editoriale 3

1° premio


LETTERA D’ AMORE

Caro amore mio, mia cara compagna di classe,

ti scrivo questa lettera perché in questo momento sto pensando a te.

In realtà penso sempre a te, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto e, quando so che sto per incontrarti, il mio cuore è felice.

Sei sempre stata la mia preferita, perché sei sempre stata simpatica, gentile, intelligente e piena di allegria.

Mi sono sempre trovato bene a giocare con te perché, anche se io sono un bambino e tu una bambina, abbiamo tanti interessi comuni: giochiamo a nascondino, a rialzo, ad acchiapparella...

Purtroppo so già che tra qualche anno non ci vedremo più, perché andremo in scuole diverse. Questa cosa mi renderà molto triste ma spero di poterti incontrare qualche volta.

Lorenzo Pilogallo

classe IVA , GARIBALDI , VIA  Mondovì 16 Roma

Il 30 marzo scorso si è conclusa la prima entusiasmante avventura concorsuale indetta dal nostro giornale con il titolo "La lettera d'amore più bella". Come auspicato, ogni lettera pervenuta ha rappresentato una sfumatura diversa di questo ‘strano’ sentimento, che ha il grande merito di farci sentire vivi.

Abbiamo letto le parole di chi, nonostante tutto, non si arrende e continua ad amare anche se non più corrisposto, quelle di chi, ancora in tenera età, esprime i timori e le paure per una possibile fine, e poi anche quelle per il proprio animale del cuore…svanito nel nulla (fuggito?) e che si spera (un giorno) possa tornare (‘amare’ in fondo vuol dire anche ‘lasciare sempre una porta aperta’). 

E poi abbiamo letto le parole di chi descrive la trepidazione che semplicemente la vista del proprio oggetto del desiderio è in grado di provocare: balbuzie, sudorazione, tachicardia… si mescolano e si alternano incontrollate e incontrollabili. Ma c’è stato anche chi ha saputo esprimere l’affetto per i propri cari facendo riferimento con tenerezza alla fisicità degli abbracci, del solletico dei nonni che vogliono vederci sempre sorridenti, insomma a quell’amore ‘avvolgente’ che da bambini ci viene donato senza doverlo chiedere e che da adulti rimpiangiamo e spesso rincorriamo nelle persone sbagliate. E poi abbiamo letto di quell’amore silenzioso, a volte necessariamente severo, ma incondizionato, quello per e dei propri genitori, un amore fatto di sacrifici, caramelle e balocchi!

Non è stato facile decidere a chi conferire il primo premio. Per questa prima edizione abbiamo comunque concordato di assegnarlo ad un ‘classico’ della lettera d’amore: quello che tutti noi abbiamo provato una volta nella vita ovvero per un compagno o una compagna di classe! Quanti ricordi!

E poi due menzioni speciali: ai pensieri amorevoli di un gruppo di bambini dell’infanzia, che hanno saputo esprimere l’affetto per i propri cari con tenerezza, spontaneità e creatività e la seconda a una giovane ragazza della secondaria che ha saputo descrivere il valore dell’amore, anche se ormai finito, come occasione di crescita personale, elemento che in fondo lo rende eterno perché ha segnato un passaggio importante.

Prima di lasciarvi alle lettere dei premiati, concludiamo con le parole di un teologo greco-ortodosso che è riuscito con semplicità ed efficacia ad ‘imprigionare’ in poche frasi l’essenza e la potenza di ciò che chiamiamo amore: «Se ti sei innamorato una volta, […] sai ormai distinguere la vita dalla sopravvivenza. […] la sopravvivenza significa vita senza senso e sensibilità, una morte strisciante: mangi il pane e non ti tieni in piedi, bevi acqua e non ti disseti, tocchi le cose e non le senti al tatto, annusi il fiore e il suo profumo non arriva alla tua anima. Se però l’amato è accanto a te, tutto, improvvisamente, risorge, e la vita ti inonda […] solo allora diventa reale e tangibile come se fossero cadute squame dai tuoi occhi e tutto attorno a te si manifestasse per la prima volta […]» (cfr. C. Yannaras, Variazioni sul Cantico dei cantici, Interlogos, Schio 1994, p. 25)

Roma, 3 aprile 2023

(Maria Rita Intrieri)

Menzione speciale - sez. E Infanzia

Menzione speciale - classe 3a - secondaria I grado


Caro Angelo Custode, 

so che abbiamo chiuso da un po’ ma non posso nascondere quello che provo ancora per te, non posso nascondere che mi piace sperare che a volte mi pensi come capita a me,

che a tratti ti manco e che la distanza che ci divide c'è solo perché non ci crediamo abbastanza,

che il tempo che ci separa a volte è uno strazio e a volte una grande nostalgia di noi.

Mi piace ancora sperare che un giorno ti rivedrò e che guardandoti negli occhi,

ritroverò un goccio di me,

che la notte a volte mi pensi prima di addormentarti, che appartengo ad un sogno in cui nonostante tutto sia finito, comprendi il posto che occupi ancora dentro di me e il posto che nessuno sostituirà dentro al mio cuore.

Mi piace credere che sono stata anche io per te "il primo amore".

Mi piace credere che un giorno torneremo io e te, che diventeremo un' eterna eclissi e che smetteremo di scappare come il sole e la luna, perché nonostante l'età, grazie a te ho iniziato a provare qualcosa per qualcuno che mi fa sentire ancora sulle nuvole.

Grazie per avermi insegnato a superare le cose brutte, a sfogarmi con le persone e che piangere non è da deboli.

Mi manchi tanto.  

La tua bimba

(Martina Gorska)