Curiosità

Il Carnevale a San Sisto: un tuffo nel passato

Ammettiamolo, quest’anno non è stato di certo il migliore. Il Carnevale, un’istituzione per il quartiere di San Sisto, purtroppo non si è potuto festeggiare, o almeno come avremmo voluto. Non c’è stata alcuna sfilata e questo a San Sisto non ha per niente giovato, a nessuno dei suoi mitici Rioni; abbiamo provato a festeggiare a modo nostro, addirittura realizzando delle collane con le cannucce…ma senza successo. Ti puoi circondare di suoni e di colori, ma se non c’è lo spirito giusto… E poi sono mancati loro: i carri, la parte più bella del nostro carnevale; carri costruiti da zero, con ferro, silicone, cartapesta…e tanta, tanta passione. L’immagine qui a fianco ritrae l’ultima sfilata, poco prima che annunciassero la quarantena per la pandemia, nel 2020. Quelli sono stati gli ultimi giorni in cui Perugia ha vissuto in totale spensieratezza: “Eravamo felici e noncuranti del pericolo, per questo ci siamo goduti il momento”. Nell’attesa, che non è una speranza, ma una certezza, di tornare a pronunciare queste parole con la stessa spensieratezza, vi proponiamo una carrellata di foto che vanno anche molto indietro con gli anni. Perché per noi il carnevale è una vera e propria tradizione, che ha radici molto, molto lontane. Buon tuffo nel passato!

Alessandro Tini, 3^D

Disegno di Lucia Sisti, 2^C

Disegno di Eleonora Cardinali, 2^A

San Valentino: il punto di vista dell’amore 

14 febbraio 2021


La bellezza dell’amore è indefinibile, una rosa con i petali rosso cuore… San Valentino: la giornata in cui i cuori si toccano in una danza maestosa e unica; la giornata in cui fai un regalo per dimostrare quanto ci tieni al tuo amore. A San Valentino basta dire Ti voglio bene. Ma dove nasce questa tradizione di dedicare una giornata alla celebrazione dell’amore?

Tutto nasce dalla protesta della Chiesa cattolica, intorno al V secolo, per mettere fine al rito pagano della fertilità, i lupercalia. Fin dal IV secolo a.C. infatti, i Romani pagani il 15 febbraio rendevano omaggio al dio Lupercus, attraverso dei rituali. Un bambino (una sorta di Cupido) poi sceglieva casualmente alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto insieme.  L'anno successivo sarebbe poi ricominciato il rito con altri abbinamenti. La Chiesa, in particolare il papa Gelasio II, per rimpiazzare questo rito, iniziò a celebrare la figura di san Valentino da Terni, spostando la festa al giorno precedente, il 14 febbraio. Ma perché fu proprio il vescovo Valentino a divenire Santo patrono degli innamorati? Probabilmente perché la leggenda racconta che Valentino avrebbe aiutato una povera ragazza a sposarsi donandole il denaro necessario alla dote. Da quel momento Valentino è diventato il protettore degli innamorati.


Rebecca Wendyam Zoungrana, Elisabetta Anna Iodice, Virginia Galante, 1^D.

Il tema dell'amore ha talmente ispirato gli alunni della nostra scuola che sono stato realizzati numerosi, bellissimi disegni. Ve ne mostraimo alcuni in questa carrellata di immaginiqui a fianco. Cliccate per scorrere.

18 dicembre 2020

La leggenda dell'albero di Natale

Quasi tutte le case ne hanno uno. Finto o vero, grande o piccolo che sia, è sempre rigorosamente addobbato: palline di mille forme e fili multicolori, per non parlare delle scintillanti lucine e della punta, che troneggia nel punto più alto. Ma in pochi conoscono la leggenda dell'albero di Natale. Ce ne sono diverse, noi vi raccontiamo questa…

Era la Vigilia di Natale e un bambino si recò nel bosco alla ricerca di un ceppo di quercia da bruciare nel camino, come voleva la tradizione. Incominciò a farsi buio e a nevicare e per giunta il bambino, poiché la strada era buia, si perse. Il bambino incominciò a rivivere i Natali precedenti, poiché provava angoscia e pensava che sarebbe morto. Nel bosco vide un albero ancora verdeggiante e decise di rifugiarsi sotto i suoi rami: era un abete. Il bambino, ormai stanco, si addormentò. L’albero, intenerito, lo salvò, proteggendolo con i suoi rami, che formarono una capanna. Quando si svegliò sentendo le voci dei suoi cari, li abbracciò con grande gioia. A quel punto tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami, aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano lucine splendenti e sfavillanti. Da quel  momento l’abete divenne il simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato e illuminato, per riprodurre quello che le persone videro in quel lontano giorno.

Vi lasciamo con una carrellata di immagini che ritraggono i nostri bellissimi alberi di Natale. Fate attenzione, tra essi ce n'è uno "particolare", l'albero della nostra prof di Lettere: possiamo dire che rappresenta l'albero di Natale di tutti i prof, che sono così impegnati a seguire noi e la scuola, che non hanno tempo di dedicarsi ad altro. Buon Natale a tutti!!!


Allesandro Germini, Elisabetta Anna Iodice, Nicolò Mancinelli, Christian Palazzzetti,

Rebecca Wendiam Zoungrana, Virginia Galante, 1^ D


I nostri alberi di Natale