Persecuzioni in Toscana

Dall'Eco di Savonarola, 1 ottobre 1856

Malgrado dell'ostinata persecuzione contro Г opera del Signore in Toscana, l'Evangelo si fa strada ogni giorno più in quel paese, e invano Satana si affatica per arrestarne il progresso. La prigione e l'esilio sono come una benigna rugiada di cui si serve Iddio per far spuntare nel cuore di molti il germe delia sua grazia. Un breve riepilogo della persecuzione religiosa nel territorio granducale basti a convincere i nostri lettori di questa verità.

Nel 1849, ristabilito appena il governo di Leopoldo II, scoppiò la persecuzione clericale contro di un piccol numero di Toscani che frequentavano il servizio Italiano nella cappella Svizzera. II 18 Maggio la polizia sequestrò nella stamperia di Giovanni Benelli da circa 3,000 esemplari del Nuovo Testamento, non delia versione protestante deí Diodati, ma della versione cattolica del Martini arcivescovo di Firenze. Quantunque il Benelli avesse ricevuto il permesso di stampare la detta edizione, pur nonostante fu condannato a una multa di 50 scudi, e alle spese del processo. I 3,000 esemplari del Nuovo Testamento furon bruciati. Nel Febbrajo del 1850 il capitano Pakenham, inglese, venne esiliato di Toscana, come reo di proselitismo.

Nel Marzo del 1851 il Sig. Gaymonat, ministro Valderse, fu arrestate mentre spiegava la parola di Dio, tenuto alcuni giorni in prigione, e condotto, incatenato peggio di un malfattore, ai confini del Granducato.

Nel medesimo mese il Sig. Malan, ministro Valdese anch' esso, fu esiliato dalla Toscana. Per 9 mesi egli avea predicato in Italiano nella cappella Svizzera. II servizio in lingua Italiana fu proibito. La polizia si pose alle

porte delia cappella per prender nota dei Toscani che vi entravano, e più di 100 Fiorentini furon chiamati dal commissario di polizia, e venne loro ingiunto di non più frequentare quella cappella, sotto pena di severi gastighi.

II 7 Maggio 1851, il Conte Piero Guicciardini, Angiolo Guarducci, Cesare Magrini, Carlo Solaini, Sabatino Borsieri, Giuseppe Guerra, e Fedele Betti furono arrestati nell'atto di meditare insieme le Sante Scritture, e dopo pochi giorni vennero tutti condannati a 6 mesi di prigionia. La condanna fu poi commutata in esilio.

Il 17 Agosto delie stesso anno la polizia fece una perquisizione in casa di Francesco Madiai, dove trovarono due esemplari delia Bibbia del Diodati. Arrestarono nel medesimo tempo Francesco Madiai, Arturo Walker, Francesco Manelli, Alessandro Fantoni, e li condussero in prigione. Arturo Walker, essendo inglese, in conseguenza delle lagnanze del suo ambasciatore, fu subito rimesso in libertà, e il giorno dopo (18 Agosto) Rosa moglie di Francesco Madiai fu parimente arrestata e messa in prigione. Francesco Manelli e Alessandro Fantoni vennero dopo 8 giorni d' imprigionamento condannati all'esilio, come complici dei Madiai rei di delitto d'empietà. I due Madiai rimasero in prigione fino al 27 Giugno 1852, giorno in cui furono condannati dalla Corte Regia di Firenze, Francesco a 58 mesi di lavori forzati nella fortezza di Volterra, Rosa a 45 mesi di reclusione nella casa di correzione in Lucca. Ma dietro le lagnanze dei governi protestanti d' Europa la loro condanna fu commutata in esilio.

Nel medesimo tempo Pasquale Casacci, imprigionato per le sue ereticali dottrine, e per averle insegnate alla sua famiglia, abiurò le credenze evangeliche, e fu messo in libertà.

La notte del 16 Novembre del 1851 la casa di Damiano Bolognini fu perquisita, misero tutto sottosopra, e presero tutti i libri e carte che poteron trovare. Ma il Bolognini avvisato in tempo di questa visita, credé meglio di non farsi trovare in casa, e fuggi volontario in esilio.

Una simile visita ricevette Angelo Calamandrei, ma segui l'esempio del Bolognini, e fu salvo. Verso la fine del 1851 Stefano Benelli fu condannato a 3 mesi di prigionia, come sospetto di adesione alie dottrine Bibliche.

Nel Gennajo 1852 Daniele Mazzinghi fu condannato a 6 mesi di lavori forzati, poi all'esilio ; e Gaetano Carini fu bandito dal Granducato; ambedue venivano accusati di aver persuaso un moribondo a non ricevere i sacramenti della chiesa.

Nel mese di Novembre 1852 la polizia fece una perquisizione nella casa di Angelo Guarducci, già compromesso nell' arresto del Conte Guicciardini. Gli si trovarono una Bibbia e alcuni trattati, e per questo grave delitto fu ritenuto per 10 mesi nella casa di correzione in Firenze. Siccome nulla poté provarsi contro di lui, non gli si fece il processo. Gli fu finalmente concesso per grazia speciale di uscir di prigione, e di andarsene in esilio.

