viene preferito il Panizzi. Alcuni anni più tardi riceve la cattedra di Italiano al King’s College, fondato in opposizione all’università dagli esponenti della Chiesa Anglicana e del conservatorismo. Il suo anti-cattolicesimo lo rende persona grata, nonostante sia liberale, carbonaro e massone.

“Dirò con franchezza che se non vi fosse altra religione di Cristo se non quella che Roma insegna, io, dopo averla attentamente esaminata, direi, senza la minima esitanza, che è falsa, falsissima, assai peggiore di molte religioni pagane; e, senza mettere tempo in mezzo, l’abiurerei all’istante e renderei di pubblica ragione perché avrei fatto ciò. Ecco quel che intendo fare con questo scritto, in cui solennemente rinuncio al culto del papismo per aderire alla verace dottrina evangelica; a quella che è sì santa e semplice e nel punto stesso sì utile e necessaria all’uman genere; che è sola che possa renderci virtuosi in terra e beati in cielo” (Citato da Luzzi, op. cit. p. 289).

Nel 1831 è nominato professore di letteratura italiana al King’s College.

Gabriele muore il 26 aprile 1894 a Londra ed è sepolto nel cimitero di Highgate.

Opere

  • Canto estemporaneo nella “Brigata degli amici della patria” (1820).

  • Odi cittadine, Napoli 1820.

  • Commento analitico alla Divina Commedia, Londra 1826.

  • Il Corsaro, scene melodrammatiche con cori tratto dal Corsaro di Lord Byron, Londra 1830.

  • Sullo spirito antipapale che produsse la Riforma, e sulla segreta influenza che esercitò nella letteratura d’Europa e specialmente in Italia, Londra, 1832.

  • Medora e Corrado, Londra 1832.

  • Lo spirito antipapale che produsse la Riforma (1832).

  • Iddio e l’uomo, Salterio, Londra, 1833.

  • Il mistero dell’amor platonico nel medioevo derivato dai misteri antichi, Londra, 1840.

  • Roma verso la metà del secolo XIX, considerazioni, londra 1840.

  • La Beatrice di Dante, ragionamenti critici, Londra, 1842.

  • Cracovia, carmi di G. Rossetti e altri, Losanna 1847.

  • Il Veggente in solitudine, Parigi, 1846, Losanna 1847.

  • Raccolta delle opere in verso e prosa di G. Rossetti, Genova 1853. Solo il primo volume è pubblicato con il titolo “L’arpa evangelica” (1852).

  • Alcune lettere e poesie inedite, A. Bedetti, Bologna, 1892.