La storia si interrompe
La strage di Kabul
5 maggio 2021
Quaranta ragazze, quaranta ragazze sterminate da un capriccio. Magari una era così felice di aver preso un bel voto, di andare a casa dell’amica, di aver iniziato un nuovo argomento di Storia. E la sua storia si è fermata, troppo presto, troppo inutilmente, quel venerdì pomeriggio all’uscita della Syed Al Shahda School, a Kabul, in Afghanistan, dove una bomba ha posto fine a quaranta giovani e innocenti vite.
“Ero con la mia compagna di banco, stavamo uscendo da scuola, quando all’improvviso abbiamo sentito un’esplosione fortissima. Tutti urlavano e c’era sangue ovunque, non riuscivo a vedere nulla.”
Le parole di Zahra, una delle poche sopravvissute all’esplosione; una quindicenne, che ha visto un’amica morire davanti ai suoi occhi. Ventisei sono le ragazze che, con un braccio rotto e qualche scheggia fra le ossa, non si scorderanno mai di quegli interminabili istanti di terrore in cui tutta la vita è passata loro davanti, rapida e impetuosa, nel trambusto di quel pomeriggio.
Terroristi, Isis, Talebani, chiunque sia stato, ha distrutto il futuro di quelle ragazze che non vedevano l’ora di riabbracciare i loro genitori e di raccontargli cosa avevano imparato quella mattina.
Un atto che ci fa rabbrividire e che ci fa pensare a quanto siamo fortunati ad essere nati in un Paese che rispetta i diritti delle ragazze.
Pasquini Maria Sara, Pastore Laura, Pimpinicchio Vittoria, 2^C.