Rush In Rio
Rush in Rio (2003, Anthem/Atlantic)
recensioni a cura di Luca Nappo e Davide Dal Fra
Luca Nappo:
Il tour di Vapor Trails, che segnò il ritorno sul palco dei Rush dopo 6 anni, è stato trionfale in Nord America e trovò l'ideale finale con 3 infiammate date in Brasile, paese toccato per la prima volta dal trio canadese.
Originariamente la data a Rio doveva uscire solo in dvd ma poi fu scelto di pubblicare, anche in formato audio, il concerto che si tradusse in una prova devastante del gruppo con un pubblico indemoniato che seguì con entusiasmo e in maniera perfetta tutti i brani, strumentali compresi.
La setlist è un susseguirsi di classici eseguiti in maniera impeccabile con l'aggiunta rispetto altre date, per il solo Sud America, di closer to the heart.
I brani di vapor trails s’inseriscono perfettamente nel mosaico sonoro dei canadesi e così earthshine, ghost rider, one little victory e secret touch acquistano un qualcosa in più rispetto alle relative versioni in studio.
Il resto dell’ esaustiva scaletta spazia da Tom Sawyer a 2112, dalla Villa Strangiato a The spirit of radio e tanti altri classici.Alcuni momenti topici sono rappresentati , ad esempio, da YYZ cantata per tutta la sua durata dal pubblico brasiliano, il terrificante ed immancabile drum solo di Neil Paert denominato per l'occasione O'Baterista e la convincente versione acustica di Resist.
La nota dolente di questo triplo cd è la produzione non all'altezza della fama dei precedenti dischi live dei Rush : vero che il pubblico fa un gran baccano ma un maggior bilanciamento in fase di produzione avrebbe giovato al risultato finale. A volte sembra di avere un buon bootleg anzichè una pubblicazione ufficiale.
Una prova di ciò è la produzione delle due bonus tracks , vital signs e between sun & moon ,catturate durante le date nord americane , inappuntabili dal punto di vista del sound e nella resa sonora.
Peccato ma poi la visione del dvd rende giustizia ad una grande serata e il supporto video rimane un opera imprescindibile per chi ama il trio canadese.
Per questo motivo il live in cd è consigliato solo ai collezionisti dei Rush mentre per i neofiti sono più indicati precedenti live.
Davide Dal Frà:
I Rush nel 2003 pubblicano l'album RUSH IN RIO.
A differenza dei precedenti, questo live del trio canadese è nato quasi per caso: a ben guardare il semplice fatto che la band sia ritornata in pista (registrazione in studio di VAPOR TRAILS e conseguente tour) dopo una lunga pausa forzata, sarebbe già probabilmente una motivazione più che sufficiente; ma c'è dell'altro: i tre per la prima volta si sono esibiti in America Latina, ed il calore ricevuto è probabilmente superiore alle più rosee aspettative (tre date sold-out per complessivi 125.000 spettatori, nonché la data in assoluto con il pubblico più numeroso per un concerto dei Rush –oltre 60.000 spettatori a São Paulo-!).
Lo show immortalato è la data finale del trionfale Vapor Trails tour, al Maracana Stadium di Rio de Janeiro, il 23 novembre 2002.
Il progetto iniziale prevedeva la pubblicazione del concerto esclusivamente in versione video; successivamente la decisione di rilasciare il medesimo show anche come triplo cd audio, con lo stesso titolo ed ugual copertina (salvo il colore e alcuni piccoli dettagli, quali la collana ed il copricapo di frutta) rispetto al dvd, raffigurante il simpatico dragone protagonista del filmato abbinato, in sede live, a One little victory.
L'album raggiunge la trentatreesima posizione nella classifica americana Billboard 200.
Il titolo dell'album, verosimilmente, ammicca verso il nome della celeberrima manifestazione musicale brasiliana, “Rock in Rio”.
Il disco presenta aspetti buoni ed altri meno buoni.
Aspetti positivi: ottima scelta quella di proporre il concerto in versione integrale; la band inoltre esegue magistralmente ogni pezzo, i tre sono in forma, affiatati e carichi.
La set list è varia e molto ben studiata: molti classici intramontabili (Tom Sawyer, Red sector A, eccetera), alcune sorprese (New world man), i caratteristici medley nella parte terminale dello show (By-tor & the snow dog/Cygnus X-1/Working man), un amato classico del passato riproposto solo per il pubblico brasiliano (Closer to the heart), una intensa versione acustica di Resist, il magnifico assolo del Professore (chiamato in questo caso O baterista) ed alcuni estratti dal nuovo album (One little victory, Earthshine, Ghost rider e Secret touch).
La versione cd presenta inoltre un paio di bonus track, rappresentate da brani alternativi che i Rush proponevano in alcune date del tour: si tratta di Between sun & moon (Phoenix, 27/9/02) e Vital signs (Quebec City, 19/10/02).
Aspetti negativi: in primo luogo il titolo un po' banale, la riproposizione del logo “rush” come da VAPOR TRAILS mi fanno pensare ad una realizzazione un po' frettolosa e poco curata.
Il pubblico, numeroso ed infuocato, è costantemente in primo piano; così se in EXIT...STAGE LEFT probabilmente è fin troppo schermato, tanto quasi da mistificare l'effetto live, qui risulta esser eccessivamente in evidenza, fino a diventare una non trascurabile fonte di disturbo.
Infine (ma sono esclusi i due pezzi extra, dei veri gioiellini) il suono: è impreciso, offuscato, confusionario; ben lontano cioè dagli standard abituali del trio.
La sensazione è di un disco dal contenuto emotivo più che musicale, realizzato dai Rush, non tanto per placare la costante sete dei fans, ma per loro stessi, per immortalare un simbolico momento della loro carriera.
La registrazione è realizzata da James “Jimbo” Barton, il mixaggio dallo stesso James ed Alex Lifeson, la produzione non è citata in maniera esplicita, suppongo quindi sia degli stessi Lifeson e Barton. Grafica di H. Syme. Da segnalare inoltre che alcuni ritratti sono eseguiti da Carrie Nuttal, la moglie di Neil.
Nel complesso una prova superlativa, ma poco fruibile a causa del pessimo suono e dal pubblico chiassoso, ed il disco che ascolto di meno in assoluto tra tutto il catalogo dei Rush.