Historia magistra vitae

I "pirati redattori" Riccardo, Davide e Alessandro con la Jolly Roger, bandiera dei pirati Bucanieri

La figura dei pirati tra storia e leggenda

Al giorno d’oggi esistono molti tipi di pirati, come i pirati informatici, che purtroppo sono molto "famosi" per chi naviga nel web. Ora però vi vorremmo parlare dei veri pirati. I pirati sono sempre esistiti, ma il loro periodo d’oro è il XVII secolo, quando Francia e Inghilterra scatenarono le loro flotte contro gli Spagnoli. C’erano, oltre ai classici pirati, i professionisti, autorizzati ad attaccare le navi spagnole:venivano chiamati corsari. Il loro nome deriva  dalle lettere di corsa, che erano delle autorizzazioni speciali (oggi le chiameremmo greenpass...)che gli permettevano di assalire i galeoni spagnoli, ricchi di carichi di argento. I corsari più importanti furono John Hawkins e Francis Drake, che furono i principali artefici della vittoria sull’Invincibile Armata (che poi così invincibile non era…).

Tornando ai pirati "veri", uno tra i più famosi fu il pirata Barbanera, capitano della Queen Anne’s Revenge. Nato nel 1688 a Bristol, diventò un potentissimo pirata per la sua straordinaria forza fisica. La Queen Anne’s Revenge, l’imponente nave di Barbanera, in origine era una nave mercantile francese con 14 cannoni; quando Barbanera se ne impossessò, l’adattò ai suoi scopi pirateschi e i cannoni divennero poco più del triplo, cioè 40, e il castello di prua fu tagliato per creare un’area dove i pirati potessero combattere.

La ciurma era formata da Quartiermastro, Nostromo, Maestro d’ascia, Capocannoniere, Chirurgo, Mozzi e Mozzi per le munizioni, e ognuno aveva un compito ben preciso all’interno dell’ imbarcazione.


Il pirata Barbanera 

 Se nella nave non venivano rispettate le regole del codice su cui giuravano, i pirati venivano sottoposti a delle terribili punizioni. Volete sapere quali? Eccole qua...

Salto dall’asse: si camminava su un asse, bendati e caricati di un peso, fino a saltare in mare.

Finire ai ferri: si legavano mani e gambe e si lasciava la vittima sul ponte sotto il sole cocente o la pioggia.

La sudata: si correva intorno all’albero maestro sino a crollare per sfinimento o morire per lo sforzo.

Giro di chiglia: la vittima, legata mani e piedi con due cime, era trascinata da una parte all’altra della nave: o affogava o si feriva con la chiglia affilata.

Legge di Mosè: consisteva nell’infliggere 39 frustate, in quanto il massimo sopportabile da un uomo senza morire, secondo la Bibbia, era di 40 frustate.

Gatto a nove code: frusta composta da nove funicelle di cuoio annodate cui erano fissati degli oggetti contundenti, infliggeva una punizione letale.

Abbandono su un’isola deserta: punizione riservata ai crimini peggiori, che consisteva nel lasciare la vittima su un’isola deserta senza acqua né cibo e con una pistola con un solo colpo disponibile.

Se Barbanera è un noto pirata realmente esistito, il più famoso è tuttavia Jack Sparrow, o meglio il capitan Jack Sparrow, una stella del cinema piratesco, interpretata dall'attore Johnny Deep, protagonista della serie “I Pirati Dei Caraibi”, che nei vari 5 film deve affrontare enigmi, misteri e avventure e attraversare l’oceano a bordo della sua nave, la mitica Perla Nera. Il personaggio di Jack Sparrow ci appassiona, ma sappiate che la vita dei pirati non era così invidiabile: la vita media era 20 anni ed erano afflitti da malattie dovute alla scarsa alimentazione, alla mancanza di igiene, oltre ad essere afflitti da ferite riportate durante le numerose battaglie. 

Una curiosità per voi lettori: si narra che Barbanera abbia nascosto un tesoro all'interno della sua nave, che si trova da qualche parte in fondo all'Oceano Pacifico. Se avete spirito di avventura potete buttarvi nell'impresa; ma attenzione alla maledizione...

Davide Canalicchio, Riccardo Dorillo, Alessandro Lucarelli , 2^D

Capitan Jack Sparrow

Terza guerra mondiale: ritorno al passato?

 

Nel corso della storia mondiale si sono verificati degli eventi significativi che hanno cambiato, hanno influenzato il nostro vivere di oggi.

Si sono fatte tante scoperte, si sono fatte tante battaglie... Ora noi ci vogliamo concentrare in questa parte della storia più cruenta e spietata e, purtroppo, più attuale: la guerra.

