Speciale Ucraina

Un anno di guerra in Ucraina

di Livia Latini

ucraina 2022 di OLEKSANDR BOROVYK

Era il 24 febbraio. Stavo aspettando mio padre che doveva tornare dall’Ucraina. Alle cinque di mattina do un’occhiata al notiziario: era pieno di notizie sulla guerra in Ucraina. Si sentivano le sirene di allarme nel cielo, c’erano elicotteri e aerei russi che lanciavano razzi. Tutti si erano rifugiati nei bunker. Nel cielo solo lampi di missili. I palazzi erano distrutti e tutti gli aeroporti chiusi. Sapevo che ormai non avrei rivisto mio padre per un lungo periodo: lui infatti ha deciso di fare il militare per aiutare il nostro Paese.

Nei mesi successivi l’Ucraina ha iniziato a recuperare diversi territori e a difendersi, ma è sempre una guerra dove muoiono persone. Volevo rivedere al più presto mio padre. Così a luglio siamo partiti per l’Ucraina. Ero felice perché dopo tanto tempo avrei rivisto mio padre e il mio paese. Quasi ogni giorno c’era la sirena d’allarme: era inquietante ma con il tempo mi sono abituato.

Per me la guerra è una cosa sbagliata, si mandano le persone a morire. Ogni giorno ragazzi, adulti e anziani perdono la vita. Molti bambini rimangono senza i propri genitori o muoiono di fame, tanti territori vengono completamente distrutti e la Russia bombarda persone innocenti.

Spero che tutto questo finisca al più presto e ritorni la pace. (Oleksandr Borovyk)

5 dicembre 2022

Conflitto in Ucraina (Emma Nanni)

È passato quasi un anno da quando Vladimir Putin, presidente della Russia, per motivi ancora poco chiari ha mandato le sue truppe a invadere l’Ucraina. Ciò che all’inizio Putin chiamava “missione speciale” si è trasformata in una vera e propria guerra con missili bombe ed esplosioni nelle grandi città. Comunque nonostante la Russia sia una potenza mondiale, l’Europa non si è tirata indietro e, alleata con l’America, ha risposto ai bisogni dell’Ucraina organizzando vie di fuga dal paese e campi profughi in alcuni stati europei. Dal mio punto di vista Zelenski, il presidente dell’Ucraina, è un politico onesto: infatti è uno dei pochi ad essere rimasto nel proprio paese senza fuggire dalla guerra. In Russia però, nonostante sia lo stato aggressore, il clima è teso a causa dei continui attacchi all’Ucraina; infatti i cittadini sono ridotti al silenzio e i pochi residenti coraggiosi scesi in piazza a protestare sono stati arrestati. Secondo me, la guerra è un reato contro un’altra nazione e provoca ferite irreparabili. È una cosa orripilante e da spezzare il cuore vedere i palazzi che cadono sotto la potenza delle bombe, le catene di persone che fuggono lasciandosi alle spalle la loro vita e il loro paese e poi civili uccisi anche se innocenti. Ormai dopo tanto tempo di conflitto l’Ucraina ha ripreso un po’ sotto controllo la situazione: ad esempio è riuscita a riconquistare l’area di Kherson. Altri territori invece sono ancora sotto il dominio russo come il Donbass. Nonostante la ripresa di alcuni territori la guerra non è ancora finita quindi non dobbiamo stare tranquilli, anzi bisogna continuare ad aiutare il paese. La situazione ci insegna che la guerra è roba da folli e chi compie queste terribili azioni è sicuramente matto o privo di coscienza. (Emma Nanni)

28 novembre 2022

La guerra in Ucraina (Emanule Bricchi)

Le cause sono molteplici, ma la principale è l’opposizione di Mosca all’adesione dell’Ucraina alla Nato. Ecco come si è giunti allo scoppio del conflitto. Una delle cause principali del conflitto risiede nella svolta europeista del governo ucraino, e nella sua volontà di aderire alla Nato, osteggiata da Mosca. Contemporaneamente all’invasione russa sul campo continua la guerra economica da parte dell’Occidente, che ha varato cinque pacchetti di sanzioni contro Mosca. L’invasione Russa in Ucraina è iniziata con un grande ammassamento di mezzi e militari russi con la scusante di esercitazioni bilaterali congiunta inizialmente nelle primavera del 2021 proseguito nel 2022. La popolazione è libera in un modo in cui i russi non lo sono. Per questo Putin vuole invadere l’Ucraina, la vede come una parte integrata della Russia, ma soprattutto la democrazia che può proporre rappresenta un modello ideologico alternativo per il popolo russo. (Emanuele Bricchi)

26 novembre 2022

Una voce da Dnipropetrovsk      (Lorenzo Maria Granieri e Simone Lagona)