Impressioni en plein air

Monet a Palazzo Reale, Milano

Claude Monet, Ponte di Charing Cross. Fumo nella nebbia. Impressione (1902), Olio su tela 73 x 92 cm, Museo Marmottan Monet, Parigi.

Monet soggiorna a Londra varie volte tra Il 1870 e il 1901, A Givemy realizza una serie dl dipinti dedicati alla capitale inglese e nel 1904 ha trentasette tele pronto da esporre. In questa opera li paesaggio è quasi inghiottito dalla bruma. I treni che passano sul ponte sono Invisibili, solo Il fumo Indica la loro presenza. Fumo e nebbia, dl densità diverso, sl mescolano alle morbide luci perlacee. Octave Mirbeau evoca queste vedute di Charing Cross con accenti di grande poesia: "Sul ponte, sopra archi di luce, I treni si succedono, si Incrociano, mescolano I loro fumi opposti che ondeggiano e si incontrano per poi svanire nell'aria, sul fiume. Oh! questo fumo, la vita, la commovente morbidezza, l'imponderablie dispersione dl questo fumo!..". Lo studio della luce e dei suoi riflessi è ormai li principio guida dell'opera dl Monet e lo conduce gradualmente al limiti dell'astrazione.

Claude Monet, Vétheuil nella nebbia (1879), Olio su tela  60 x 71 cm, Museo Marmottan Monet, Parigi.

L'opera comunica un'impressione di Immobilità. Il villaggio si dissolve nella bruma mentre li fiume su cui scivola una barca è una distesa dl riflessi luminosi. L'acqua, la terra e il cielo sono un tutt'uno e l'armonia del cromatismo fonde tutti gli elementi del paesaggio. I contorni indecisi donano al paesaggio un alone poetico. Quando si trova in difficoltà finanziarie, Monet cerca di vendere quest'opera al baritono Jean-Baptiste Faure che, nonostante l'artista chieda la somma irrisoria di 50 franchi, declina l'invito sostenendo che il dipinto è "troppo bianco". Qualche anno dopo il baritono offre 600 franchi ma il pittore rifiuta di venderlo e anzi lo espone su un grande cavalletto nell'atelier di Givemy. Monet, che amava raccontare questo aneddoto al suoi visitatori, considerava Vétheull un'opera rivelatrice del suo lavoro degli anni 1879-1880 sulla luce e sui riflessi.

Claude Monet, Passeggiata vicino ad Argenteuil (1875), olio su tela 81 x 60 cm, Museo Marmottan Monet, Parigi.

Nel 1871 Monet si trasferisce nel villaggio di Argenteuil, a una decina di chilometri da Parigi, meta domenicale dei parigini che raggiungevano in treno questo borgo sulle rive della Senna. Argenteuil è un posto speciale per Monet: qui per la primi volta può offrire alla moglie Camille e al figlio Jean una casa, un giardino e un vero ambiente familiare, e lui stesso può dedicarsi ad esplorare i paesaggi circostanti. Dal 1874 al 1876 l'attività dl Monet è intensa, i suoi soggetti variano e si dedica soprattutto alle vedute ed al ritratti dl Camille e Jean in giardino o in campagna. Di questo paesaggio esistono quattro versioni, diverse a seconda del periodo dell'anno. Nelle altre tre è presente un'unica figura in lontananza. Monet continua qui la sua ricerca, iniziata nel 1866 con Donne in giardino (Parigi, Museo d'Orsay), sulla maniera di inserire la figura umana nel paesaggio.

Claude Monet, Barca a vela, effetto sera (1885), Olio su tela  54 x 65 cm, Museo Marmottan Monet, Parigi.

Il 21 ottobre 1885 Monet confida ad Alice Hoschedé la sua gioia nel vedere che a Ètretat è tornato il bel tempo: "Da tre giorni Il tempo è superbo e me lo sto godendo, ve lo assicuro; le barche si preparano per la pesca delle aringhe, la spiaggia si è trasformata, è molto vivace, molto Interessante". Dall'Hotel Blanquet, situato vicino alla spiaggia, Monet ha un posto In prima fila per lavorare al soggetto. In questa opera inserisce, tra il cielo e il mare che si fondono, un'imbarcazione leggera resa con un tratto fine e preciso; la vela scura si staglia contro una gradazione dl colori pastello che va dal giallo al rosa, che rivela il tramonto all'orizzonte. Pittore delle distese d'acqua e dei riflessi cangianti, Monet lo è anche di barche come questa, reminiscenza del suoi primi disegni a matita del 1856-1857.

Claude Monet, Il ponte di Vervy (1888), olio su tela 65 x 92 cm, Museo Marmottan Monet, Parigi.

Il punto di ripresa in questa tela è altissimo e la porzione di cielo si azzera completamente dando così spazio alla paesaggistica ed al mare, che rappresentano insieme il soggetto principale. Le variazioni cromatiche – ricche, corpose e visibili in superficie – in questa tela, come in molte altre opere dell’artista, non smentisce assolutamente il grande impressionista.