scienza e salute

Che fine ha fatto il maglione di lana?

di Saifa Mohamed e Jillian Mendoza Ferrer

Allevamenti intensivi: perché inquinano?

di Matteo Colonna

Giornata internazionale per le donne e le ragazze nella scienza

di Livia Latini

artemis il ritorno sulla luna

di Lorenzo Parisi

ricordo di margherita hack (giorgia fiorini)

Il 12 giugno 2022 si sono celebrati i 100 anni dalla nascita di Margherita Hack, vediamo chi era. Margherita Hack è stata un'astrofisica, divulgatrice scientifica e attivista italiana. Fin da piccola i suoi genitori le trasmisero i valori fondamentali della libertà e della giustizia. Ma non solo questo: i suoi genitori le avevano imposto anche la scelta di essere vegetariana, infatti, non ha mai mangiato carne in vita sua. Il suo senso innato di giustizia l’aveva portata a occuparsi di politica e di battaglie sociali. Militò infatti nel Partito Comunista Italiano e venne eletta nel 2006 alla Camera, decidendo poi di rinunciare al seggio per non abbandonare le sue ricerche. Tra le sue battaglie più note ci sono la campagna per il ritorno alla ricerca sull'energia nucleare e quella per i diritti civili delle coppie conviventi e omosessuali. Hack era un'atea convinta e fu presidente onorario dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Margherita Hack, è sempre stata una bambina studiosa, però non stava sempre sui libri. Infatti, era anche una grande sportiva. Negli anni dell’università vinse i Littoriali, i campionati sportivi che si svolgevano durante il periodo fascista. Ha giocato per molto tempo a pallacanestro e fu campionessa di salto in alto e in lungo. Ritornando al suo percorso da scienziata, Margherita Hack scoprì la passione per l'astrofisica e cominciò a studiare le stelle. Si laureò nel 1945 e dopo la laurea iniziò a lavorare all'Osservatorio astronomico di Arcetri, a Firenze, dove si occupò di spettroscopia stellare. Si occupava di studiare tutto il periodo di variabilità della stella per poterne dedurre le variazioni luminose a diverse lunghezze d'onda. In particolare, si concentrò sullo studio di uno specifico tipo di stelle, chiamate variabili Cefeidi, incredibilmente brillanti e dette ‘variabili’ perché la loro brillantezza cambia nel corso del tempo. Proprio grazie a quelle osservazioni, le stelle di questo tipo ora sono considerate punti di riferimento fondamentali per misurare la distanza delle galassie alle quali appartengono. Un altro grande contributo scientifico di Margherita Hack riguarda gli ultravioletti, ovvero guardare lo spazio ai raggi ultravioletti per poter osservare accuratamente fenomeni altrimenti invisibili come, per esempio, le stelle nascenti o quelle che stanno per morire. Margherita Hack è morta a 91 anni il 29 giugno 2013, all'ospedale di Cattinara a Trieste, dove era ricoverata da una settimana per problemi cardiaci. Oggi riposa insieme al marito nel cimitero Sant'Anna di Trieste. (Giorgia Fiorini)

1 dicembre 2022

il cibo del futuro (alessandro bruni)

Il nostro già sovraccarico pianeta ha da poco raggiunto gli otto miliardi di abitanti. La notizia ha scatenato l’ilarità della rete Internet, ma ha anche avverato le predizioni dei demografi. Si è rafforzata la credibilità nella stima che nel 2100 saremo 11,2 miliardi ad abitare il mondo. Le preoccupazioni risiedono nel fatto che avremo problemi con lo spazio e aumenterà la povertà… Ma io sono qui per parlarvi di uno dei problemi più grandi: la mancanza di cibo!

Problema

A quanti di noi, quando non volevamo mangiare, veniva detto: «Sai quanti bambini dell’Africa vorrebbero anche solo assaggiare questo brodo oppure questa poltiglia di fagioli?». 
A tutti. Ammettetelo.
 E ora che siamo grandi, sappiamo che questa 'scusa' è terribilmente vera. Ogni Paese del mondo ha degli abitanti che soffrono di fame. Ma non pensiamo solo ai bambini dell’Africa! Portate la vostra mente anche alla signora del quartiere San Giovanni che non riesce a comprare il pane!

Ecco dunque il problema: come sarà ancora possibile nutrire il pianeta nel 2050, visto che non ci riusciamo nemmeno adesso? Per rispondere a questo interrogativo, abbiamo gettato un’occhiata al futuro con il progetto Saper(e)Consumare promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in collaborazione con il MIM.

Soluzione

Sono già in atto in molte Nazioni progetti di riforma della cultura alimentare. Ad esempio, è da un po’ di anni che si è diffusa questa idea del “Panino con le mosche”. 
Diciamoci la verità: fa a tutti un po’ ribrezzo. Tanto ribrezzo.
 Ma l’uomo primitivo non ha forse iniziato la sua vita mangiando radici e insetti?
 Sappiate che presto troveremo anche nei nostri supermercati la farina di grillo! La più ecologica alternativa al grano. E gli insetti non sono la parte più strana, ricorreremo anche agli scorpioni (che non sono insetti).

Cercate un’alternativa? Eccovi servite delle meduse! Sarebbe assurdo per i bagnanti: mangiare il loro più grande incubo. Vengono però cucinate normalmente in Asia. Esse hanno un sapore delicato e una consistenza gommosa, simile a quella della seppia.

Arriviamo così ai cactus. Questa non dovrebbe essere una novità, giacché sono degli esperti in sopravvivenza nei luoghi desertici. Sono una grande fonte di acqua, fibre e, fortunatamente, non di calorie. Ad alcuni di voi potrebbe sembrare insolito, anche se probabilmente ne avrete già mangiato uno: il fico d’India!

Le alghe, che già conosciamo, dal sushi passeranno a costituire un’allettante farcitura per torte! Non dimentichiamo che da loro è anche prodotto il 70% dell’ossigeno nell’atmosfera, inoltre sono anche molto facili da coltivare e questo è un gran vantaggio!

La carne in vitro! Tenterò di riassumerne la genesi nelle poche righe che mi rimangono. 
Londra, agosto 2013: Hanni Rützler, nutrizionista e ricercatrice di tendenze alimentari, degusta in uno studio televisivo il primo hamburger in vitro, cucinato dallo chef Richard McGeown. Trecentotrentamila dollari finiti in qualche boccone. L’idea nasce da Alexis Carris, nel 1912. Si è arrivati a oggi seguendo questo processo: si estraggono delle cellule di carne da un animale vivente, poi vengono date ad esse delle proteine per farle crescere in un vetrino. Pensateci: questo ingegnoso sistema, oltre a garantire un enorme risparmio di acqua, è anche moralmente più accettabile dell’uccidere un animale intero solo per mangiarne una parte. Si stima che, nelle condizioni ideali, si potrebbero ottenere cinquantamila tonnellate di carne da dieci cellule muscolari di maiale. Ogni disco di questa carne oggi costa venti euro. Ma non è ancora disponibile in Italia.

L’articolo finisce qui. Non ci resta che aspettare e vedere cosa porteremo a tavola quando avremo 40 anni! (Alessandro Bruni)

30 novembre 2022