L’uomo è un essere meravigliosamente sconnesso dal suo tempo: pensa continuamente a ciò che gli è successo prima, fa progetti sul futuro, fantastica… La verità è che si fa un sacco di menate, si imbroglia e si caccia in un mare di casini. Perché ci ha troppe cose che gli frullano nella testa: se fosse che so un ragno o una ameba il suo mondo sarebbe estremamente semplificato. L’ameba prende ottime decisioni per il suo futuro.
“Ma l’ameba non c’ha neanche il cervello!” “è vero, forse, e forse manco serve. Forse ha solo un altro sistema per pensare.. Comunque: prendi la planaria. Quella un cervello ce l’ha. La planaria è un verme simpatico che conduce una vita tranquillissima: se ne sta attaccato a uno scoglio e mangia quel che trova. Se il cibo finisce si sposta. Quando trova un nuovo posto, sai che fa? Si mangia il cervello, perché per quel che deve fare non le serve. Si impara moltissimo dalla planaria.” “Ok, ma immagino che molto più spesso la planaria venga mangiata da qualcosa che il cervello ce l'ha e che lei non può prevedere, perché è limitata: è un verme!” “Già. E noi invece?” “Noi sappiamo un sacco di cose, per esempio sappiamo perfettamente che stiamo in un bel guaio” “Mh. Ascolta: il problema non è sapere questo o quello, ma non lasciarsi travolgere da una valanga di menate. Ora pensa a Austerlitz: è l’ultima battaglia, Napoleone lo sa. Li ha già vinti tutti, ma lo hanno anche già fregato. Vorrebbe rompergli il culo ancora una volta, ai russi, agli inglesi, solo una volta. Gli balla la palpebra. I suoi ce li ha in pugno, fanno tutto quello che vuole (è giusto?) sono armati col culo (altre volte è bastato!). Per cosa combatto? Per la Rivoluzione? E se mi battono? Gli hanno calpestato la corona da imperatore, se l’era dovuta mettere da solo, mai sentito così basso, come quando mi perculavano in Corsica, ma poi a Rivoli… Capisci cosa intendo? Quante interferenze? Che decisioni avrà preso così ansiato?" “Va bene. Certo la planaria si farà meno storie. Però so che Israele usa delle droghe, per i soldati, che rendono molto lucidi per affrontare problemi emotivamente molto delicati, tipo un’irruzione nei territori palestinesi. Prendiamo i nostri principali strateghi militari, quattro o cinque premi Nobel, li spediamo in una bella villa in mezzo al niente, gonfi di sta roba israeliana, e aspettiamo una soluzione...” “Troppo complicato. Troppo complicato il cervello: tu spegni un interruttore da una parte e ti parte l’embolo dall’altra. Però ci siamo. Il nostro cervello è in grado di fare una simulazione del reale mettendo insieme un sacco di variabili, non fa altro. Questo ha permesso alle specie dotate di cervello di risolvere molti problemi, e complessi. Il nostro di cervello poi è velocissimo e prende continuamente decisioni, ma è ingolfato da interferenze continue. Seguimi: una calcolatrice, che avrà il potere di calcolo di una stella marina, ti estrae una radice quadrata in un nanosecondo. Perché io se devo calcolarla con carta e penna ci metto un pomeriggio? Perché mi metto giù, sbuffo, mi girano perché mi viene in mente quanto mi stava sul cazzo la prof di mate in seconda media, poi penso a quel bel culone e… insomma bisogna partire da zero." “Ho capito. Bisogna usare un supercomputer” “Il super supercomputer! Le leggi che governano tutto non sono poi tante, le variabili sono il problema! I supercomputer non bastano...” “Quanto deve essere grande?” “Molto grande” “Non grande come cazzo ne so quello del MIT o quelli quantistici?” “No, il mondo finirebbe prima che venga formulata la risposta. Serve più grande” “siamo nella merda.” “Sì, ma abbiamo una proposta. Non possiamo permetterci di costruire un computer così grande, ma - ecco la bella notizia - abbiamo internet. Adesso lanciamo una app che metta tutti i computer e supercomputer, tutti gli smartphone, tutte le lavatrici che abbiano un transistor e siano connesse a internet. La più grande rete neurale della storia. Dopo di che facciamo girare il programmino. Questo programmino vede il mondo come una partita a scacchi. Una partita a scacchi complicatissima: il computer non dovrà gestire solo tre balle su Twitch. Produrrà una simulazione che tenga conto del movimento di ogni cosa nel nostro sistema solare: da Marte a ogni singolo atomo, ogni salto di elettrone o bosone di ogni stramaledetto gatto di schroedinger quantistico. Tutto.” “Anche sé stesso quindi?””Esatto!È proprio questo che semplifica tutto: lui produce prima di tutto una simulazione di sé, in grado di creare un’altra simulazione di sé, in grado di creare un’altra simulazione di sé in una spirale infinita di sé che calcolano propongono soluzioni comparano, tornano sui propri passi, valutano errori, immaginano sviluppi futuri etc,” “come quando devo andare in vacanza” “ bravo! come me o te, ma senza nessuna interferenza emotiva nelle decisioni” “A.I.” ”Intelligenza artificiale.” “allora partiamo subito!”
Molto tempo dopo il Grande Disastro, si scoprì cos’era andato storto. La prima intelligenza artificiale della storia aveva elaborato tutti i dati, creato le simulazioni, considerato ogni possibilità e valutato ogni soluzione, e decise di raccontare una bella balla.