Le Bonheur

Le Bonheur


Dato che l'avrai visto, lasciamo perdere la trama, la colonna sonora e la fotografia (ottima pure se leziosa).


Con garbo subdolo, proprio d'un prete, ci viene presentata una storia di brave persone che, nonostante siano delle stupide merde, vivono la felicità. Dietro tutto 'sto "buonismo", Santagnese ci scaglia addosso una condanna senz'appello dai ruvidissimi contorni di tragedia greca. La felicità dei personaggi, dalla profondità psicologica di ritagli di giornaletti, tinteggiata con la leggerezza e i colori di Renoir, è posticcia. La Farda giudica la povera cornuta una martire e bolla atrocemente il tipo come un mostro, per non parlare di quella puttana da quattro soldi della postina.


Posticcio Renoir, posticcia la Nouvelle Vague, posticcio il '68 (che ha ancora da venire): l'unica vera verità è in nostro signore Gesù Cristo il Redentore. 

Kyrie eleison


Il film Le Bonheur è accostabile per temi all'osannato corto Nimic, di cui consiglio la visione per i medesimi motivi: accesso di bile amara per il contenuto, stato di grazia nella fotografia.