Basilica di San Vitale

La sua costruzione risale al VI sec., iniziata sotto il regno dei Goti e proseguita sotto quello del Bizantini che avevano conquistato Ravenna nel 540, fu terminata durante l’impero di Giustiniano.
La chiesa sorge nel luogo in cui secondo la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, è stato ucciso San Vitale, ed è dedicata a lui.
I lavori sono stati finanziati da Giuliano l’argentario (banchiere greco arricchitosi nella guerra greco-gotica); si pensa fosse un agente di Giustiniano, incaricato di promuovere grandi imprese costruttive per affermare il dominio bizantino anche culturale in Italia.  È stata consacrata dal Vescovo Massimiano nel 547-48. 

Nelle sue forme, San Vitale si richiama soprattutto ai grandi edifici paleocristiani, ma mostra anche spunti di ispirazione rispetto alla Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. Nonostante la ripresa dai modelli, è comunque un monumento originale, unico nel suo genere.

L'interno della Basilica

L'ampio interno è caratterizzato da dai ritmi articolati delle masse e dei numerosi archi che rendono meno chiara la forma geometrica e fanno apparire indeterminato lo spazio.

Il grande ambiente centrale è coperto da cupola emisferica sorretta da otto grandi arcate su giganteschi pilastri a ventaglio. Un'arcata si apre verso il presbiterio. Le altre sette formano grandi esedre, divise in due ordini di archetti su colonne.

All’ordine superiore corrisponde il matroneo, all’ordine inferiore l’ambulacro ottagonale, che gira tutto intorno e si interrompe in corrispondenza al presbiterio. Queste forme danno un’impressione molto particolare: le architetture e la loro disposizione creano un effetto di espansione dal centro verso l’esterno. È come se le esedre si gonfiassero per via di un’energia misteriosa, lo spazio centrale vuoto tende a dilatarsi. Si avverte anche un ripetersi di onde concentriche e di ritmi, per via di tutti questi archi. Queste esedre non hanno una funzione strutturale, ma una funzione estetica e simbolica, appartengono a una concezione metafisica dello spazio. Rinviano al concetto di Dio come potenza infinita, che si espande ovunque, in tutte le direzioni.

In origine la decorazione era molto più ricca: il pavimento era in mosaico, ma di esso rimangono pochi frammenti. I capitelli delle colonne, finemente scolpiti a rilievo e a traforo, presentano il pulvino. Tutto l’interno presenta una ricchissima decorazione di marmi pregiati e mosaici.

Basilica san Vitale interno.mp4