Sclerosi del collo vescicale
Endoscopia : sclerosi collo vescicale
La sclerosi del collo vescicale colpisce soprattutto gli uomini giovani o di mezza età ed è rara nelle le donne.
Può essere “primitiva” oppure “secondaria” a patologie genetiche , neurologiche , ( sclerosi multipla, neuropatie virali e ischemiche o secondaria a lesioni del midollo spinale ) o ad interventi chirurgici sulla prostata. La malattia insorge in giovane età e progredisce lentamente, per tale motivo di solito il paziente non si accorge di urinare male fino a quando viene scompensata tale situazione di equilibrio. Indipendentemente dal fattore eziologico, tutte queste forme hanno in comune il quadro anatomopatologico, che in una fase iniziale si caratterizza per un incremento della quota muscolare del collo con architettura anomala, cui corrisponde una sintomatologia ostruttiva progressivamente ingravescente; in una fase successiva si ha deposizione di tessuto connettivo con sclerosi del collo che si apre in modo incompleto durante la fase minzionale.
Sintomi
Difficoltà minzionale , infiammazioni , residuo vescicale , comparsa di vescica da sforzo
Uretrocistografia retrograda
Uroflussometria
Diagnosi
Gli esmi utili alla diagnosi sono :
Cistouretrografia retrograda e minzionale (mancata o incompleta apertura del collo vescicale in fase minzionale)
Uretrocistoscopia
Uroflussometria ( flusso lento e prolungato con un bassi indici uroflussimetrici, ed una curva di flusso irregolare )
eventuale esame urodinamico per confermare il quadro di ostruzione.
Terapia
La prima fase della malattia in cui predomina l'ipertrofia della parete muscolare, in genere si giova dei farmaci alfa-bloccanti. Quando, come accade nella maggior parte dei casi, la lesione è già sclerotica, la terapia definitiva è chirurgica, con un approccio per via endoscopica (tramite ansa o con fibra laser ) del collo vescicale. Questa incisione può determinare eiaculazione retrograda ( lo sperma non fuoriesce all' esterno durante l'eiaculazione ma finisce in vescica con problemi di fertilità nei pazienti più giovani)