Le labbra di Emma Bovary

mentre cuciva, si punse le dita e se le portò immediatamente alle labbra per succhiare il sangue.
(tra le primissime descrizioni)

La sala non era riscaldata, e lei batteva un poco i denti, mangiando, scopriva così le labbra carnose che era solita mordicchiare nei momenti di silenzio.


Secondo gli usi della campagna, lei gli chiese se volesse bere qualcosa.


Charles rifiutò, lei insistè, alla fine gli propose, ridacchiando, di bere un goccetto insieme. E andò a cercare nell'armadio una bottiglia di curaçao, si procurò due bicchierini, ne riempì uno sino all'orlo, nell'altro versò non più d'un dito di liquore, poi se lo portò alle labbra, accennando a un brindisi. Dato che era quasi vuoto, lei si piegava indietro per bere: la testa arrovesciata, le labbra sporgenti, il collo teso, ridacchiava di non sentir nulla, mentre con la punta della lingua, guizzante tra i denti sottili, leccava a piccoli colpi il fondo del bicchierino.


così tutto il giorno era un succedersi di figlia cara e cara mamma, accompagnati da un lieve fremito delle labbra


A certe delicatezze del violino, ogni tanto solo nel silenzio degli altri strumenti, le saliva un sorriso alle labbra


«Che ometto! che ometto!» si diceva piano, e si mordeva le labbra.


e ripeteva protendendo le labbra come in un bacio:


Stringendo le labbra tirò una lunga gugliata di filo grigio.


quelle labbra tanto pudiche si rifiutavan di raccontarne la tormenta


Lei si morse le labbra; un fiotto di sangue le corse sotto la pelle, colorandola di rosa dalla radice dei capelli al collarino. Restò diritta, con le spalle appoggiate contro il legno della parete.


Tra le sue labbra balenava lo splendore perlaceo dei denti.


E accompagnò queste ultime parole con una specie di sibilo tra le labbra strette.


Un desiderio supremo increspava le loro labbra assetate