L'amicizia contro il Cyberbullismo

Alice Stabile, 2^D

Challenge per la popolarità: una sfida letale.

23 marzo 2021

 

Internet è come un “grande cervello” che registra e studia tutto ciò che fanno le persone che lo utilizzano. Lo abbiamo creato noi, questo mostro che ti condiziona e ti mette in testa cose immaginabili che spingono ad atti impensabili anche le persone più innocenti, come lei: Antonella Sicomoro. Aveva 10 anni.

22 Gennaio 2021. Era sera: un giorno normalissimo.

Blackout challenge”, questo è il nome della “Sfida” di TikTok, una prova di resistenza che ha coinvolto pericolosamente molte persone: anche Antonella, che purtroppo non è riuscita a sopravvivere.

La sfida assurda consiste nel tenersi una corda alla gola e vedere quanto resisti, togliendola un minuto prima di perdere conoscenza.

E proprio la sera del 22 che la bambina si chiude in bagno con una cintura del padre, come del resto tutte le sere, senza però la sorella che l’accompagnava. Ma non ne è più uscita… Cosa è successo?

Antonella è deceduta all'ospedale dei Bambini (a Palermo), dove era arrivata in condizioni gravissime. È morta per asfissia, ovvero per un soffocamento. Secondo altre indagini sarebbe emerso che Antonella avrebbe già partecipato a questa challenge in precedenza, davanti alla sorella minore, di 9 anni.

Cosa si nasconde dietro queste challenge estreme? Influencer, spesso adulti, che pubblicano video in cui danno il via a questa sfida, o altre simili, per ricevere consensi e aumentare il numero di followers. Questa è superficialità, peggio, è istigazione al suicidio. I bambini non possono capire fino a che livello si spinge il mondo: dietro le centinaia di migliaia di followers, chi si cela?… Persone con maschere, pronte a tutto pur di realizzare i loro piani.

Questa challenge, come molte altre di TikTok, si è diffusa con molto successo sui telefoni di tutti, soprattutto di molti minorenni, che hanno partecipato a loro volta alla sfida. La cosa triste è che le autorità, i “grandi”, intervengono solo quando si verifica una tragedia, qualcosa di irrimediabile. Se Antonella non fosse morta, di certo nessuno sarebbe intervenuto: nessuno!

Però vorrei che tutti ci ragionassero… Di chi è la vera colpa?

E’ stato “TikTok”, che comunque ha sempre mantenuto il limite di età, sotto i 13 anni, oppure la colpa è degli adulti responsabili, che dovrebbero controllare i propri figli? Puntiamo il dito verso le persone che non rispettano le regole, creando account falsi, o verso le applicazioni, che pur di guadagnare in visualizzazioni permettono che si diffondano video e sfide senza controllo? 

Non è facile trovare una risposta, ma non bisogna smettere di porci questa domanda.

#usabeneisocial #AntonellaSicomero #bastachallenge

Elisabetta Anna Iodice, Rebecca Wendyam Zoungrana 1^D


Disegno di Filippo Paci, 2^A

Disegno di Arianna Polidori, 2^C

Mojang Studios: dove nascono Minecraft & co.

3 marzo 2021

Mojang Studios è un’azienda di videogiochi svedese con sede a Stoccolma. E’ stata fondata da Markus Persson nel 2009. Nel novembre 2014 la Mojang viene acquistata dalla Microsoft, una delle più grandi aziende di informatica al mondo.

Giochi

La Mojang ha sviluppato molti giochi fantastici, a partire dal primo e il più importante e conosciuto, Minecraft. Poi ci sono i seguenti: Caller’s Bane, Crown And Council, Minecraft Dungeons, Catacomb Snatch, Nuclear Pizza War, Endless Nuclear Kittens, Battle Frogs, Docktor, Healthcore Evolved, Snake Oil Stanley.

La popolarità

La Mojang diventò famosa per il suo primo gioco che fece uscire nel 2009, cioè Minecraft. Minecraft è un gioco per ragazzi dai 7 anni in su. Consiste in una sfida di sopravvivenza. Più nel dettaglio Minecraft è un videogioco dove ti trovi in un mondo "cubettoso", ogni blocco è quadrato e puoi costruire case, cavalcare cavalli, tagliare alberi ecc… Sembra la vita reale, ma di notte arrivano zombie, scheletri, ragni che sono aggressivi e se non dormi arrivano pure i fantasmi.

Il tentato acquisto dell’Epic Games

L’Epic Games, la più famosa casa di sviluppo di videogiochi, poco tempo fa ha provato ad acquistare Minecraft con tutti i soldi che aveva, ma il gioco è talmente famoso e "popolato" che la Mojang ha deciso di rifiutare.

Alessandro Lucarelli, Alessandro Germini, Riccardo Dorillo 1^D