Strudel

Sì, ovviamente questa proprio non è una ricetta napoletana e non possiamo neppure dire di averla apprezzata nella sua versione originale, in Trentino o in Friuli: noi da quelle parti non ci siamo ancora stati. Però lo strudel, nella versione che usiamo preparare, permette di recuperare tutta la frutta secca avanzata dal Natale! Quindi è perfetto in questa sezione del nostro sito. E soprattutto, a noi piace.

Cosa occorre per preparare lo strudel alla maniera di Francesca?

Innanzitutto la pasta sfoglia, in comoda confezione già pronta, stesa e arrotolata: si trova in tutti i supermercati, banco frigo. Non scegliere quella economica! Il burro utilizzato potrebbe essere scadente e la farina non di buona qualità. E' anche vero che sarebbe meglio preparare la pasta sfoglia all'uopo, ma si tratta di un lavoro lungo e complesso, che sconsigliamo di intraprendere sperando di imbroccare un buon risultato al primo colpo! Magari più in là, con calma, ne riparliamo.

Servono poi gli avanzi di cui parlavamo, scelti con la logica del "tutto fa brodo" anzi, fa strudel. Specifichiamo ancora che questo è il NOSTRO strudel: siamo sicuri che si può far meglio. Nel cesto di Natale, quello che si porta in tavola a fine cenone e che nessuno dei commensali ha il coraggio di guardare, c'è ogni bendiddio: fichi, prugne, datteri, noci, mandorle, uvetta, nocciole, pinoli. Va tutto bene! Ovviamente l'equilibrio fra gli ingredienti è importante per raggiungere un buon risultato, ma va trovato sperimentalmente e con un po' di raziocinio: se ci metti troppe prugne o troppi datteri, saprà troppo di prugne o di datteri.

Occorre anche qualche mela o pera, da fare a dadini e cuocere in un po' di acqua e zucchero. Anche qui la quantità è affidata al tuo buon senso e al gusto che vorrai ottenere: la frutta cotta ammorbidisce l'impasto che altrimenti risulterebbe troppo asciutto, ma troppa rende lo strudel molliccio.

Fai un salsicciotto con la sfoglia e il ripieno che riterrai adeguato come quantità e qualità, ma non dimenticare un pizzico abbondante di cannella in polvere. Prima di infornare, spennella la parte superiore con un po' d'uovo e aggiungi un pizzico di zucchero di canna.

Una mezzora a 180 gradi dovrebbe essere sufficiente, ma valgono le solite raccomandazioni: il colore deve essere biondo e da questo - e dal profumo! - si comprende quando la cottura è perfetta. Il risultato lo puoi vedere in foto.

Aspetta che sia tiepido per tagliarlo facilmente a fette spesse un dito. Servilo accompagnandolo con un bel Marsala secco: a nessun tirolese verrebbe in mente questo accostamento! Anche una cucchiaiata di panna dolce non dovrebbe star male, ma siamo proprio all'esagerazione.