Nel nostro passato si sono svolte varie guerre di grande o piccola portata, ma oggi stiamo assistendo con i nostri occhi a una guerra che forse in futuro coinvolgerà anche l’Italia. Sì, è vero, di guerre ce ne sono molte altre attualmente nel mondo, ma questa ci colpisce al cuore, forse perché la sentiamo più vicina a noi tanto da immedesimarci, forse perché se ne parla tanto in TV e nei social.

Se dalla storia si impara, allora noi, probabilmente, non abbiamo capito niente.

Noi, da semplici redattrici di un giornale scolastico, non abbiamo la presunzione di indicare dove sta la ragione e dove il torto. In questa storia non ci sono protagonisti buoni o cattivi, tutto dipende dal punto di vista delle persone, dal loro pensiero, formulato con le varie notizie che girano in questi ultimi giorni.

Ormai la possibile Terza guerra mondiale è sulla bocca di tutti; sembrava che tutto stesse andando per il verso giusto, soprattutto dal punto di vista del Covid, con contagi e morti finalmente diminuiti.

E poi …Boom! Ecco coglierci di sorpresa questa idea assurda, ovvero quella che con la guerra si possa risolvere qualcosa..

Insomma, sembra che la storia non ci abbia insegnato poi così tanto se, dopo tutte le sofferenze che le persone di un tempo hanno vissuto, noi decidiamo di fare una guerra insensata.

Il 24 febbraio è scoppiato un conflitto iniziato con l’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin, il Presidente russo. C’è chi dice che sia pronto per raggiungere il suo obiettivo, cioè occupare questo Paese e ricreare l’Unione Sovietica. C'è chi sostine che sia stato provocato e che la NATO abbia la sua buona parte di responsabilità. Non sappiamo se sia veramente così; in ogni caso quello che sta accadendo è assurdo ai giorni d’oggi. Non è sopportabile assistere a questa violenza solo per giochi di potere.

Ma di certo un “No” alla guerra da parte degli altri Paesi non ha fermato la guerra. Le promesse iniziali di non attaccare in nessun modo i cittadini ucraini, e quindi di non uccidere persone innocenti, non è stata rispettata; molte bombe russe stanno attaccando i civili indifesi.

Queste azioni molti le interpretano come "crimini contro l'umanità”, crimini che verranno giudicati da un tribunale, come è successo ai criminali tedeschi della Seconda guerra mondiale.

Ma l’Europa e gli Stati Uniti cosa stanno facendo?

Saranno sufficienti semplici sanzioni economiche? Riusciremo a non farci coinvolgere? Inoltre, per aiutare tutte le persone che sostengono l’Ucraina, inevitabilmente, vari Paesi stanno mandando armi e protezioni, rifugi per coloro che fuggono da questa situazione e aiuti per sostenere questo popolo che vorrebbe solo la pace. E giusto inviare le armi? Si fa veramente il bene del Paese più debole in questo modo? O si prolunga la guerra? Domande troppo difficili a cui rispondere.

Un’altra grande dubbio riguarda il possibile utilizzo della bomba nucleare da parte di Putin, addirittura di armi chimiche: ma la minaccia è vera?

Un pericolo per noi, per l'umanità che verrà in futuro e per l'ambiente e gli animali: in una parola, per gli innocenti.

Ma cosa possiamo fare noi per aiutare l’Ucraina?

Nelle varie città italiane si stanno svolgendo proteste, in piazza, nelle strade e in qualunque posto, andando con dei manifesti. Ovviamente ciò in Italia è tutto legale, ma in Russia le persone vengono arrestate e condannate per questo. Non sembra giusto non poter andare a protestare, non essere liberi di dire la propria opinione… Quanto è ingiusto! Non pensate?

 #pacealmondo #noallaguerra #mondo #traibanchidiscuola 


Elisabetta Anna Iodice e Rebecca Zoungrana Wendyam, 2^D

27 GENNAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA

Nella storia dell'uomo ci sono momenti che non vanno mai dimenticati e anche la nostra scuola ha voluto celebrare la giornata della memoria proprio per non dimenticare mai …….

 

Che cosa è?

La Giornata della Memoria è un evento non soltanto storico, ma anche molto profondo che permette di pensare e capire. Il suo nome non è dunque casuale, infatti durante il 27 gennaio di ogni anno, si commemora la terribile tragedia dei campi di concentramento. In questo giorno vengono ricordate le innumerevoli vittime della Shoah durante la seconda guerra mondiale, tra il 1939 e il 1945.


Ogni classe, ha quindi svolto una differente attività in occasione della Giornata della Memoria, giornata di certo triste, ma indispensabile ed importantissima perché non si ripetano mai quegli orribili fatti.

