Una voce da Dnipropetrovsk

La guerra in Ucraina. Ne abbiamo sentito parlare tutti: tra telegiornali, riviste e video ogni giorno tutti noi siamo sommersi di notizie, alcune vere, altre un po’ meno. Ma, in realtà, la verità può essere ascoltata solo dai diretti testimoni che hanno assistito agli orrori della guerra iniziata da Putin. È così che è nata l’idea di intervistare un nostro compagno ucraino, venuto in Italia qualche mese dopo lo scoppio del conflitto. L’ausilio di un interprete simultaneo virtuale è stato fondamentale allo scopo.

Eri ancora in Ucraina quando è iniziata la guerra?

Si, abitavo a Dnipropetrovsk quando è iniziata la guerra. Sono rimasto in Ucraina per 2/3 mesi dopo l’inizio del conflitto.

In che condizioni era Dnipropetrovsk quando l’hai lasciata?

Dnipropetrovsk è stata bombardata la notte in cui l’ho abbandonata.

Sai dove sono andati i tuoi familiari e i tuoi amici quella notte?

Il mio migliore amico è andato in Germania. I miei parenti sono rimasti in Ucraina e io, mia madre e mia zia siamo partiti verso l'Italia. Mio zio invece è andato in guerra.

Quando sei partito e con quale mezzo sei venuto in Italia?

Abbiamo attraversato il confine con l'Ucraina l'11 aprile e abbiamo viaggiato in autobus.

Sei arrivato direttamente a Roma oppure hai fatto una tappa in un’altra città?

Sono arrivato direttamente a Roma con l’autobus. Durante il viaggio abbiamo fatto delle piccole soste per prendere la benzina, ma non ci siamo mai fermati per tanto tempo. Non ho fatto caso a dove siamo passati durante il viaggio che è durato tanto tempo.

Ti stai trovando bene in Italia?

Sì, mi sto trovando bene in Italia. Il primo mese ho dormito in una grande casa qui a Roma con molte persone straniere che non conoscevano né l’italiano né l’ucraino. Però poco meno di tre mesi fa abbiamo affittato una casa in questo quartiere [N.d.R.: quartiere appio-tuscolano]. La casa mi piace molto: ho una mia stanza, la TV, un bagno e perfino un piccolo balcone. Quando sono arrivato non mi piaceva molto l’Italia, però pian piano mi sto abituando a vivere qui. Ho persino scoperto dei nuovi piatti molto buoni: tra tutte le cose che ho assaggiato per la prima volta la mia preferita rimarrà sicuramente la carbonara che ho mangiato il giorno in cui abbiamo preso casa. Ho iniziato ad andare a scuola il 16 settembre. Avevo molta paura il primo giorno perché non conoscevo l’italiano e pensavo che le scuole italiane fossero diverse da quelle che frequentavo in Ucraina. A casa ho visto molti film che mostravano le scuole negli altri paesi, molto diverse dalle nostre. Ma non è così! Sto imparando nuove cose e ho molti libri con cui posso imparare l’italiano, l’inglese e il francese. Anche se mi manca l’Ucraina, in Italia sto abbastanza bene.

Sei rimasto in contatto con qualche tuo amico rimasto in Ucraina?

Si, con il telefono riesco a sentire il mio migliore amico in Germania e i miei parenti rimasti in Ucraina.

C’è qualcosa che ti manca in particolare della tua terra?

Si, mi manca molto Dnipropetrovsk. Era una città veramente molto bella: c’erano molti parchi e mi piaceva guardare il fiume dalla mia finestra.

Cosa vedi nel tuo prossimo futuro?

Nel mio futuro spero di poter tornare a casa, ma la mia famiglia preferisce rimanere qui dopo lo scoppio della guerra. Non sono sicuro di cosa vorrò fare in Italia: ho deciso di frequentare il liceo e spero di farmi tanti nuovi amici, ma non dimenticherò tutte le persone che ho conosciuto in Ucraina e che adesso sono sparse per il mondo. Quando sarò più grande mi piacerebbe viaggiare ovunque per poi tornare a Dnipropetrovsk, a casa mia. (Lorenzo Maria Granieri, Simone Lagona)

1 dicembre 2022