editoriali

1° premio ex aequo

Cara me del futuro, 

ti voglio scrivere questa lettera perché spero che tu abbia imparato ad amarti e a non giudicarti; e questa cosa non vale solo per te ma per tutti, che siano grandi o piccoli, perché non è affatto bello vedersi allo specchio e vedere una cosa che non ti piace o che non ti fa stare bene. Quel minimo di trucco che ti metti tutte le mattine non cambierà quella che sei veramente ed è inutile, perché sei unica nel tuo genere. 

Sei in sovrappeso, sei troppo magra, sei riccia, sei liscia, hai la pelle scura, hai la pelle chiara? E ALLORA? SEI COMUNQUE UN ESSERE UMANO! E se la gente non ti accetta per questo o hai dei compagni di classe che non vogliono accettarti, perché a riuscirci tutti possono riuscire ad accettare una persona, tu fregatene perché non hanno un minimo di buon senso! 

Per questo io ti scrivo questa lettera, perché voglio farti, e spero di averlo fatto, capire che tu sei perfetta come sei, e ci sarà sempre qualcuno che ti AMA e che ti AMERÀ SEMPRE E PER SEMPRE E CHE NON TI GIUDICHERÀ MAI, che siano i tuoi AMICI o la tua FAMIGLIA .

Amati e fallo per sempre.

Martina Iarussi 1A


1° premio ex aequo

Premio categoria partecipanti extrascolastici

Editoriale

(continua dalla prima pagina)

La necessità di educare e indurre alla riflessione sulle emozioni e su come queste debbano essere gestite nell’interazione con gli altri, sembra essere un’urgenza a cui non ci si può più sottrarre. Il dovere verso le nuove generazioni è quello di promuovere il benessere emotivo che nasce dal rispetto dei propri e altrui bisogni secondo il vecchio adagio “non fare all’altro ciò che non faresti a te stesso”, base della cosiddetta etica della reciprocità. Proprio per questo, quest’anno, nel bando è stata inserita anche una categoria rivolta all’esterno del mondo scolastico: chiunque, giovane o meno giovane, era invitato a partecipare offrendo così una preziosa occasione di confronto per rintracciare insieme le cause della disfunzione in atto. Grande è stata la partecipazione, che ha permesso di rilevare una forte propensione affettiva nei confronti dei congiunti ‘stabili’ soprattutto gli anziani, i nonni più precisamente, che si affermano come unico punto fermo in un assetto familiare piuttosto ‘liquido’ e incerto. A fianco al porto sicuro rappresentato dai nonni, un altro riferimento importante si è rilevato quello dei ‘maestri’, vissuti dai giovani alunni come vere guide non solo nell’emancipazione culturale ma soprattutto emotiva, spesso compensando il vuoto affettivo che caratterizza il vissuto quotidiano. Altro elemento emerso dalla lettura dei numerosi elaborati pervenuti, è la necessità di credere in se stessi, di volersi bene senza cadere nell’errore né dell’eccessiva autoreferenzialità né dell’eteroreferenzialità: nel primo caso si incorrerebbe nell’egoismo e nell’egocentrismo, nel secondo nell’insicurezza più assoluta e nella dipendenza. Un equilibrio fra queste due dimensioni, sottile, fragile ma necessario, è l’obiettivo da focalizzare per un sano sviluppo della persona. Infine il mondo adulto ha registrato l’importanza dei ruoli, maschile e femminile, nella famiglia riconoscendo alla donna un compito forse più ampio soprattutto perché legato, per sua natura, all’affettività sin dalla fase infantile.

Vi lasciamo, quindi alla lettura dei testi premiati dalla giuria che quest’anno ha decretato ben due vincitori ex aequo, due menzioni speciali e un premio alla categoria esterni a un autore che ha mantenuto l’anonimato.

Buona lettura e appuntamento alla prossima edizione che speriamo sia altrettanto partecipata!

Roma, 3 giugno 2024

(Maria Rita Intrieri)


Menzione speciale

Care maestre,

grazie a voi, sono cresciuta con tanto amore per lo studio, mi avete insegnato tanto in questi cinque anni e sono contenta perché ho avuto la fortuna di conoscervi.

Sin da quando ero piccola, mi avete accompagnato in questa esperienza scolastica, prima di conoscervi avevo timore di incontrarvi, ma ora ho paura di lasciarvi.

Ogni giorno trascorso in vostra compagnia è stata un’esperienza entusiasmante se penso anche solo un minuto che dovrò lasciarvi mi viene da piangere, mi avete insegnato tanto e sono maturata con voi.

Tutte le gite e i momenti belli passati insieme con voi rimarranno per sempre con me, vorrei solo dirvi un addio, però, stavolta è per sempre.

Con voi mi sento al sicuro.

Ogni ricordo con voi è bello, come quando piangevo e mi eravate accanto per rassicurarmi.

Quando ero in prima conoscevo pochi alunni e voi mi avete aiutato a fare amicizia, spero di trovare amici e insegnanti brave come voi.

Ogni giorno provo diverse emozioni, siete divertenti e fate battute simpatiche.

Mi avete insegnato tanto non solo a me, ma anche a tutti i miei compagni, per questo vi ringrazio.

Sono sicura che i miei nuovi insegnanti mi insegneranno tanti argomenti interessanti e saranno bravissimi e io non vedo l’ora di conoscerli ed iniziare una nuova avventura.

Ludovica Dario, scuola primaria Garibaldi 5°A

Menzione speciale

Cara cuginetta,

Come va a scuola? Come stai?

Spero che vada tutto bene.

È da tanto che non ci vediamo e spero di rivederti presto.

Anche se ci sentiamo spesso tramite messaggi vorrei comunque rivederti per giocare e chiacchierare con te.

Tu mi hai sempre aiutata quando ero in difficoltà, tu mi hai sempre incoraggiata a fare tutto e quando mi accadeva qualcosa di brutto tu mi hai sempre consolata.

Ti ricordi quelle chiacchierate che facevamo sempre in chiamata? Per me erano bellissime!

Per esempio, quando parliamo di come è andata a scuola, delle band musicali che ci piacciono ecc.

E ti ricordi quella volta che siamo andate a prendere il bubble tea e poi al bar? Anche questo è stato bellissimo ma soprattutto divertentissimo!

Tu sappi che ti voglio bene e te ne vorrò per sempre! (anche se sei juventina)

Irene Bevilacqua 5A