4° Giorno

Venerdì 1 Giugno 2001

Da Zubiri a PAMPLONA (IRUÑA)

(mancano Km. 706,6)

Al mattino, quasi nuove, a parte le gambe che non reggono e che vanno per conto loro, il nostro tassista ci porta a Pamplona (mt 430 circa 200.000 abitanti). Vediamo la scuola dei ragazzini, le mura intorno a Pamplona molto interessanti ed il ponte romano.

Alle 9:30 siamo già in piazza san Francesco in attesa che apra l’Oficina di Turismo. Alle 10, dopo vari suggerimenti su pensioni etc., ci avviamo su per via San Nicolas, centrale e carina e troviamo quasi subito, a nostro naso, l’Hostal Bearan. Prezzo modico pst. 5.885 in due (circa £ 38.000 ognuna) discreto e soprattutto centrale. Visitiamo Pamplona ed il Museo e ci facciamo fare il sello in Municipio. L’impiegata brontola un po’ perché capisce che non abbiamo camminato e che il nostro timbro è, diciamo, “abusivo”. Non do tante spiegazioni ed esco. Finalmente pranziamo bene: io con una buona pastasciutta ed insalata mista con seppioline per Mariangela. Riposino pomeridiano e rigiro della città.

Pamplona deve il nome a Pompeo Magno, che la fondò nel 75 a.C. Dopo il VI sec. divenne sede episcopale. Sancho III el Mayor, fra il 1000 ed il 1035, promosse e favorì l’evangelizzazione del territorio con incoraggiamenti e politica di apertura, iniziando il primo Pellegrinaggio verso Santiago ed, a seguito di questa apertura, alcuni commercianti ed artigiani stranieri (per lo più Pellegrini) s’installarono vicino al vecchio nucleo fortificato di Navarreira. Si aggiunsero, così, due nuovi borghi fortificati di San Cernin e di San Nicolas, abitati da Francesi, ma ognuno autonomo per mura ed armamenti. Nonostante le incomprensioni e le gelosie, grazie al Cammino, i borghi si fusero e Pamplona si sviluppò.

La sua Cattedrale, a seguito di un incendio avvenuto nel 1390, conserva poco dell’originario stile romanico. Fu progettata e ricostruita dal Maestro Esteban, che intervenne anche nella Cattedrale di Santiago, in stile gotico e fu infine inaugurata nel 1525. Nel XVIII sec. Ventura Rodriguez rifece l’attuale facciata neoclassica. All’interno spiccano le tombe intarsiate, splendido esempio di gotico di Borgogna, di Leonora di Trastamara e di suo marito Carlo III.

Nell’antico quartiere di San Saturnino vi è una splendida Chiesa del XIII sec., in cui si venera la Vergine del Cammino, patrona della città. Le reliquie del santo patrono, S. Fermìn, con grande festa il 7 luglio, si venerano, invece, nella Chiesa di S. Lorenzo. Proprio in funzione della Corsa dei Tori che si fa in tale data lungo le vie della città, notiamo, qua e là, alcuni grossi cancelli in legno, che servono a chiudere e ad incanalare gli animali. Sono da notare le case con grandi e luminose verande che chiudono tutti i poggioli.

L’indomani, uscendo dalla città, passiamo in mezzo al meraviglioso parco che ha trasformato l’antica cittadella.

A cena con 2.000 pst (£ 26.000 ognuna) mangiamo stupendamente al rist. S. Nicolas, proprio sotto l’hotel (paella, costine d’agnello, dolce e, naturalmente, vino e acqua compresi). Il tempo, sempre bello di giorno, si fa ventoso e più fresco la sera. I Baschi sono gente fiera ma accogliente, addirittura il pensionante telefona a Puente la Reina per prenotarci l’Hotel. Ci siamo fatte un po’ più furbe! C’informiamo, per evitare la periferia di Pamplona a piedi, e l’autobus n. 15 (Paseo Sarasate lì vicino) ci porterà l’indomani fino a Cizur Mayor, non però al Menor da dove inizia, poi, l’ascesa verso l’Alto del Perdón.