A volte le idee vengono così, da sole, senza stare a pensarci su: sono le idee migliori, le invenzioni più genuine, quelle che "funzionano" senza modifiche e aggiustamenti.
Trovandoci a Vulci, sito archeologico nei pressi di Canino, ci è sembrato del tutto naturale raccogliere nei vasti campi incolti che le circondano le erbe adatte per mettere su la cena: le cime dei finocchi, l'erba cipollina, la borragine.
Una volta a casa abbiamo preparato così questi spaghettini: abbiamo insaporito un po' d'olio buono con l'erba cipollina, abbiamo scolato gli spaghettini al dente e li abbiamo lasciati per qualche minuto nella padella, dove abbiamo aggiunto in abbondanza le cime del finocchio selvatico. Tutto qui. Semplici, profumati e saporiti!
E la borragine? Con quella si fanno delle frittelline, preparando una pastella con acqua e farina, un pizzico di sale e una punta di lievito, nella quale si immergono le cime fiorite di borragine, che poi si friggono in olio extra.