Oggi, 8 maggio 2025, alle 18.08, la terza fumata del comignolo della Cappella Sistina è stata bianca, e, poco dopo le 19, abbiamo conosciuto il nome del 267esimo Papa della storia: Robert Francis Prevost, primo Papa americano, che ha scelto il nome di Leone XIV.
Prevost è nato a Chicago il 14 settembre 1955, ed è stato per quasi 15 anni missionario in Perù. Caratterialmente sembra essere molto introverso.
E’ stato nominato cardinale da Papa Francesco nel 2023, anche se in molti lo considerano abbastanza diverso da lui, perché più conservatore riguardo certi temi come i diritti umani: ha parlato infatti in termini non troppo accoglienti della comunità LGBT+ ed è contrario al ruolo ricoperto dalle donne nella chiesa. Invece è più aperto sull’accoglienza dei migranti e sul tema del cambiamento climatico.
La scelta del nome Leone riporta a chi ha inventato la dottrina sociale della chiesa mettendo al centro la dignità di tutte le persone.
Il suo primo discorso, fatto in italiano e con un accenno in lingua spagnola che conosce molto bene, è stato convincente e ha ruotato intorno alla parola Pace, (pace disarmata e disarmante), che ha ripetuto per ben 11 VOLTE!!
Ecco di seguito ciò che ha detto durante il suo discorso durato 8 minuti davanti a 150mila persone presenti in piazza San Pietro e alle televisioni di tutto il mondo:
«Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo risorto, il Buon Pastore, che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch'io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie. A tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra, la pace sia con voi. Questa è la pace del Cristo risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio. Dio che ci ama a tutti, incondizionatamente.
Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole, ma sempre coraggiosa, di Papa Francesco, che benediva Roma. Il Papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione. Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti e il male non prevarrà. Siamo tutti nelle mani di Dio.
Pertanto, senza paura, uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L'umanità necessita di lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri, a costruire i ponti, con il dialogo, con l'incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a Papa Francesco.
Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere successore di Pietro e camminare insieme a voi come Chiesa unita, cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari.
Sono un figlio di Sant'Agostino, agostiniano, che ha detto "con voi sono cristiano e per voi Vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria la quale Dio ci ha preparato.
Alla Chiesa di Roma, un saluto speciale. Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere, come questa piazza con le braccia aperte, tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo, l'amore.
E se mi permettete anche una parola, un saluto a tutti, ma in modo particolare ai miei amici della diocesi di Chiclayo, in Perù, dove un popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo, ha condiviso la sua fede, e ha dato tanto, tanto per continuare a essere una Chiesa fedele a Gesù Cristo.
A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, d'Italia, di tutto il mondo, vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, cerca sempre la carità, cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono.
Oggi è il giorno della supplica alla Madonna di Pompei. Nostra madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore. Allora vorrei pregare insieme a voi. Preghiamo insieme per questa nuova missione, però per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo, e chiediamo questa grazia speciale di Maria, nostra madre».
Ha infine chiuso il suo discorso con l’ Ave Maria e con la sua benedizione.
Auguriamo a Papa Leone XIV di svolgere un pontificato sereno, illuminato e coraggioso e che sia davvero un costruttore di ponti attraverso il dialogo e l’incontro
Fantapapa: habemus victorem?
Tornando alla Lega che il nostro Giornale ha creato per fare il proprio pronostico con il Fantapapa, pubblichiamo il punteggio finale ottenuto sulla base della scelta del nome e la successiva annunciazione del numero, la prima parola dell’annuncio, il caso grammaticale dell’annunciazione del nome, il numero delle fumate nere, il giorno della settimana dell’elezione, notizie sulla carriera ecclesiastica, gli elementi del primo discorso ancora. La classifica globale, però, «Resta sigillata negli Archivi Vaticani Digitali. L’Eminenza Grigia la rivelerà quando lo Spirito (e il Wi-Fi) lo vorranno. Cras fortasse. Cras forsan!!» Così è stato comunicato…non rimane quindi che aspettare e monitorare i social del Fantapapa. (Livia Latini)
8 maggio 2025