Albarella, Vincenzo

Si alterna al pulpito di Newman Street al Ferrero.

Esule politico del regno delle due Sicilie, aveva aderito all’evangelismo in Italia.

Rifugiatosi a Genova, ne era stato respinto nel 1852 ed era giunto a Londra.

Nell’estate del 1853 riparte con la famiglia per Torino, lasciando un vuoto nella comunità di Londra.

Bibliografia

    • Vincenzo Albarella D'Afflitto, La Questione Napoletana. Lettera di Vincenzo Albarella d'Afflitto a S. M. Francesco II, rè del regno delle Due Sicilie. (1859).

    • Carola V., Evangelici e democratici a Napoli dal 1860 al 1865, Bollettino della Società di Studi Valdesi Torre Pellice, 984, no154, pp. 39-58.

    • Massari, Giuseppe, I CASI DI NAPOLI DAL 29 GENNAIO 1848 IN POI. LETTERE POLITICHE. TORINO, TIPOGRAFIA FERRERO E FRANCO, (1849). Unito a: L'italiano Vincenzo Albarella fra le pene dell'esilio questa lettera narrando del popolo di Napoli a Sir Guglielmo Gladstone scriveva. Torino, Tip. degli artisti a Pons. e comp., 1851. Pp. 55. Due lunghi riassunti manoscritti di articoli apparsi sulla Gazzetta di Trieste relativi ai fatti descritti dai due testi qui riprodotti. Cattolico liberale oltre che interessante esponente della Destra storica, Giuseppe Massari (Taranto 1821 Roma 1884) fu giornalista di professione e uomo politico in lotta per l'indipendenza dell'Italia. Dapprima discepolo ed amico di Vincenzo Gioberti del quale condivise le posizioni politiche, passò poi negli anni cruciali del Risorgimento a dirigere il servizio stampa e propaganda del Cavour, il quale non aveva fatto altro, a suo dire, che realizzare il programma del Rinnovamento giobertiano. Deputato al parlamento nazionale dalla VII alla XV legislatura, scrisse oltre I casi di Napoli dal 29 gennnaio 1848 in poi, le biografie di Gioberti, Cavour e Vittorio Emanuele II.