di Sofia Schiavon
Adolescence è una recente serie molto acclamata dalla critica, soprattutto per la sua indagine sul mondo dell'adolescenza, sulla sua psicologia e sulle sue difficoltà. Sofia Schiavon l'ha vista per noi e ne ha realizzato questa recensione.
Adolescence (di Stephen Graham e Jack Thorne) è una serie poliziesca e drammatica inglese uscita nel 2025 e composta da quattro episodi (dalla durata di circa 50-60 minuti a puntata) che indagano temi di bullismo e cyberbullismo, ma anche omicidi e la riflessione psicologica dei personaggi e la loro relazione in quanto adolescenti nel mondo moderno.
Trama
La serie è ambientata a Wakefield, in Inghilterra, e segue la storia di Jamie Miller (Owen Cooper), un tredicenne accusato di aver ucciso una ragazza della sua scuola, Katie (Emilia Holliday), che lo aveva rifiutato e bullizzato per essere un “incel”, persona certa di non avere una relazione per il solo fatto di non essere attraente dati alcuni suoi caratteri oggettivi non modificabili.
In ogni episodio la storia segue le vicende di un personaggio sempre diverso, ampliando la trama arricchendola con le loro esperienze avvincenti.
I personaggi principali (nonché membri del cast più conosciuti), oltre a Jamie e Katie, sono Eddie Miller, padre di Jamie (Stephen Graham); Manda Miller, madre di Jamie (Christine Tremarco); Briony Ariston, psicologa che indaga sulla salute di Jamie (Erin Doherty); Luke Bascombe, l’ispettore che indaga sul caso (Ashley Walters); Misha Frank, sergente e collega di Bascombe (Faye Marsay) e Paul Barlow, avvocato di Jamie (Mark Stanley).
Scenografia
Forse la cosa più interessante dal punto di vista tecnico è che ogni episodio è stato girato in una sola ripresa, il che può presentare un problema dati i tanti movimenti nelle scene (soprattutto nel terzo episodio in cui, durante una seduta psicologica tra Jamie e Briony, il ragazzo ha uno scatto di rabbia e inizia a muoversi caoticamente).
Una mossa che ha facilitato e migliorato il lavoro delle riprese è stato quello di “integrare” i membri della troupe nelle scene, rendendoli vere e proprie comparse, in modo che fosse più facile per loro girare sul set.
Anche i luoghi in cui girare non erano scontati. Era importante che fossero studiati in modo da cambiare sfondo in maniera fluida e in poco tempo. Questo problema si è riscontrato soprattutto durante il primo episodio, dove si doveva trovare una casa (quella in cui i poliziotti irrompono per arrestare Jamie) che fosse vicina ad una stazione di polizia.
Proprio per questo “problema” del one shot e la lunga durata degli episodi, si tendeva ad andare avanti con le registrazioni anche se si facevano errori (purché non fossero troppi, però!); come nel secondo episodio, quando Misha e Luke, i due poliziotti, stavano facendo un giro per la scuola di Jamie accompagnati da una maestra che, inizialmente, si dimentica di presentare Misha ad una classe, scusandosi solo successivamente della sua svista (rendendo la scena anche più realistica e quotidiana).
È tratto da una storia vera?
La serie in sé non è ambientata ad un singolo fatto di cronaca, ma si ispira alle frequenti violenze giovanili, come gli attacchi con armi come coltelli, nel Regno Unito e in generale nel resto del Mondo.
Riconoscimenti
La serie, che ha catturato per la sua realisticità, ha ottenuto numerose nomination. Per gli Astra TV Awards (2025) se ne contano in tutto sette, tra cui “Candidatura alla Miglior Miniserie” e “Candidatura al miglior cast in una miniserie o film TV”, mentre, per i Gotham Awards (2025), ce ne sono state quattro tra cui “Candidatura alla miglior miniserie rivelazione” e candidature per gli attori Stephen Graham, Owen Cooper e Erin Doherty.