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La violenza di genere

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La risposta della sinistra al girlpower di destra

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Art. 41bis: sì o no?

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21 marzo: giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

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Per non dimenticare

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Giornata internazionale della donna

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Naufragio a Cutro

Appello contro l’indifferenza

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Abbattuti oggetti da caccia americani

Di cosa si tratta?

di Lorenzo Parisi

frecce tricolori

Tecnologia, disciplina e audacia

di Lorenzo Parisi

“è lei… è lei Matteo Messina Denaro?”

“Lei lo sa… chi sono io” (alessandro bruni)

Il 16 gennaio 2023 alle nove di mattina, i cieli hanno sorriso mostrando un arcobaleno. Quello era il sorriso di tutti coloro che hanno aspettato che la giustizia trionfasse. Quello era il sorriso di chi ha perso la vita lottando direttamente e indirettamente la mafia di Matteo Messina Denaro.

Il mafioso è rimasto latitante per trent’anni sotto il falso nome di Bonafede, Andrea Bonafede. Probabilmente non si è mosso per trent’anni, vivendo nel lusso, con abiti e oggetti firmati.

Il geometra di 59 anni è stato arrestato per aver volontariamente dato la sua identità, la sua carta di credito e un suo appartamento al latitante. Messina Denaro e Bonafede erano amici sin dall’infanzia, come dimostrato da una lettera.

Matteo Messina Denaro è stato trovato poiché si è scoperto che aveva una grave insufficienza renale cronica. Si è ristretto il campo di ricerca a tutti coloro che a Palermo avevano quella malattia ed è stato trovato il candidato ideale per il ruolo di mafioso. È stato seguito fino a una clinica ed è stato infine arrestato.

I vicini dell'ex latitante sono stati intervistati e hanno detto che non avevano sospetti su chi potesse essere.

Uno di loro ha detto che era educato: gli dava sempre il buongiorno e la buonanotte, era rispettato e rispettabile. La casa del malvivente presentava poster, oggetti di lusso, gioielli, vestiti firmati. Possedeva persino una macchina costosa.

Fra i più grandi reati di Matteo Messina Denaro ricordiamo atti disgustosi. La prima denuncia per associazione mafiosa fu quando venne ritenuto coinvolto nella sanguinosa faida tra i clan Accardo e Ingoglia di Partanna.

Non si può però dimenticare quando, per vendicarsi del pentito Santino di Matteo, ha rapito il suo bambino di dodici anni e lo ha sciolto nell’acido. Il fratello Nicola gli ha augurato lo stesso destino e ha detto che il gesto compiuto dall’arrestato è stato disumano e imperdonabile.

Altri attentati eclatanti, che lo hanno visto coinvolto, sono stati quelli del 1992 contro Giovanni Falcone e la moglie e contro Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. Ma non si fermò lì: nel ’93 è stato il mandante della strage di via dei Gergofili a Firenze, di via Palestro a Milano e di via San Giorgio al Velabro e San Giovanni in Laterano a Roma, con un bilancio totale di 10 vittime e 64 feriti.

Per fortuna, il giorno del suo arresto dopo la pioggia è spuntato l’arcobaleno e tutti hanno applaudito, ricordando la sofferenza. Abbiamo vinto questa battaglia, ma la guerra non finirà così facilmente.

29 gennaio 2023

Il ponte sul Padma

di Fahad Abdullah

La forza delle parole 

Incontro con il PM antimafia 

Annamaria Frustaci

di AA.VV.

Primo papa 'emerito' della Storia (valerio pinti)

Il Ponte sullo stretto di Messina si farà? (Gianluca Giliberto)

Roma sud: donna uccisa fuori da un ristorante fermato l’ex compagno (Michele Oddi)

qatar gate (michele oddi)

La forza della Natura Frana ad Ischia  (Chiara Mecacci)

Un traguardo importante (Stefano Costa)

Dal 15 novembre 2022 la Terra conta 8 miliardi di esseri umani

15 novembre 2022: questa è la data in cui la Terra ha raggiunto gli 8 miliardi di abitanti che fanno parte della popolazione mondiale.

Con essa, si indica il numero complessivo di esseri umani viventi al mondo.

La popolazione ha visto una crescita continua sin dalla fine della piaga della peste nera, nel corso del XV secolo (con un tasso di crescita che ha raggiunto un picco del 2,19% nel 1964), che, però nel 2008 si è dimezzato: in merito a ciò, si stima che il 15 novembre 2022, la popolazione mondiale abbia raggiunto la soglia di 8 miliardi di abitanti.

Secondo l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), nel 2050 si arriverà a 10 miliardi; invece, secondo l’IHME (Institute for Health Metrics and Evaluation), nel 2064 si giungerà ad un picco di 9,7 miliardi che poi andrà a calare fino a 8,8 nel 2100.

Riguardo il tasso di crescita, si nota che nel XX secolo l’incremento della

popolazione mondiale è avvenuto per diverse cause: la diminuzione del tasso di mortalità di molti paesi; lo sviluppo della medicina moderna e l’incremento della produttività agricola detta anche “rivoluzione verde”.

Cosa accadrebbe invece, alla società di un futuro prossimo (molto più sviluppata) se la popolazione mondiale andasse incontro ad una forte decrescita? (Stefano Costa)

1 dicembre 2022

#25 novembre (Marta Ciliberto)

La giornata internazionale contro la violenza sulle donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre nel 1999. L’assemblea ha scelto il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato tutti i governi, le organizzazioni nazionali e le ONG (organizzazioni non governative) a organizzare per quel giorno delle attività per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

Questa data segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo sulla violenza di genere” che precedono la giornata mondiale dei diritti umani ovvero il 10 dicembre. Questo periodo comprende una serie di tante altre date significative tra cui il 1 dicembre - giornata contro l’AIDS -, il 6 dicembre anniversario del massacro al politecnico di Montreal quando 14 studentesse di ingegneria furono uccise da un venticinquenne che affermò di voler “combattere contro il femminismo.” L’arancione è utilizzato come colore di identificazione della campagna, ogni anno concentrata su un tema particolare. Dal 2014 ha assunto come slogan “orange the world”. In molti paesi, come in Italia, il colore simbolo di questa giornata è invece il rosso e uno degli oggetti simbolo sono scarpe con i tacchi ovviamente rosse allineate nelle piazze o luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. L’ idea è nata da un’installazione, Zapatos rojos, dell’artista messicana Elina Chauvet, realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez e ispirata all’omicidio della sorella per mano del marito e alle centinai di donne rapite, stuprate e assassinate in questa città di frontiera nel nord del Messico, nodo del mercato della droga e degli esseri umani. L’installazione è stata replicata successivamente in moltissimi paesi del mondo fra cui Argentina, Stati Uniti, Norvegia, Ecuador, Canada, Spagna e per ultima, ma non meno importante, l’Italia. La campagna qui da noi viene in particolare modo portata avanti dal centro antiviolenza delle diverse associazioni femminili sparse sul territorio. (Marta Ciliberto)

28 novembre 2022