Tai Shan

Tai Shan è un brano dei Rush tratto dall'album "Hold your fire" del 1987.

Non è un pezzo del trio canadese tra i più noti alle masse ma molto affascinate sia musicalmente sia per le liriche.

Quest'ultime, in particolare, sono ispirate a Mount Tai (ossia Tai Shan), una montagna d'importante significato storico e culturale situata nella città di Tai'an nella regione dello Shandong in Cina.

Neil Peart, il batterista dei Rush, nel 1987 intraprese un viaggio in questa regione e scalò la montagna, alta 1.545 metri, che dal 1987 è patrimonio dell'UNESCO.

Questa montagna, coperta per da 80% da vegetazione con circa 1000 specie differenti alcune delle quali di significato culturale, è considerata come una divinità regolatrice dei fenomeni naturali, principio della vita e della morte.

Secondo la tradizione, infatti, le montagne in Cina sono considerate sede di divinità e la regione in cui si trova la Tai Shan, Shandong, è legata ad una serie di leggende che descrivono questa terra come luogo in cui nacquero due grandi filosofie cinesi: il confucianesimo e il taoismo.

In totale sono presenti 22 templi religiosi tra cui quello di Dai Temple (Dai Miao) che è il più grande e completo delle costruzioni di quest'area.

In tutta la Cina sono diverse montagne sacre e generalmente di difficile accesso; molti cinesi che intraprendono il pellegrinaggio sono affascinati e impauriti allo stesso modo ma sempre spinti da una curiosità intellettuale e spirituale, curiosità che richiama molti turisti e che ha ispirato svariati artisti come appunto Neil Peart.

Nel testo ci sono vari riferimenti tra cui la leggenda secondo la quale chi raggiunge la sommità della montagna vivra’cento anni (You will live a hundred years), riferimenti all'Istinto, al Tempo e alla Luce .Temi che sono alla base di tutto l’album “Hold your fire” : un approfondimento di tematiche relative alla primitività ed essenzialità dell’uomo, sintetizzate alla perfezione dalle tre sfere (tre come i membri dei Rush) in questo caso infuocate a simboleggiare la forza spirituale e l'energia nel cuore dell'istinto animale.

Musicalmente, infine, il brano mostra una scelta stilistica inedita per il trio canadese rispetto ad altri: l’uso delle percussioni di Peart e il sound della chitarra di Lifeson sono azzecchatissimi, trasportando l’ascoltatore con la mente a quei paesaggi della Cina e dando un senso di serenità spirituale e di magnificenza naturale.

Non è diventato un classico della band ma è ugualmente affascinante tanto quanto il suo testo.

LUCA NAPPO

(Questo articolo è dedicato alla memoria di Andrea Paganetto)