In una società come quella in cui viviamo, in cui l’uso della tecnologia è sempre più diffuso e internet è facilmente accessibile, il bullismo è arrivato sulla rete: questo fenomeno si chiama cyberbullismo.
Il cyberbullismo succede quando qualcuno usa internet o il cellulare per prendere in giro, insultare o far stare male un’altra persona. Può capitare, per esempio, che qualcuno mandi messaggi cattivi, pubblichi foto o video offensivi, escluda qualcuno da un gruppo online o finga di essere un’altra persona per ingannare gli altri.
Con la tecnologia, i bulli possono disturbare le loro vittime in qualsiasi momento, anche da lontano, con messaggi o post che fanno soffrire.
Tra le caratteristiche che caratterizzano il cyberbullismo c’è sicuramente l’anonimato, cioè non si conosce l’identità dell’aggressore. In aggiunta, una caratteristica che contraddistingue il cyberbullismo da quello del mondo “offline” è il fatto che il primo si estende ad un numero maggiore di persone, dal momento che internet consente di avere a che fare con chiunque in qualunque momento.
Uno degli aspetti più problematici di questo fenomeno è la velocità con cui le informazioni vengono trasmesse in rete. Non sempre i genitori hanno la possibilità di accorgersi facilmente di queste dinamiche, spesso rinchiuse in uno smartphone che ormai viene concesso a bambini e ragazzi sempre più precocemente.
Spesso gli adulti, che solitamente non hanno accesso alla comunicazione in rete dei ragazzi, rimangono a lungo all’oscuro di questi episodi facendo mancare il loro supporto o intervento.
Tre le conseguenze psicologiche legate al cyberbullismo vi sono ansia, depressione e, nei casi più estremi, anche il suicidio.
Per affrontare il bullismo, una buona comunicazione tra la scuola e i genitori assume un ruolo centrale. Tutto questo deve però partire dalla famiglia, un modello che il bambino prende come punto di riferimento.
Oltre alla comunicazione, bisogna far capire ai giovani che internet deve essere utilizzato consapevolmente e che è importante denunciare ogni tipo di atteggiamento violento di cui si è vittime o testimoni.
Esiste anche una forma di cyberbullismo chiamata sexting. Si verifica quando una persona manda foto o video di sé in pose intime o private ad altri.
Il problema nasce quando chi riceve queste immagini le mostra o le pubblica su internet per danneggiare qualcuno. Questo può rovinare la sua reputazione e farlo stare molto male.
Se un ragazzo o una ragazza si comportano in modo diverso da prima con gli amici, a scuola, o in altri luoghi, non usa più computer e telefonini, è molto stressato ogni volta che riceve un messaggio in chat, è spesso triste e inattivo, ha iniziato ad avere problemi nel sonno e nell’alimentazione, potrebbe essere vittima di cyberbullismo.
La nostra scuola ha aderito ad un’iniziativa della Polizia di Stato che si chiama Scuole sicure per sensibilizzare contro il bullismo, il cyberbullismo e a favore di un utilizzo consapevole della rete e della tecnologia.
È stato molto interessante ascoltare esperti di queste tematiche, perché sentirne parlare aiuta ad essere preparati.
Dal momento che si avvicina la Giornata contro la violenza sulle donne, vogliamo raccontare la storia di una delle tante vittime di cyberbullismo e di come si è riscattata a seguito di tanta sofferenza.
Ilaria Bidini è una ragazza che studia Scienze dell’educazione all’università di Arezzo. Ilaria ha una disabilità che si chiama osteogenesi imperfetta, una malattia che rende le ossa molto fragili.
Nonostante questo, è una persona forte e coraggiosa: ha anche un canale YouTube dove parla di sé e delle sue esperienze.
Purtroppo, Ilaria è stata vittima di cyberbullismo: molte persone le hanno scritto parole cattive e offensive solo perché è diversa. Insieme al reporter Saverio Tommasi, ha fatto un video in cui legge gli insulti che ha ricevuto, per far capire quanto possano far male. Il video è stato visto da più di un milione di persone.
Ilaria ha anche chiesto aiuto alla polizia e ha creato un gruppo su Facebook chiamato “Stop al bullismo e al cyberbullismo”, per aiutare chi vive situazioni simili e ha paura di reagire.
Per il suo coraggio e la sua forza, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha nominata Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Anche l’Università di Siena e i suoi professori le hanno fatto i complimenti per il suo impegno contro il bullismo.
Chiudiamo con una frase molto significativa dello scrittore francese Charles Baudelaire: “Non disprezzate la sensibilità di nessuno. La sensibilità è il genio di ciascuno di noi”.
