Cisti renali

Ecografia : Cisti semplice

Tac : cisti semplice

Tac : cisti complessa

  • Le cisti renali sono lesioni benigne del parenchima renale ; la loro incidenza aumenta con l’ età e circa il 30 % degli individui al di sopra dei 70 anni presenta almeno una cisti renale semplice. Le cisti renali semplici si localizzano prevalentemente nella corticale del rene ed hanno un diametro variabile. Possono essere presenti a livello della parte centrale del rene ( zona midollare - illo renale ) e sono dette cisti parapieliche.

  • La parete della cisti è composta da un epitelio di tipo cubico, grigiastro, in genere atrofico e a volte contornato da esili tralci fibro-connettivali. Il contenuto della cisti è un liquido chiaro, trasparente, talora citrino o siero-ematico.

  • Le cause della formazione delle renali non sono ancora del tutto note. Una delle ipotesi più diffuse è che la loro comparsa sia associata a un indebolimento della parete del rene che porta alla formazione di piccole dilatazioni che, riempiendosi di liquidi e staccandosi dalla parete, formerebbero le cisti.

  • Spesso le cisti sono asintomatiche e trovate casualmente durante un esame ecografico : le cisti possono infettarsi : si riempiono di liquido corpuscolato contenente batteri con dolore e febbre, subire un trauma riempirsi di sangue , possono essere causa di ipertensione arteriosa se comprimono i vasi renali.

Esiste una classificazione delle cisti (Classificazione di Bosniak ) che valuta il loro contenuto e le pareti della cisti ed il richio che siano maligne.

  • Le cisti di Bosniak tipo I sono le cosiddette cisti benigne semplici,

  • Le cisti di Bosniak tipo II sono cisti minimamente complicate: possono presentare sottili setti o fini calcificazioni;

  • Le cisti di Bosniak tipo II F si differenziano dalla categoria II per la presenza di setti in maggior numero con eventuali ispessimenti, minime calcificazioni e/o lieve assunzione di mezzo di contrasto. Queste cisti nel 5-10% dei casi possono essere di natura maligna .

  • Le cisti di Bosniak tipo III sono formazioni cistiche indeterminate che spesso hanno pareti o setti spessi e che assumono mezzo di contrasto. Sono di natura maligna nel 60-80% dei casi .

  • Le cisti di Bosniak tipo IV significa che l’aspetto è fortemente sospetto per neoplasia maligna.

Ecografia : cisti renale complessa

Le cisti renali hanno una diagnostica differenziale con varie patologie:

  • la malattia renale policistica autosomica dominante ( APKD )

  • il rene policistico

  • neoplasie renali a componente cistica

  • neoplasie che si sviluppano a livello intracistico

Sono presenti anche in alcune rare malattie quali :

  • Sindrome di von Hippel-Lindau. Malattia ereditaria rara caratterizzata dalla formazione di varie forme di neoplasie dei reni provocata dalla mutazione del gene che codifica la proteina VHL. Proteina il cui deficit induce insorgenza di cisti e tumori.

  • Sclerosi tuberosa. Malattia ereditaria caratterizzata tra le altre manifestazioni da cisti renali di grosse dimensioni.

  • Rene multicistico displasico. Malformazione del tessuto renale con grandi cisti che riducono e sostituiscono il parenchima renale caratterizzata dall’aumentata capacità riproduttiva delle sue cellule che hanno subito un cambiamento ma non in senso neoplastico

Asportazione laparoscopica robotica

Terapia

  • Le cisti semplici che non causano disturbi non richiedono alcun trattamento ; se invece causano sintomi può rendersi necessaria :

  • Aspirazione della cisti ecoguidata o tac guidata : nel 50% dei casi entro alcuni mesi , la cisti tende a riformarsi . Questa metodica può essere utile per diagnosticare correttamente un dolore cronico dorsale quando coesistono patologie discali , ossee o neurologiche. Durante questa procedura l’ urologo visualizza la cisti tramite ecografia e la perfora con un ago sottile in anestesia locale. La cisti viene svuotata e riempita di una soluzione alcolica o con glucosata ipertonica o con mdc iodato per sclerotizzare il tessuto delle pareti.

  • Trattamento chirurgico con sua asportazione per via chirurgica, laparoscopia o robotica.

Rene Policistico dell’adulto ( ADPKD )

  • Il Rene Policistico dell’adulto ( ADPKD ) è una malattia a trasmissione dominante , è una delle malattie genetiche più comuni con un’incidenza di 1 su 1000 ed è la principale causa genetica di insufficienza renale. E' causata dalla mutazione di due geni a trasmissione autosomica dominante e nel 5% dei casi insorge per una mutazione e i geni responsabili sono : PKD1 ( 85% ) e PKD2 ( 15 % ).

