9 marzo 20024
Il mestiere del professore di Sostegno
Vi siete mai chiesti come si diventa professori di sostegno alla Scuola secondaria di 1°grado? Forse no, però sarebbe interessante conoscere meglio le “prof.” che vediamo tutti i giorni nelle nostre classi! Sono un sostegno per tutti noi, ci aiutano se rimaniamo indietro o se siamo in difficoltà e spesso ci sono di conforto nei momenti difficili. Abbiamo incontrato le professoresse Eleonora Spini, insegnante presso l’Istituto Comprensivo Perugia 7, e Laura Arcelli, docente presso l’Istituto Comprensivo Perugia 5, e abbiamo posto loro le seguenti domande:
Perché ha deciso di diventare una professoressa?
E.S.: È stata una scelta fatta da adulta e ritengo che sia un bellissimo mestiere.
L.A.: Questo è il lavoro che avrei sempre voluto fare, ma da giovane non mi è stato possibile. Quando, da adulta, ho avuto occasione di cambiare lavoro ho deciso di seguire la mia passione: l’insegnamento.
Che scuola superiore ha frequentato?
E.S.: Ho frequentato la Scuola d’arte, indirizzo restauro (istituto statale sperimentale d’arte di Gubbio).
L.A.: Il Liceo scientifico.
In cosa è laureata?
E.S.: Scienze antropologiche, facoltà di Lettere e Filosofia.
L.A.: Antropologia, facoltà di Lettere e Filosofia.
Qual è la materia che potrebbe insegnare?
E.S.: Italiano alla scuola secondaria di 1^ grado e Storia dell’arte alla scuola secondaria di 2^ grado.
L.A.: Italiano, storia e geografia alla scuola secondaria di 1^ grado; italiano alla scuola secondaria di 2^ grado; filosofia e scienze umane alla scuola secondaria di 2^ grado; storia dell’arte alla scuola secondaria di 2^ grado.
Che tipo di specializzazione ha dovuto fare?
E.S.: Due master: uno in discipline storico-geografiche, e l’altro in discipline artistiche, inoltre ho frequentato la scuola di specializzazione per il sostegno (TFA).
L.A.: La scuola di specializzazione per il sostegno (TFA).
Le piace essere a contatto con i ragazzi?
E.S.: Certamente.
L.A.: Sì, ritengo un privilegio partecipare alla crescita formativa e culturale dei miei studenti.
Qual è la parte che preferisce di questo lavoro?
E.S.: Il contatto con i ragazzi e vederli crescere a livello umano.
L.A.: Partecipare in maniera attiva allo sviluppo cognitivo, relazionale, emotivo degli studenti.
Qual è la parte di questo lavoro che ritiene più faticosa?
E.S.: La parte più bella, ma anche la più difficile è entrare in relazione con gli studenti e realizzare un’autentica dimensione all'interno della scuola e nella vita fuori dalla scuola.
L.A.: La complessa rete di relazioni sociali all'interno della scuola, con la famiglia e i servizi.
Ha mai pensato di smettere di insegnare? Se sì, che lavoro sceglierebbe?
E.S.: NO.
L.A. No, ho impiegato tanto tempo per diventare un’insegnante, ora non vorrei doverci rinunciare.
Giordano Mancini, Francesco Alunno 1^C