Mommilù: i chilometri dell’amicizia.

Gli animali sono come dei figli, capaci di farti sorridere quando piangi. Guardandoli negli occhi puoi vedere che anche loro provano delle emozioni verso di te.

Mommilù è una gatta tricolore: rossiccia, bianca e grigia. La sua padroncina, la sua “mamma”, l’aveva trovata per strada; decise di prendersela con lei finché il tempo l’avrebbe permesso. Come tutti i gatti, Mommy (così era chiamata affettuosamente) era legata alla padrona, ma anche alla sua casa, il suo habitat privato. Non avendo figli, Dorotea, questo il nome della sua padrona, l’aveva letteralmente adottata, ricoprendola di vizi e di amore.

Ma la vita è imprevedibile e la padroncina di Mommilù venne a mancare all’improvviso. Tra l’immenso dolore delle persone che le volevano bene, sorse il dubbio di chi potesse tenerla… Alla fine si offrì una cara amica, Barbara. La casa di Barbara era a qualche chilometro di distanza dall’abitazione in cui la gatta aveva trascorso molti anni. La sua nuova casa era bellissima, piena di ogni comodità; Mommilù era trattata come una principessa. Ma la mancanza di qualcosa nel suo cuore si faceva sempre più grande…

Finché un giorno…”Mommilù è scomparsa!”

Dopo qualche giorno in cui ormai la si credeva morta, Mommy venne ritrovata davanti al portone della sua “vecchia” casa, seduta, ad aspettare, ad aspettare qualcosa, “qualcuno” che non sarebbe mai arrivato… Con grande tristezza venne di nuovo riportata nella sua nuova casa. Ma dopo qualche giorno fuggì di nuovo, e un’altra volta ancora. Per tornare sempre lì, davanti alla porta ad aspettare… La terza volta Mommilù tornò, ma qualcosa era accaduto. Voi rinuncereste mai alla vostra voce per qualcuno che amate? Mommilù sì, infatti ora non può più miagolare… Forse per il freddo che ha sentito vagando per le strade da sola. 

Nessuno ha più avuto il coraggio di portarla via dalla “sua” casa. I primi tempi ha dormito in una casina di legno nel giardino, ora cerca riparo un po’ dove capita, ma sempre lì vicino. Molti abitanti del paesino di Gaifana, il luogo dove è accaduta questa vicenda, trattano Mommilù come la loro figlia, proprio perché conoscono la sua storia… E c’è chi ogni giorno, con pioggia, neve o vento, le porta da mangiare.

Da questa storia abbiamo capito che non importa quanto è lontana la meta e quanta fatica ci vuole: l’importante è metterci tutto te stesso, anche al costo di non farcela. E abbiamo anche capito quanto sia immenso l’amore che lega questi esseri meravigliosi agli umani che se ne prendono cura. Un amore che va oltre la morte. 

Mommilù è ancora lì, che aspetta…

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Elisabetta Iodice, Rebecca Wendyam Zoungrana, 1^D