L'educazione interculturale nella società moderna La via dei sentimenti

*** L'educazione interculturale nella società moderna a fronte del pluralismo e della diversità: La via dei sentimenti

Se vogliamo assegnare all'educazione il compito di guidare all'accoglienza reciproca ed alla collaborazione fra gli appartenenti a culture diverse, non possiamo ignorare che l'educazione è sempre educazione del singolo. La cultura di base di ciascuno ha caratteristiche proprie che si fondano su quanto ha appreso di usi e costumi nell'ambiente di provenienza, secondo modalità dovute al livello della propria percezione, della propria elevazione intellettuale e del proprio carattere. Tutto ciò richiama all'identità personale, come singolarità; la quale rimane specificamente qualificata anche quando vi giocano all'interno determinati condizionamenti sociali.

La conclusione è logica: occorre partire dal rispetto delle situazioni individuali. Del resto è questo un discorso che da tempo si va facendo, particolarmente per la scuola: individualizzare l'insegnamento.

L'educazione è tanto più autentica quanto meglio si adegua alle possibilità del soggetto e ne promuove l'affermazione con l'attenzione di evitare forzature che poi non sono altro che forme di violenza.

Queste considerazioni ci portano a richiedere una buona conoscenza del singolo soggetto e la capacità dell'educatore di uscire da schemi pregressi. Oggi, nella cultura contemporanea sono possibili entrambi questi aspetti sia perché esistono i mezzi per la conoscenza, sia perché agli educatori sono chieste ed offerte possibilità di formazione e di aggiornamento.

Dopo tanti studi sui principi dell'intercultura e tante metodologie proposte per l'integrazione, è tempo di convergere l'attenzione sulle persone, che appartenendo a culture diverse, si incontrano e sono destinate a fare insieme le medesime attività nella vita sociale.

Mentre abitualmente l'educazione si concentrava prevalentemente nella conoscenza, qui si concentra prevalentemente nella relazione; mentre prima prevaleva il deduttivo qui prevale l'esperienziale; mentre prima predominava un quadro di riferimento astratto globale qui diventano sempre più essenziali i sentimenti umani più genuini.

Apparterrà all'educazione non imporre determinati comportamenti, ma promuovere ambienti educativi misti, sostenere iniziative culturali di mutua conoscenza, incentivare le varie forme di collaborazione. L'esigenza di intendersi e non di ignorarsi o di rifiutarsi va sostenuta con opportuni stimoli, perché il fatto non è automatico, ma conquista.

Insegnare e sostenere il dialogo, resta la metodologia principe, che, pertanto, va incoraggiata; essa però, sul piano della attuabilità, appare strumento accessibile a chi possiede una certa capacità intellettuale e razionale e che essa, impegnando su tematiche ben mirate, difficilmente raggiunge il vissuto quotidiano della gente comune.

Per tale ragione sul piano della estensibilità al gruppo sembra essere più promettente ricorrere ad iniziative al di là della pura razionalità. Intendiamo prendere in considerazione il ruolo dei sentimenti originariamente legati alla natura umana, ossia non prodotti da evenienze esterne all'essere, ma risorse inscritte in ciascuno individuo, a prescindere dalla cultura. I sentimenti, con la loro carica di impellenza, possono non solo prevenire le inevitabili situazioni conflittuali, ma anche ricomporre l'intesa in modo produttivo per entrambi. I sentimenti, fondamentalmente espressivi di esigenze umane profonde, vanno guidati al superamento degli aspetti negativi che essi possono recare in sé. Essi, in altri termini, vanno educati e favoriti. In questo è di aiuto anche l'impellenza delle cose da fare insieme, nel senso che le finalità di determinati prodotti obbligano alla ragionevolezza ed alla collaborazione.

E' da inscrivere nel compito dell'educazione moderna l'educazione ai sentimenti e dei sentimenti. Occorrerà trovare le metodologie idonee per tutti gli incontri interculturali, ben sapendo e precisando che dette metodologie dovranno essere accettate e non annullate da elementi culturali ostici al problema. Occorrerà farsi creativi di suggerimenti e criteri che valorizzino le risorse umane proprie dei migliori sentimenti. E' un'educazione che guarda all'uomo come tale e che favorisce la realizzazione del proprio essere, senza mortificazione di risorse e capacità e ciò vale "erga omnes".

I sentimenti possono molto: possono aprire all'altro, al diverso, ogniqualvolta siano messi in attività nelle loro potenzialità positive e questo perché sono in grado di far prevalere l'umano al di là di visioni e di pretese individuali. Sono,cioè in grado di far superare pregiudizi, gelosie per la propria cultura ed a guardare all'altro come ad un essere uguale al proprio essere. In altri termini sono strumenti per l'affermazione della fraternità, della solidarietà ed in grado di far acquisire qualcosa che è proprio della cultura altrui e di rinunciare qualcosa della propria.

E' da inscrivere nel compito dell'educazione moderna l'educazione ai sentimenti e dei sentimenti. Occorrerà trovare le metodologie idonee per tutti gli incontri interculturali, ben sapendo e precisando che dette metodologie dovranno essere supportate e non annullate da elementi culturali ostici al problema. Occorrerà farsi creativi di suggerimenti e criteri che valorizzino le risorse umane proprie dei migliori sentimenti. E' un'educazione che guarda all'uomo come tale e che favorisce la realizzazione del proprio essere, senza mortificazione di risorse e capacità e ciò vale "erga omnes".

I sentimenti possono molto: possono aprire all'altro, al diverso, ogniqualvolta siano messi in attività nelle loro potenzialità positive e questo perché sono in grado di far prevalere l'umano al di là di visioni e di pretese individuali. Sono,cioè in grado di far superare pregiudizi, gelosie per la propria cultura ed a guardare all'altro come ad un essere uguale al proprio essere. In altri termini sono strumenti per l'affermazione della fraternità, della solidarietà ed in grado di far acquisire qualcosa che è proprio della cultura altrui e di rinunciare qualcosa della propria.

Nell'ambito di queste prospettive, va pienamente rispettata la peculiare cultura di ciascuno. Il nuovo orientamento non esige né confronti, né annullamenti delle specifiche culture di ciascuno. E' più esatto dire che esso prescinde dalle peculiari situazioni culturali, che rispetta e se mai valuta in positivo. Si va alla ricerca delle risorse più profonde di ogni essere e che, probabilmente, in parte possono già avere agito nel cammino della propria inculturazione

Tutte le agenzie educative, cominciando dalla scuola fino alle istituzioni per l'educazione degli adulti e dell'educazione permanente, se queste considerazioni hanno un senso ed un valore positivo nella promozione degli incontri interculturali, sono invitate a portare l'attenzione alle fondamentali ricchezze di ogni uomo, cioè ai sentimenti umani presenti in ogni individuo, aiutarne il riconoscimento e stimolare il loro sviluppo in tutte le relazioni umane.

Prof. Luigi Secco