Prima di cominciare a parlare delle varie attività che ogni classe ha svolto vi vogliamo coinvolgere nella lettura di questa stupenda poesia di Primo Levi.


“Se questo è un uomo”. 

 

Voi che vivete sicuri

nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera

il cibo caldo e visi amici:

considerate se questo è un uomo

che lavora nel fango

che non conosce pace

che lotta per mezzo pane

che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

senza capelli e senza nome

senza più forza di ricordare

vuoti gli occhi e freddo il grembo

come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:

vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

stando in casa e andando per via,

coricandovi alzandovi;

ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

la malattia vi impedisca,

i vostri nati torcano il viso da voi.

 

10 gennaio 1946 Primo Levi

 

Questa è una poesia che racconta la vita, il presente e il triste futuro di un ebreo nei campi di concentramento, ma soprattutto ci invita a scolpire nel nostro cuore un pezzetto di tutto il dolore che quelle persone hanno vissuto in quel momento, e ci invita a ricordare sempre questa terribile pagina di storia perché non venga dimenticata, ma conosciuta da tutte le nuove generazioni….

 

Queste sono le  attività svolte nelle classi:

 

●      SEZIONE A

 

1A= discussione sulla Giornata della Memoria

2A= lettura del libro “Storia di Fiordaliso”

3A= discussione sulla Giornata della Memoria

 

●      SEZIONE B

 

1B= visione del film “Un sacchetto di biglie”, commento su foto del campo di concentramento di Dachau

2B= visione del documentario “Come foglie al vento”, commento su foto del campo di concentramento di Dachau

3B= visione del documentario sulla persecuzione degli ebrei italiani  di Alberto Angela e riflessione su di esso

 

●      SEZIONE C

 

1C= visione del film di Anna Frank “Mi ricordo Anna Frank”

2C=visione del documentario sulla persecuzione degli ebrei italiani  di Alberto Angela e riflessione su di esso

3C= visione dell’intervista e della testimonianza di Liliana Segre

 

●      SEZIONE D

 

1D= lettura delle prime pagine del libro di Liliana Segre “Fino a quando la mia stella brillerà” e riflessione sul significato della giornata della memoria: intolleranza e razzismo che ancora oggi sono presenti

2D= discorso e riflessione con la professoressa Lucarelli

3D= discussione e riflessione sulla Giornata della Memoria

 

●      SEZIONE E

 

2E= discussione sulla Giornata della Memoria e visione di un documentario 


Lorenzo Pecetti  e  Caterina Pasquini 2^C


(Le foto rappresentano disegni originali di bambini che li hanno fatti mentre erano nei campi, sono stati ritrovati nel campo di concentramento di Auschwitz e oggi sono conservati al Museo di Auschwitz, tali documenti ci sono stati forniti dell'ISUC di Perugia).

Il 10 gennaio è stata la giornata del ricordo della tragedia delle foibe, istituita soltanto nel 2004; prima di quest’ anno, infatti, non erano stati ancora ritrovati i corpi morti delle vittime di questo orribile strazio. 

 

 

LA MEMORIA DELLE FOIBE

 

La giornata delle foibe, è la data in cui si ricordano le vittime della strage delle foibe, più precisamente si commemorano i massacri degli italiani da parte dei partigiani jugoslavi, tra la fine della Seconda Guerra mondiale e l’immediato dopoguerra (più precisamente tra il 1943 e il 1947) .

Ma andiamo a parlare più precisamente della sua storia.

Tutto iniziò al termine della prima Guerra Mondiale, quando gli italiani riuscirono a conquistare una grossa fetta dell’Istria, così che circa 500.000 slavi si ritrovarono sotto il controllo italiano, e ciò causò un certo malcontento nel popolo.

La vera tragedia iniziò però durante la Seconda Guerra mondiale, quando il popolo slavo iniziò a uccidere gli italiani lasciandoli cadere in delle fosse comuni dette foibe, in cui spesso venivano lanciate delle granate per eliminare tutti i resti dei corpi morti, o per terminare di uccidere quelli che per miracolo erano ancora vivi.

Come in ogni tragedia del genere, c’è sempre qualcuno a capo di tutto, che prende l’iniziativa, e in questo caso troviamo Tito, il generale dell’esercito slavo.

Bisogna dire che però di questa giornata si parla proprio molto meno rispetto alla Giornata della Memoria, e in pochi la conoscono, però è altrettanto importante e grave; ed è altrettanto importante che se ne parli e che si commemori anche questa tragedia, per evitare che il pensiero umano, e la voglia di ribellione, possano portare di nuovo a stragi del genere.                                              

                                                                                                                                                                                    Caterina Pasquini, 2^C