vite cancellate

21 marzo: giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

I minori innocenti vittime di Mafia sono ad oggi 122, di cui 85 bambini tra 0 e 14 anni. Come nel libro “Assenti” di Rosario Esposito La Rossa, abbiamo immaginato una classe vuota in cui un giorno tutti questi ragazzi non si sono più presentati, poiché le loro giovani vite sono state violate della malavita. Abbiamo scelto solo alcune delle loro storie e vi invitiamo a guardare le loro foto e a riflettere sul futuro che gli è stato negato, perché non sono potuti mai diventare adulti. I loro volti sono uguali a quelli di tutti i bambini del mondo, ma sono tragicamente rimasti giovani per sempre. Leggete le loro storie e capirete che la mafia può colpire chiunque in qualsiasi momento, anche coloro che non hanno mai avuto niente a che fare con la criminalità organizzata.

Simonetta Lamberti venne uccisa il 29 maggio 1982 a Napoli da un killer della camorra in un agguato che aveva come obiettivo il padre.


Cosimo Gioffrè fu ucciso a colpi di fucile a 12 anni il 18 gennaio 1965 mentre dormiva con la madre e i tre fratelli, a Sant’Eufemia Di Aspromonte in provincia di Reggio Calabria.

Non furono condannati né i mandanti né gli esecutori.


Angelica Pirtoli, nata il 20 marzo 1991, è stata una bambina vittima innocente di mafia. Dopo aver ammazzato la madre con due colpi di fucile, l’esecutore materiale torna sul luogo del delitto prende per i piedi la bambina e la scaraventa contro un muro.


Salvatore e Giuseppe Asta sono nati il 22 febbraio del 1979.

La loro morte è stata causata da un’esplosione di una bomba mentre stavano in macchina con la mamma, Barbara Rizzo di 33 anni. Avevano 6 anni ed era 2 aprile del 1985.


Gennaro Cesarano è nato nel 1998 ed è morto il 6

settembre 2015. Aveva 17 anni e durante una terribile domenica stava passeggiando per le strade del quartiere Sanità di Napoli. Improvvisamente fu ucciso da un proiettile vagante sparato da una “paranza” (gruppo di camorristi molto giovani) durante uno scontro tra due gruppi rivali.


Nicholas Green, bambino statunitense di 7 anni in vacanza con la famiglia, muore il 1 ottobre 1994 dopo una rapina lungo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria. I suoi genitori dopo la sua morte decisero di donare i suoi organi salvando la vita ad altre 5 persone.


Annalisa Durante era una ragazza di 14 anni vittima della camorra napoletana. Fu uccisa il 27 marzo 2004 nel quartiere Forcella di Napoli, durante uno scontro tra due clan rivali.


Rita Atria si suicida a soli diciassette anni il 26 luglio del 1992, dopo qualche settimana dalla morte di Paolo Borsellino.

Era figlia di un mafioso, da bambina gli viene ucciso il padre e dopo pochi anni anche il fratello. La cognata, dopo la morte del marito, decide di seguire la via giusta e aiutare la polizia a sconfiggere la mafia. Rita segue la zia e decide anche lei di collaborare con la giustizia, ma dopo la strage di Via D’Amelio perde ogni speranza.


Domenico Gabriele, detto Dodò (Crotone, 17 ottobre 1998 - Catanzaro, 20 settembre 2009), è stato un bambino vittima della ‘ndrangheta, ucciso per errore durante un agguato in contrada Margherita, a nord di Crotone. Aveva solo 11 anni ed era anche molto bravo a scuola.


Palmina Martinelli è stata arsa viva a 14 anni l’11 novembre 1981, perché non voleva prostituirsi, fu uccisa da Giovanni Costantini e Enrico Bernardo. Morì dopo 21 giorni di agonia in ospedale.


Giuseppe Di Matteo è nato a Palermo il 19 Gennaio 1981. È stato rapito il 23 Novembre 1993 da Cosa Nostra all’età di 12 anni ed è stato tenuto in ostaggio per 779 giorni. Pochi giorni prima del suo compleanno, fu strangolato a San Giuseppe Jato da Enzo Brusca, Vincenzo Chiodo e da Giuseppe Monticciolo dietro ordine di Matteo Messina Denaro. In seguito è stato sciolto nell’acido nitrico da Giovanni Brusca.


Nunzio Pandolfi è nato nel settembre del 1988. Egli morì il 18 Maggio del 1990 a soli due anni. Era ad una festa a casa di un amica dei suoi genitori. Pochi istanti prima della sua morte mangiava una fetta di pizza appoggiato a suo padre. In quel momento due killer mafiosi sfondarono la porta a calci e uccisero tutti gli invitati alla festa.


Nicola Campolongo fu ucciso e bruciato a soli tre anni insieme con il nonno (vero obiettivo dei killer) Giuseppe Lannicelli e la ventinovenne marocchina Betty Taoussa, nel gennaio del 2014. Il nonno, sapendo dell’agguato, usò Cocò come scudo convinto che non avrebbero ucciso una donna e un bambino.


Mariangela Ansalone è nata nel 1989 da mamma Francesca e papà Basilio. Venne uccisa insieme a suo nonno l’8 maggio del 1998. I due killer scambiarono la loro auto per quella di uno ‘ndranghetista e scaricarono contro di essa le loro armi. Nonno Giuseppe Bicchieri e Mariangela Ansalone rimasero uccisi sul colpo, la moglie Annunziata, la figlia Franca e l’altro bambino, Giuseppe di otto anni e furono ridotti in fin di vita. Oggi la scuola che frequentava Mariangela porta il suo nome.


Stefano Ciaramella un ragazzo di 16 anni nato il 2 Settembre 2001 a Casoria, stava andando in scooter con la sua fidanzata, alcuni criminali li fermarono perché lo volevano derubare. Stefano difendendo la sua fidanzata muore ucciso da uno di loro con una coltellata al cuore, cadendo nelle braccia della sua amata. (Alunni 2A - plesso via Ceneda)


23 marzo 2023