CORSO DI PITTURA E DISEGNO anche per bambini!
Gianfranco Pugliese è con Paola Moglia presso Marca - Museo delle Arti di Catanzaro., Calabria. https://www.facebook.com/share/p/17ydwyZpNZ/
Paola Moglia. 1963, Cremona. Il volo di Icaro - Idropittura, colori acrilici, gesso in polvere, pietra pomice, colla su tela - Misure portanti di100x100cm per ognuna delle tre tele. ( Trittico) Anno 2025.
l'Aniconismo pittorico, suggestiona di continuo l'anima vegetante della Pittrice, Paola Moglia, nonche' tal fatto e' palesato adunque anche in questo suo trittico in menzione, realizzato in memoria delle stesse esperienzialita' di vita del giovane Icaro, figlio di Dedalo e della schiava di Re Minosse, Naucrate.
Conciossiacosa che, si deduce il fatto che, cotale avvertenza tecnicistica palesata attraverso l'estro artistico della pittrice Moglia, basata appunto sull' aniconismo pittorico, ponga in essere semanticamente dei concetti inerenti a evocare l' estromissione totalizzante della classica prigionia della forma geometrimatematecizzata, preferendo accio' l' ontognificazione diretta sulle tre superfici delle tre tele sopraddette, quadrangolari, di chiara matrice geometrica euclidea, di svariate cromotraspaluminescenze aniconiche, in continuo trasmutazionismo pittorico, capaci in uopo di accidentalizzarsi in complesse autoevaporizzazioni pittoriche di colore rosso, grigio, blu e celeste manifeste biditridimensionalmente sempre sulle tre superfici delle tele in questione.
Perciocche' si palesa il fatto che, il colore celeste e il colore blu rappresentino delle "sostanze spirituali" che vivacizzano l' anima vegetante dello stesso Icaro, sicche' il mare di colore celeste rappresenta la sua agitazione d' animo mentre il blu, il cielo e la sete di conoscenza. Il rosso, rappresenta la vulcanicìta' e ipertensione psicologica di Icaro, che vuole sfidare i limiti imposti dagli dei, per superarli e trasmutarsi sostanzialmente come uno dei tanti dei sopraddetti. Icaro si percepisce nel quadro centrale del trittico, di colore bianco traspaluminescente, mentre vola in alto dei Cieli. Icaro in effetti e' la stessa figlia di Minosse, appunto Arianna, colei che donera' a Teseo il filo da seguire per non smarrirsi dopo aver ucciso il Minotauro, all'interno dei corridoi del labirinto.
Arianna e' la figlia di Minosse e di Pasifae, nonche' sara' colei che si invanghìrà del toro bianco che fu regalato a suo marito, sicche' dal rapporto d' amore fra Pasifae e il toro bianco nascera' il Minotauro, appunto il fratellastro di Arianna, mezzo uomo e mezzo toro.
Saputo cio' Minosse dall' imbarazzo, fece costruire il labirinto al suo architetto di fiducia, appunto Dedalo, padre di Icaro, per rinchiudervici dentro il Minotauro.
I Greci per non essere attacati dai Cretesi furono obbligati a versare come tributo ogni anno a Minosse i loro giovani, per darli in pasto e in sacrificio al Minotauro stesso. Teseo, figlio di Egeo, re di Atene, decise personalmente di recarsi all'interno del labirinto per uccidere il Minotauro, per far cessare questi sacrifici.
Giunto a Creta, la figlia di Minosse, Arianna, si innamora di lui, e gli da un gomitolo di lana per ritornare vivo e vegeto dopo che avra' ucciso il Minotauro e uscire così dal Labirinto.
Ecco che Teseo rappresenta la forza di Arianna che uccide le sue paure di ragazza, simboleggiate appunto da questo mostro psicologico che e' appunto il Minotauro stesso.
Teseo una volta fuoriuscito dal labirinto si trasforma in Icaro, ed e' Icaro stesso che rappresenta la sete di conoscenza di Arianna e che vuole a tutti i costi rubare il fuoco agli dei, ma per questo suo peccato di "hybris', verra' punito/a per essersi troppo avvicinato/a al sole, dove la cera che tenevono unite le piume della ali di Icaro squagliera', con la conseguenza di farlo cadere nelle oscurita' piu' profonde e oscure del mare Egeo.
Quindi Arianna rappresenta simbolicamente il punto iniziale di una retta, mentre Icaro quello finale, che volle a tutti i costi trasformarsi in una linea infinita senza limiti e confini. In effetti la pittura aniconica della pittrice Moglia, estromette ogni tipo di linea di contorno esile e massiva che possa favorire la perimetralizzazione di tutti i cromatismi che sono stati utilizzati da lei stessa per costituire l' artisticizzazione di queste sue tre tele in questione, costituenti appunto il trittico in menzione.
Tutti i colori aniconici rappresentano appunto la Quintaessenza dell' anima vegetante di Arianna che si "iposticizza" in Teseo, e Icaro, ma nello stesso tempo anche in Minosse, in Naucrate, in Pasifae, nel Minotauro e in Dedalo. In effetti tutti questi personaggi sono una sola persona, appunto Arianna.
La pittrice Moglia non ha rappresentato un Icaro perdente, ma un Icaro in continuo movimento e con la sua sete di innalzarsi sempre di piu' alla destra degli Dei.
L' Icaro di Paola Moglia non e' un perdente e quantomeno un vittorioso, ma solo un ottimo e istancabile viaggiatore che si dirige verso un futuro radioso e tranquillo tutto da scoprire.
Jean-François Bachis-Pugliese, Archivista, Semiologo e Critico d'Arte, nonche' Esperto e Perito d' Arte della Camera di Commercio della Provincia di Cosenza. Copyright 2025.Tutti I Diritti Riservati
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