Raffaele Mattioli

il banchiere “umanista”

Una vicenda che ha segnato la storia dell’Italia nel Novecento è quella della Banca Commerciale Italiana che, fondata nel 1894 a Milano, assunse rapidamente un ruolo fondamentale nel sistema bancario nazionale e poi in quello internazionale. Alla guida dell’istituzione dal 1933 e per i successivi quarant’anni vi fu la luminosa figura del banchiere “umanista” Raffaele Mattioli, protagonista della rinascita economica e culturale dell’Italia del difficile dopoguerra. Allievo di Attilio Cabiati e Luigi Einaudi, sodale di Benedetto Croce, amico del critico d’arte Roberto Longhi, fin dal 1927 Mattioli aprì la propria casa a giovani artisti, intellettuali e antifascisti nelle celebri “Notti di via Bigli”, favorendo la libera discussione e la ricerca, incoraggiando i loro progetti. 

Nel 1933 era entrato nel patrimonio di Comit il Ritratto di Fattori nello studio di Giovanni Boldini, prima importante acquisizione di Mattioli, cui seguì quella di uno dei grandi capolavori del Settecento, la Veduta di Napoli con Largo di Palazzo di Gaspar van Wittel, gelosamente custodito dal banchiere nel proprio studio alla Rappresentanza di Roma. Nel secondo dopoguerra Mattioli si legò a personalità d’eccezione come Renato Guttuso, Giorgio Morandi e Giacomo Manzù, ai quali assegnò varie commissioni. Fu proprio quest’ultimo che eseguirà, quale omaggio all’amico scomparso, l’Angelo della Resurrezione destinato a vegliarne la sepoltura nel cimitero dell’amatissima Abbazia di Chiaravalle.

Dalla pubblicazione dei classici con la casa editrice Riccardo Ricciardi, che aveva rilevato nel 1938 e diretto per tutta la vita, al sostegno alla rigorosa catalogazione del patrimonio artistico dei musei Milano, fino alla promozione di grandi scrittori, come Carlo Emilio Gadda, il contributo principale di Mattioli fu nella consapevolezza che lo studio del passato possa fornire la chiave di lettura del mondo contemporaneo e che la cultura rappresenti uno strumento per la costruzione del futuro.

Gaspar van Wittel (Vanvitelli), Il largo di Palazzo a Napoli (1701 ca), olio su tela

Giovanni Boldini, Ritratto di Fattori nel suo studio (1866-67), olio su tavola