  • La caratteristica principale di questa malattia è il formarsi di cisti in entrambi i reni. Le cisti aumentano in numero e dimensioni durante la vita di un individuo fino a causare la perdita totale di funzionalità renale nella metà dei pazienti.

  • La malattia è tuttavia sistemica perchè altri organi oltre al rene possono essere colpiti. Talvolta sono presenti cisti anche in altri organi (fegato e pancreas). Il sistema cardiovascolare può anche essere interessato in questa patologia con l’insorgere di ipertensione e di aneurismi.

  • Si tratta di una malattia ad esordio tardivo: in genere i primi segni clinici si manifestano tra i 40 e i 50 anni e sono rappresentati da dolori lombari , micro o macroematuria (presenza di sangue nelle urine) , comparsa di ipertensione arteriosa

  • L’età d’insorgenza della malattia, la gravità e il decorso clinico sono tuttavia molto variabili: si ritiene che siano condizionati oltre che da fattori genetici anche da fattori ambientali.

  • L'ADPKD rappresenta, nel mondo, la causa di emodialisi nel 7-10% dei pazienti. Clinicamente, le cisti si sviluppano a livello renale, epatico, pancreatico ed intestinale. Il dolore cronico, la chirurgia palliativa, l’insufficienza renale, la dialisi, il trapianto, sono tutte conseguenze di questa malattia genetica che non ha ancora una terapia medica per rallentare o arrestare la sua progressione .

  • Recentemente sono in studio alcune terapie in studio :

  • l'utilizzo dell’inibitore della tirosin-chinasi noto come Bosutinib : la sovra-attivazione della famiglia di chinasi Src è stata associata allo sviluppo di ADPKD, ed il bosutinib è un inibitore di seconda generazione delle Src , anche se è gravato da effetti collaterali gastrointestinali .

  • il Tolvaptan, un antagonista selettivo del recettore V2 della vasopressina, ha mostrato di rallentare la perdita progressiva della funzionalità renale nei pazienti con APKD in fase avanzata

rene policistico autosomico recessivo (ARPKD)

  • Il rene policistico autosomico recessivo (ARPKD), è la forma autosomica recessiva del rene policistico. Questa malattia viene spesso diagnosticata alla nascita o nei primi anni di vita (in alcuni casi la diagnosi avviene addirittura in fase prenatale) e la frequenza nella popolazione è di circa un malato ogni 20.000 nati vivi.

  • Sebbene in alcuni casi possa succedere che ad essere colpito sia solo il fegato (e in quel caso si parla di Fibrosi Epatica Congenita ), spesso possono essere interessati anche i reni.

  • Con il passare del tempo, ARPKD causa lesioni cicatriziali (mediante un processo chiamato fibrosi), sia a carico del tessuto renale che epatico, che progressivamente sostituiscono il tessuto sano sia dei reni che del fegato.

  • L’ impatto della malattia, così come la sua gravità, può variare non solo da un paziente all’altro, ma anche da un organo all’altro.

  • ARPKD è una malattia genetica, la cui trasmissione avviene dai genitori ai figli, causata da una mutazione del gene PKHD1 localizzato sul cromosoma 6. Ogni essere umano ha due copie del gene PKHD1 in quanto ne eredita una copia dal padre ed una dalla madre. ARPKD si manifesta solo nel caso in cui entrambi i genitori trasmettano al nascituro una copia del gene PKHD1 affetta da mutazione. I genitori dei pazienti ARPKD non sono affetti dalla malattia perché sono tutti e due provvisti di una copia sana del gene oltre ad averne una copia modificata. I genitori sono pertanto portatori sani.

  • La frequenza nella popolazione di soggetti “portatori sani” di questo gene è di 1 su 70. Nel caso in cui tutti e due i genitori siano portatori di questa mutazione, il rischio che un bambino erediti un gene malato da entrambi i genitori sarà 1 su 4 (ciò significa che ad ogni gravidanza il rischio di avere un figlio malato è del 25%). Nel caso in cui il bambino riceva solo una copia mutata del gene, non svilupperà la malattia, ma diventerà a sua volta un portatore della mutazione, proprio come i genitori.

  • ARPKD viene generalmente diagnosticato al presentarsi dei primi segni e sintomi della malattia a carico di reni e fegato. Questi sintomi possono variare anche di molto e possono essere riscontrati sia in epoca prenatale che neonatale o nelle diverse fasi dell’infanzia, ma in alcuni casi, addirittura in età adulta.