Fridays For Future 2022: ritorna la lotta per il nostro pianeta

Il movimento Fridays For Future, nato nel 2018 e che ha avuto i primi episodi di manifestazioni della portata mondiale nel 2019 è ritornato, dopo due anni di pandemia che avevano frenato il numero e la portata delle manifestazioni, per far gridare a studenti e adulti le proteste e le ragioni riguardo al cambiamento climatico.

Il 25 marzo e il 27 maggio, in 12 delle più grandi piazze italiane, si sono ritrovati i manifestanti per ribadire e incentivare la popolazione a non citare l'ecologia e il cambiamento climatico nei loro discorsi (greenwashing), bensì ad agire concretamente. La richiesta principale, volta al governo, è stata quella di non ignorare il problema o di "chiamarlo maltempo", come recitavano molti cartelli. Un'altra sllecitazione era quella di agire per ridurre l'uso di combustibili fossili in relazione alla, allora recentemente iniziata, guerra in Ucraina. Secondo le persone scese in piazza per protestare, per raggiungere l'indipendenza energetica nel nostro paese l'utilizzo massiccio di energia reinnovabile è necessario.

Quest'estate è stata un'altra estate da record riguardo all'innalzamento della temperatura (+3.2 °C). L'andamento della temperatura media sempre crescente è causato dall'utilizzo sconsiderato dei combustibili fossili, dagli allevamenti intensivi e da tutte le attività dell'uomo che si basano pesantemente sull'uso e abuso di fonti di energia non rinnovabili.