Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio scorsi, in una spiaggia in provincia di Crotone (Steccato di Cutro), ha fatto naufragio una barca contenente circa 200 persone provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan, Turchia, Pakistan e Siria. Al momento sono state salvate circa 80 persone e sono stati confermati più di 60 morti tra cui 14 bambini: un neonato e molti nostri coetanei. Quasi una classe di una scuola!
La notizia ha sconvolto tutti e anche noi ragazzi non possiamo restare indifferenti di fronte a quelle immagini.
Queste persone vogliono a tutti i costi arrivare in Europa, tutti i governi promettono di fare qualcosa per evitare queste tragedie, ma alla fine se ne parla solo quando accadono questi drammatici fatti.
Tutti ricordiamo ad esempio la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013 dove persero la vita 368 persone e quella del canale di Sicilia del 18 aprile 2015 con centinaia di vittime di cui il numero esatto non è ancora noto.
A poche ore dal naufragio della scorsa domenica, il parroco della chiesa di Cutro, Don Rosario Morrone, si è recato in spiaggia dopo la messa, per benedire i corpi delle vittime.
Le sue parole sono queste: “Erano davanti a me, i miei fratelli. Morti... Non ho visto il loro volto, Quando sono arrivato erano tutti nei bustoni bianchi. Mi sono detto: qui ci sono esseri umani. C’era una bimba di 9 anni in una busta, un altro piccoletto sempre in una busta… Avevano i volti nostri, dei nostri bambini, dei bambini che frequentano il catechismo in parrocchia. Sono esseri umani, come me, come te!”.
Tutti noi siamo d’accordo con il suo pensiero. Questi ragazzi sono morti ad un passo dal loro sogno che li portava lontani da guerra, fame e dittature per arrivare in Europa. Molti di loro dovevano raggiungere i loro parenti in Germania, Francia ecc., ma solo pochi di loro potranno rivederli.
Gli scafisti hanno approfittato della disperazione di queste famiglie in cambio di migliaia di euro (8000€ a persona!), 3 di loro sono stati riconosciuti e arrestati fortunatamente.
Noi pensiamo che non sia giusto che queste persone rischino la vita in mare a bordo di queste imbarcazioni fatiscenti e finiscano nelle mani di criminali senza scrupoli, quando invece avrebbero diritto ad essere aiutati e avere una vita uguale alla nostra! (Josè Acquanita con la collaborazione di tutta la 2A plesso via Ceneda)
28 febbraio 2023