Nel Gennajo 1853 Carlo Carrara fu condannato a due anni di prigione per aver professate opinioni contrarie alla religione dello stato. Nell'Agosto 1853 furono arrestati e messi in prigione Natale Lippi, suo genero, e Alessandro Barli. Questi due ultimi vennero rilasciati dopo 15 giorni, ma il Lippi fu condannato a 3 mesi di prigione, perchè i vicini avevanlo sentito legger la Bibbia colla sua famiglia.

Nell'Aprile arrestarono e misero in prigione Giovanni Ruggeri, accusato di non credere alla confessione, nè al culto delia Vergine, e di leggere anch' esso la Bibbia. Dopo 8 mesi di prigione, gli venue fatto il processo, ed usci libero. Nel Novembre Pietro Baldi, e Michele Manzuoli, di Sesto, furono arrestati e messi in prigione come reí d'empietà. Soffrirono 13 mesi di prigionia.

Sulla primavera del 1853 Giovanni Gimignani, di Livorno, fu accusato reo di propagandismo, per aver letto la Bibbia ed altri libri protestanti a sua moglie, e ad un suo unico figlio dell' età di 15 anni. Ecco come sta il fatto: Una donna che dimorava al medesimo piano, stette colle orecchie tese all'uscio del Gimignani, per escoltare cio che egli leggeva, e corse a fargli la spia al prete in confessione. Il prete ne fece immediatamente parte alla polizia, ma il Gimignani corse a mettersi in salvo a Genova. Nell'Ottobre del 1854 Eusebio Massei, di

Pontedera, fu condannato per lo stesso delitto a un anno di reclusione nelle carceri dell'Imbrogiana.

II 25 Marzo 1855 Domenico Cecchetti, di Firenze, fu condannato a un anno di prigione nell'Imbrogiana, per non avere allevati i suoi figli nella religione cattolica Romana, per professare opinioni protestanti, e per aver letto la Bibbia insieme colla sua famiglia. Dopo 4 mesi di prigione, ad istanza dell'ambasciatore Inglese, gli fu commutata la sentenza in esilio.

Verso il mese di Maggio del medesimo anno Giovanni Ruggeri, di San Piero in Bagno, fu sorpreso nelГ atto di legger la Bibbia ad un suo amico. E siccome egli avea (come si è detto) subito di già un processo per lo stesso delitto, venne immediatamente arrestato. Fu poi rimesso in libertà, non essendovi prove sufficienti per condannarlo.

Nel Settembre 1855 s'incominciò un processo economico in Pisa contro di 16 persone accusate di professare opinioni evangeliche. Ma in conseguenza delle rimostranze del ministro Inglese, il processo non andò avanti. Nulla diremo dell'imprigionamento in Lucca di Miss Cuningham nel 1853, ne di molti che si sono espatriati per motivi di coscienza, nè di parecchi altri casi di private persecuzione.

Últimamente il Granduca ei fece ad esortare i preti di Firenze, acció spiassero con tutti i mezzi l' eresia, ed annunziô loro che il governo era positivamente informato esservi diecimila Protestanti in Toscana.

Troppo in lungo ci condurrebbe se volessimo parlare di cio che avvenne il 6 Agosto del 1855 a Giovanni Buonfigliuoli, ed a Francesco Balestrieri verso la fine del medesimo mese. E contro chi tutte queste perquisizioni, arresti, imprigionamenti, condanne ai lavori forzati, esilii, vessazioni d' ogni genere, contro persone il cui solo delitto si è quello di voler legger la Bibbia, la Parola di Dio. Ella è questa una prova che Roma continua, anche ai di nostri, a proibire le Sante Scritture, ed a perseguitare coloro che le leggono. E perché la Cbiesa Romana, o diciam meglio, il Papismo, non vuole che sia letta dal popolo la Bibbia? Perchè il Papismo ha più paura delia Bibbia (ci si permette questo paragone cattolico Romano) che il Diavolo dell'acqua santa. Ed han ben ragione di averne paura, perchè chi legge la Bibbia non puó più essere buon papista.

Ma colle loro persecuzioni son forse riusciti ad estinguere nel popolo Toscane il desiderio di leggere la Parola di Dio? Tutt'al contrario. Più continua, più cresce la persecuzione, più aumenta il numero dei cristiani secondo il Vangelo. Se, come ci dice il Granduca di Toscana, vi son già 10,000 protestanti nel suo piccolissimo stato, di qui a pochi anni, continuando la persecuzione, tutta la Toscana si staccherà dal Papismo, per seguire unicamente la religione della Bibbia. Se gettasi un chicco di seme nella terra, e non si ha cura di adacquarlo, vengono i raggi del sole, e ne distruggono la virtù vegetativa. Cosi è della semenza del Vangelo. Quando il Signore vuole che le sue piante crescano rigogliose, e che producano frutti maturi di vita eterna, le fa dagli uomini adacquare colГ acqua della persecuzione, e allora le sue pianticelle vengon su ricche di molti rami, e questi rami danno a suo tempo e foglie, e fiori, e frutta. La vera opera di Dio non va mai disgiunta dalla persecuzione. Avea dunque ragione Tertulliano di dire che il sangue dei martiri è il seme del cristianesimo. Quando in Toscana albero del Vangelo avrà gettate profonde radici, allora, ma solamente allora cesserà la persecuzione. Guai se cessasse prima!!! La seguente corrispondenza pero mostra che il Signore continua ad innaffiare le piante delia sua grazia in Toscana.

Salvatore Ferretti