Neoplasia uretra

Cause

Il tumore dell'uretra è considerato un tumore raro: in genere è più comune nelle donne che negli uomini e nella maggior parte dei casi viene diagnosticato dopo i 50 anni di età. Anche per il tumore dell'uretra sono state individuate alcune condizioni che aumentano il rischio di sviluppare la malattia:

  • un precedente tumore alla vescica

  • un’infiammazione cronica dell'uretra, per esempio a causa di malattie sessualmente trasmesse o di frequenti infezioni delle vie urinarie

  • a malattia uretrale stenosante (causa dal 24% al 76% dei tumori uretrali)

  • il trauma uretrale

  • le dilatazioni uretrali ripetute

Istologia

I tumori dell'uretra, in base al tipo di cellule dalle quali la malattia ha origine, possono essere suddivisi in:

  • carcinoma a cellule squamose (80 per cento dei casi): è il più comune e si sviluppa vicino alla vescica nelle donne e nel tratto di uretra che attraversa il pene negli uomini;

  • carcinoma a cellule di transizione (15 per cento dei casi): nelle donne si forma nella parte di uretra vicina all'apertura esterna, mentre negli uomini si forma nella parte di uretra che attraversa la prostata;

  • adenocarcinoma (5 per cento dei casi): ha origine nelle ghiandole che circondano l'uretra sia negli uomini sia nelle donne.

Il tumore dell'uretra può dare origine a metastasi: spesso al momento della diagnosi le cellule tumorali metastatiche vengono trovate nei linfonodi vicini.

Sintomi

Il tumore dell'uretra può essere :

  • asintomatico,

  • sangue nelle urine

  • indebolimento o intermittenza del flusso urinario

  • aumento della frequenza della minzione (necessità di urinare)

  • perdite o secrezioni dall'uretra

  • presenza di noduli a livello del perineo o del pene

  • linfonodi inguinali ingrossati.

Il paziente può riferire una massa uretrale palpabile o un sanguinamento, dolore perineale o formazione di fistola uretrale.

Il tumore dell’uretra si verifica in genere nel 60% a livello dell’uretra membranosa, nel 30% a livello dell’uretra peniena e nel 10% a livello dell’ uretra prostatica.

Diagnosi

  • Esame obiettivo con un'accurata visita della zona pelvica nella quale verranno esaminati diversi organi (vagina, utero, pene e retto) alla ricerca di eventuali noduli, linfonodi ingrossati o altri segni del tumore.

  • Esami di laboratorio, come per esempio l'analisi dell'urina alla ricerca di sangue o cellule tumorali, utili ad arrivare alla diagnosi di tumore dell'uretra.

  • Uretrocistoscopia

  • Tac addome e pelvi

  • Risonanaza magnetica

Stadiazione TNM


T - Tumore primitivo (uomini e donne)

Tx : Il tumore primitivo non può essere valutato

Tis : carcinoma in situ

T0 : Nessuna evidenza di tumore primitivo

Ta : Carcinoma papillare non invasivo

T1 : Tumore che invade il tessuto connettivo subepiteliale

T2 : Tumore che invade qualsiasi delle seguenti strutture: corpo spongioso, prostata, muscoli peri-uretrale

T3 : Tumore che invade qualsiasi delle seguenti strutture: corpo cavernoso, invasione di là prostatica capsula, parete vaginale anteriore, collo vescicale

T4 : Tumore che invade altri organi adiacenti


N - Linfonodi regionali

Nx : I linfonodi regionali non possono essere valutati

N0 : Nessun metastasi linfonodali regionali

N1 : Metastasi in un solo linfonodo < 2 cm di dimensione massima

N2 : Metastasi in un singolo linfonodo> 2 cm di dimensione massima o più nodi


M - Metastasi a distanza

Mx : Metastasi a distanza non accertabili

M0 : No metastasi a distanza

M1 : metastasi a distanza

Terapia

  • La chirurgia : la terapia conservativa d’organo va riservata alle forme poco aggressive e poco invasive. Se il tumore si è già diffuso oltre l'uretra, può essere necessario un intervento più invasivo per rimuovere anche altri organi: linfonodi inguinali, vescica, prostata, parte di vagina e pene. Una volta rimossa l'uretra, è necessario creare un nuovo passaggio per permettere all'urina di arrivare all'esterno: si procede con un intervento chiamato urostomia per creare un'apertura per l'uscita dell'urina.

  • La radioterapia

  • La brachiterapia

  • Chemioterapia per via sistemica o locale

  • Chemioterapia e radioterapia possono essere utilizzate da sole, in combinazione, in forma neoadiuvante (allo scopo di ridurre il tumore e in alcuni casi per ridurre la demolizione), oppure come trattamento adiuvante dopo l'intervento chirurgico per ridurre il rischio che il tumore si ripresenti.