8 novembre 2025
Roberto Bratti è uno scrittore di libri per ragazzi, tra cui "Bulli con un click", vincitore del premio Bancarellino nel 2015. La protagonista, Chiara, è vittima di bullismo. Lei e Martina, la sua migliore amica, a scuola vengono prese continuamente in giro. Un giorno il fratello maggiore di Martina, Paolo, posta sul profilo Facebook di Chiara, lasciato aperto per sbaglio, una foto della ragazza in vesti succinte cosa che farà scatenare insulti e commenti spiacevoli su di lei. Coprotagonisti della vicenda ci sono poi Matteo, il ragazzo di cui è segretamente innamorata Chiara e Silvia, la ripetente della classe che sfoga la propria frustrazione sulla protagonista.
Salve Roberto, cosa l’ha ispirata a scrivere questo libro?
La storia che mi ha ispirato è stata quella di Carolina Picchio. Carolina era andata in discoteca per la prima volta e benché fosse astemia, consumò tre drink; al terzo svenne. Gli ‘’amici’’ le fecero video e foto che pubblicarono in rete diventando virali. Da quel momento Carolina fu sommersa di messaggi con insulti e prese in giro, senza sosta fino a quando, una sera, la fece finita dopo aver lasciato un foglio con su scritto: “Le parole fanno più male delle botte”.
Cosa ne pensa dei social?
Secondo me sono una risorsa enorme se usati con accortezza.
Lei al posto di Chiara avrebbe perdonato Silvia, Matteo e Martina?
Anche a me è capitato di essere tradito ma la decisione di perdonare o meno è soggettiva.
Matteo ama veramente Chiara?
Spoiler: Chiara nel secondo libro avrà una discussione con Matteo che le chiederà una seconda possibilità. E poi ci sarà un nuovo personaggio, una nuova compagna di classe, Viola, una ragazza molto bella.
Lei al posto di Martina avrebbe svelato il suo segreto a Chiara?
Anche il vostro migliore amico può avere un segreto. Nel caso specifico Martina si vergognava molto del fatto di aver avuto una storia con Matteo.
Secondo lei all’inizio la mamma di Chiara è stata iperprotettiva?
Un po’ sì, con i miei figli cerco di monitorare quello che fanno sui social.
20 dicembre 2022
Dinamiche
Esclusa dal gruppo degli amici e anche da un'uscita serale. È stata ritrovata morta nel bagno il 20 novembre nella città di Monopoli.
Indagini
Non sono stati ritrovati messaggi di addio o richieste d'aiuto. Analizzando il telefono della ragazza non si sono ritrovati atti di bullismo, per questo le autorità si sono concentrate sulle dinamiche. Esaminando la chat WhatsApp si è notata la estromissione della ragazza. Si sospetta anche l’ istigazione diretta al suicidio.
Malattie e conclusione
Queste situazioni possono portare allo sviluppo di malattie mentali. In particolare tra queste la più frequente è la depressione, patologia spesso sottovalutata come molte altre. Infatti alcune persone vedono i soggetti che ne soffrono come 'esagerati' non capendo la gravità della situazione. La mancanza di un supporto rende la loro difficoltà nella vita ancora più grande aggravando il senso di disinteresse per l'esistenza. Si dovrebbe operare in modo di far capire che malattie del genere vanno trattate con cura, bisognerebbe sensibilizzare di più su questo argomento a partire dalla scuola perché è una problematica in cui tutti potrebbero ‘cadere’.
Forse quella ragazza è arrivata a quell'atto estremo per via della poca comprensione e del poco aiuto che ha ricevuto in quel momento buio.
Questa estate ho conosciuto una ragazza di nome Alexandra (nome di fantasia), molto simpatica, estroversa e solare. Mi sono trovata subito bene con lei e abbiamo fatto amicizia. Un giorno, dato che si fidava di me, ha deciso di raccontarmi una cosa molto brutta che le è accaduta diverse volte. Dei ragazzi la prendevano in giro perché era in sovrappeso e le dicevano che si vestiva male. Io non me lo sarei mai aspettato di sentire queste cose. I ragazzi più grandi non devono permettersi di insultare e criticare i ragazzi più piccoli di loro perchè in certe situazioni i giovani possono arrivare a gesti estremi perché non si accettano più e non riescono più a sopportare la pressione.
Io ho trovato sempre bellissimo essere unici, essere diversi, se fossimo tutti uguali sai che noia!!!
Purtroppo questo fenomeno è noto e ha un nome: bullismo.
Il bullismo
Il bullismo si manifesta con insulti, critiche, comportamenti aggressivi, i bulli per fare i ’simpatici’, i ‘fighi’ o semplicemente per noia si divertono a insultare gli altri ossessivamente e costantemente.
Come affrontare il bullismo
Sicuramente il bullismo non è per niente piacevole. Tutti vorremmo evitarlo, ma se ne sei vittima bisogna parlarne con un adulto, un professore o un compagno fidato. Parlandone con qualcuno si allenta la pressione, si riesce a capire meglio e a ottenere aiuto per riuscire a risolvere il problema. Tacere non serve, può solo contribuire a rendere la situazione insormontabile e si finisce per credere a quello che i bulli additano. (Ilaria Sallustio)
29 novembre 2022