My Favourite Headache (Atlantic, 2000 )
recensione a cura di Luca Nappo
La pausa forzata dei Rush causata delle tragedie familiari di Neil Peart, avvenute dopo il Test for Echo tour del 1997, ha permesso al bassista Geddy Lee di cimentarsi nel suo primo album solista.
My Favorite Headache è un piccolo gioiello di rock suonato con classe, in cui Lee si avvalso della collaborazione di Matt Cameron (ex Soundgarden ora nei Pearl Jam), Jeremy Taggart (Our Lady Peace) e sopratutto Ben Mink (già nell'album dei Rush, Signals del 1982 nel brano "Losing it") che ha partecipato anche alla composizione e agli arrangiamenti.
Forse alcuni, alla vigilia della pubblicazione di quest'album, si sarebbero aspettati un album ricco di tecnicismo o addirittura "didattico" e invece abbiamo di fronte un disco di canzoni raffinate in cui l'ombra della band madre è chiaramente presente ma non invadente.
Lee non vuole autocelebrarsi nè deve dimostrare niente a nessuno ma sforna 11 brani che svariano da impennate hard rock come la title track (il cui giro di basso da solo vale l’acquisto dell’album), the present tense o grace to grace, ad acquarelli di un certo pop-rock maturo come still o slipping fino a momenti quasi barocchi grazie all’uso d’archi od orchestrazioni come in the angel's share e working at perfect.
La sorpresa dell'album è rappresentata anche dai testi scritti interamente da Lee (per prima volta dopo gli esordi con i Rush) che manifesta alcune sue idee personali su temi spirituali, filosofici e della vita in generale
Neil Peart si è sempre occupato della stesura delle liriche del dinamico trio e anche per questo motivo c'era una certa curiosità su quelle di Lee: l'esame lo ritengo superato brillantemente.
Geddy Lee ci regala non un capolavoro ma un lavoro semplice, lineare e ottimamente suonato.
Poiché con "il mio mal di testa preferito" Lee intende il processo compositivo impegnativo ma nello stesso tempo vitale per un artista come lui, ritengo che il risultato finale sia piacevole non solo per i fan dei Rush ma per chiunque cerchi un album raffinato, melodico e ricco di groove.