L'editoriale
Cari lettori,
un altro anno scolastico giunge al termine e nei prossimi mesi ognuno di noi vivrà la propria estate, chi godendo i frutti delle amicizie nate tra i banchi di scuola e la spensieratezza dell’adolescenza fiorente, come voi, ragazze e ragazzi di prima, e chi, invece, come voi maturandi, cui va sin da subito il nostro più sentito ad maiora, ritrovandosi ad affrontare uno snodo importante del proprio percorso di vita.
E ciascuno di noi, mentre si confronta con la sua unica e personalissima scalata verso le stelle tra le asperità di questo mondo, non può mai fare a meno di confrontarsi con quello stesso mondo, perché, come ci ricorda Aristotele, chi pensa di poter trascorrere la propria esistenza senza curarsi della comunità in cui si trova “o è una bestia, o è un dio”. Ma noi uomini, la cui condizione ontologica si pone nel mezzo tra questi due opposti, viviamo necessariamente immersi all’interno di una comunità. La vita di tutti noi, di conseguenza, risulta indissolubilmente legata al contesto storico nel quale ci troviamo e pertanto, per poter essere veramente fabri fortunae nostrae ( ovvero, “artefici del nostro destino"), dobbiamo conoscerlo e comprenderlo, per cercare di elevarci, per dirla con Hegel, dallo Spirito soggettivo -cioè dalla sfera della nostra soggettività individuale- allo Spirito del mondo, il Weltgeist, la forza invisibile che muove il corso della storia. Secondo Hegel, infatti, ogni epoca storica ha una sua caratterizzazione profonda -un suo spirito, appunto-, che si fa motore di un disegno razionale complessivo, che lega insieme, orienta e spiega tutti gli eventi particolari, anche i più apparentemente insignificanti. Questo Spirito del mondo, pertanto, si è espresso, nel corso dell’evoluzione umana, nei fatti e negli uomini che l’hanno abitato, oltre che nelle grandi correnti della letteratura, dell’arte o del pensiero, ognuna delle quali era estrinsecazione dell’epoca storica che l’aveva partorita (ecco, dunque, perché non studiamo semplicemente letteratura, arte o filosofia, ma storia della letteratura, storia dell’arte e storia della filosofia), e continua tutt’oggi a manifestarsi nel presente in tutte le attività umane: dai progetti in cui noi tutti siamo coinvolti a scuola e che contribuiscono a formare la nostra identità, fino alle epocali trasformazioni di questo complesso inizio del secondo millennio, tra cui non solo i progressi tecnologici, ma anche, purtroppo, le guerre e l’instabilità globale.
Immagino che a questo punto, cari lettori, stiate pensando: “Molto interessante, ma cosa c’entra questa riflessione con il giornale della scuola?”. Ebbene, la risposta è che il giornalismo si fa, in qualche modo, voce del Weltgeist. Cos’è, infatti, il presente, se non il prodursi e il manifestarsi dello Spirito del mondo? E a cosa serve un giornale se non a raccontare il presente e a riflettere su di esso? È dunque lecito affermare che il giornalismo sia, in un certo qual modo, veicolo dello Spirito.
È questo un compito di cui ci sentiamo investiti anche noi della redazione di Elena&Ettore, a modo nostro. Sarebbe assurdo e vanaglorioso assurgerci al pari delle grandi testate giornalistiche, che quotidianamente ci raccontano del mutare delle sorti globali, nell’assolvere a questa importante funzione, ma seppur nella limitatezza dei nostri mezzi, abbiamo cercato di svolgere la nostra piccola parte al meglio. E così, in questa edizione troverete articoli sui grandi temi del presente, come un vademecum per capire come votare alle imminenti elezioni europee, in cui coloro che tra voi sono maggiorenni avranno la possibilità di contribuire al Weltgeist esprimendo le proprie opinioni, o una riflessione sul discorso tenuto dal nostro stimato Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata della Memoria.
Ma non solo. Dato che, come abbiamo già detto, anche le attività del nostro istituto, contribuendo alla nostra formazione, nel loro piccolo influenzano l’evoluzione dello Spirito del mondo, i nostri giornalisti in erba si sono ampiamente dedicati ad approfondire numerose sfaccettature della realtà più vicina a noi, quella scolastica. Potrete, dunque, leggere del torneo di disputa filosofica e del quarto posto ottenuto dalla rappresentanza del Majorana al concorso nazionale Mad for Science, della “Majo World Cup”, la competizione di calcio a 5 che viene organizzata dalla nostra scuola, e del laboratorio da noi tenuto alla cogestione, di cui riportiamo in forma integrale gli interventi, nel caso ve li siate persi. Potrete persino leggere un’intervista doppia che offrirà un’interessante opportunità di confronto tra una studentessa di prima e uno studente di quinta, per comprendere come cambia la visione della scuola nel corso degli anni, o dilettarvi con i contenuti più leggieri “per il Majorano”, tra cui non solo l’immancabile ipse dixit, ma anche le raccolte degli oroscopi che ogni mese pubblichiamo sulla nostra pagina Instagram (@letturalmente_majo, che, qualora già non lo faceste, vi invitiamo a seguire per non perdervi molti contenuti extra), le nuove puntate delle “curiosità per tenere sveglio il tuo compagno di banco” e persino alcuni divertenti quiz.
Questo risultato è stato un lavoro di squadra di tutta la redazione, in cui ogni giornalista, grafico, redattore, fotografo ha fatto egregiamente la sua parte, grazie anche all’inamovibile sostegno delle referenti del progetto, le professoresse Lupo e Di Cresce, la cui guida è stata per noi preziosa come una salda roccia per uno scalatore. Tutti loro hanno la mia personale gratitudine per quello che tutti insieme siamo riusciti a realizzare e credo di poter aggiungere anticipatamente anche la vostra, cari lettori. È grazie a questa squadra a dir poco eccezionale che siamo riusciti a completare l’ambizioso obiettivo che ci eravamo posti all’inizio di quest’anno scolastico: non solo ampliare il pubblico dei fruitori del giornalino, attraverso la già citata pagina Instagram, ma anche, cosa mai fatta fino ad ora, pubblicarne due diverse edizioni ricche di contenuti, a nostra opinione, di qualità.
Confermare o ribaltare questo giudizio spetta soltanto a voi per questo vi invitiamo a leggere non solo il presente numero, ma anche, qualora non l’aveste ancora fatto, quello di febbraio, in modo tale da conoscere meglio, forse, voi stessi, ma sicuramente almeno la realtà che ci circonda e il suo Weltgeist.
Buona lettura!
P.S. Io e la redazione non possiamo lasciarvi navigare nel sito senza avervi augurato delle buone vacanze estive; un augurio al quale aggiungiamo per i maturandi un grande “in bocca al lupo”!
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