Maria

Come diceva Gaber, non è facile parlare di Maria.

Maria è una persona particolare. E il suo è un locale particolare. Un ricordo particolare mi ci lega e particolare è ciò che si mangia. Questa particolarità si rivela essere un'eccellenza, ma capisco che Maria non sia per tutti. Ci vorrebbe una targa sulla porta: "Trattoria per estimatori". Estimatori della cucina di una volta, dei sapori delicati e non mascherati, della ricercatezza non esibita, del gusto retrò, della cucina come missione, principio dell'essere donna e dunque madre e nutrice.

Mia nonna era così. Per lei dar da mangiare era ragione di vita, la cucina un tempio, nutrire una missione. Nutrire tutti, anche le formiche sul davanzale, alle quali lasciava un pizzico di zucchero. Mangiare per lei voleva dire solo mangiar bene e solo quello che sceglieva lei era bene.

Maria è così: si mangia solo SE il barchino ha portato il pesce, IL barchino, uno e non altri, IL pesce che cucina lei, non altro. Il lunedì è chiuso: la domenica non si va per mare. Quando c'è brutto tempo e il barchino resta in porto, non apre. Cucina con grande semplicità, senza tanti fronzoli: il pesce spesso è appena lessato, in poca acqua, per non disperderne gli umori.