The Whale è un film drammatico che racconta una storia relativamente semplice, ma che riesce a toccare nel profondo. Il film, il cui regista è l’americano Darren Aronofsky, è stato realizzato nel 2022 ed è stato proiettato nei cinema italiani dal 23 febbraio di quest’anno. Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonima opera teatrale di Samuel D. Hunter, che è anche lo sceneggiatore della pellicola. Il film ha vinto 3 premi, di cui due a Brendan Fraser come migliore attore protagonista, e ha ottenuto 7 nomination.
Il protagonista, Charlie, è un professore di inglese che tiene corsi universitari di scrittura online. Soffre di grave obesità e vive recluso in casa, tanto da non mostrarsi nemmeno ai suoi studenti, ai quali parla sempre con la webcam spenta. L’origine della sua obesità è un trauma che lo ha segnato nel profondo, dal quale non è mai riuscito a riprendersi del tutto. L’unica persona che gli fa compagnia è la sua amica, ma anche infermiera, Liz. Dopo aver scoperto che gli resta poco tempo da vivere, Charlie decide di riallacciare i rapporti con la sua unica figlia, Ellie, che aveva abbandonato 8 anni prima. Nonostante la reticenza della ragazza, riesce a convincerla a passare del tempo con lui. Nel frattempo, fa il suo ingresso nella vita del protagonista anche Thomas, giovane membro della New Life Church che tenta di evangelizzarlo, convinto che salvare Charlie sia la sua missione. A causa dell’entrata di queste nuove persone nella sua vita, Charlie ripercorre i ricordi e riflette su se stesso. Alla fine del film, Charlie riesce a liberarsi del “peso” della sua vita, cercando di rinsaldare il rapporto con la figlia ricordandole il suo amore.
L’obesità è sicuramente l’elemento che più condiziona il periodo della vita di Charlie raccontato nel film. Non è un fattore condizionante solo il lato pratico della sua quotidianità, ma anche la percezione che ha di se stesso e di come pensa di essere visto dagli altri. L’obesità non coinvolge solo il fisico di una persona: l’aumento di peso non è un fatto fine a se stesso, ma si porta dietro delle motivazioni. Charlie infatti all’apparenza pare solo un “normale” uomo obeso, ma poi si scoprono tuti i traumi che lo hanno portato ad essere quello che è. Il suo fisico è lo specchio della sua anima: troppo piena di dolore e brutti ricordi. Durante le crisi di tristezza, si abbuffa di cibo per riempire il vuoto che il dolore e la tristezza lasciano dentro.
The Whale fa riflettere sul problema dell’obesità e di quanto sia diffusa. È una vera malattia di cui sempre più persone stanno soffrendo. Non è considerata una epidemia, ma di certo ne possiede i numeri: Ingrassare in maniera spropositata danneggia il corpo, favorendo ulteriori malattie, come il diabete, e problematiche cardiache. Sono patologie che riducono la durata della vita, ma anche la sua qualità.
L’obesità non è accettata facilmente, sia da chi la vive che da chi la osserva. La società impone di essere perfettamente omologati al modello di uomo o di donna prestabilito. Fa guardare con diffidenza, se non disgusto, chi non rispetta questi stereotipi, come il fattorino che consegna la pizza a Charlie che, la prima volta che lo vede, resta inorridito.
La storia non si conclude con “vissero tutti felice e contenti”, ma non è un film che fa vedere solo gli aspetti negativi della realtà. The Whale riesce a lanciare anche un messaggio positivo, che, incredibilmente, fa ricordare quanto le persone possono essere meravigliose. Infatti, come dice il protagonista, “a volte si ha l’impressione che le persone non riescano a non amare”. Charlie si rende conto di non essere sempre stato la persona che avrebbe voluto essere, ma allo stesso tempo cerca di fare in modo che chi gli sta accanto non diventi come lui, perché conosce il valore della vita e quanto sia importante viverla al meglio delle proprie possibilità.
The Whale è un film fuori dal comune, ma merita di essere visto perché nella sua semplicità riesce a trasmettere emozioni profonde.
Elisa Rettore - IV B